Rubrica Lettere alla Redazione
Sanità in Altotevere: questo è un problema
Un cittadino scrive al presidente della Regione Umbria e al sindaco tifernate
Lettera aperta al presidente della Regione dell'Umbria dott.ssa Stefania Proietti e al Sindaco di Città di Castello dott. Luca Secondi
L'anno che sta per arrivare è un anno speciale, è l'anno giubilare, è l'anno della speranza ed è con questa percezione ottimistica che mi rivolgo al mio Presidente della Regione Umbria e al mio Sindaco di Città di Castello per fare si che la speranza diventi qualcosa di sostanziale, nel vedere risolte alcune problematiche emergenziali che persistono ormai da lungo tempo.
Al Presidente della Regione, che ha assunto a se la delega alla sanita, una sanità fortemente indebitata e per questo a rischio commissariamento, vorrei che desse concretezza alla speranza, ponendo fine a alla chiusura delle liste per le prenotazione al CUP, una prassi illegale e purtroppo diffusa, per alcune visite specialistiche che va sanzionata;
vorrei che si ponesse fine alle infinite liste di attesa, distribuite su tutte le strutture sanitarie dell'Umbria, costringendo di fatto molti cittadini, specialmente anziani ed indigenti, a rinunciarvi non avendo il mezzo e le possibilità economiche per raggiungere la struttura sanitaria designata, talvolta a 100 e più km dal comune di residenza.
Converrà Signora Presidente che tutta questa disastrosa gestione della sanità pubblica abbia avvantaggiato la sanità privata, di cui non ho preclusioni di sorta, ma che non deve avvenire a scapito della sanità pubblica, che deve essere potenziata e in grado di rispondere ai bisogni dei cittadini.
Signora Presidente, il servizio sanitario pubblico, di cui ha la delega e la responsabilità, spero che ritienga che sia considerato un servizio al cittadino e non gestito con le logiche di una azienda privata. Certo c'è bisogno di investimenti e nuove risorse economiche e non è semplice recuperare il gap di oltre vent'anni di disinvestimenti, ma nell'attesa prenda provvedimenti nei confronti della struttura apicale della struttura sanitaria, ponendo fine ai lucrosi premi di produttività dati ai dirigenti apicali, anche quando la struttura sanitaria è travolta dalle infinite liste di attesa e da una disorganizzazione cronica.
Signora Presidente ponga rimedio allo strato di estrema difficoltà in cui versa il pronto soccorso di Città di Castello per mancanza di personale medico e paramedico, perdipiù avendolo caricato del primo accesso per il ricovero ospedaliero e riorganizzi la sanità sul territorio (distretto), oggi ridotto ai minimi termini. Peraltro siamo di fronte a una struttura che potrebbe fare da filtro tra i medici di base e il nosocomio.
Al mio Sindaco del Comune dil Città di Castello, nell'utilizzare il sostantivo usato da Papa Francesco, per l'anno che verrà, rivolgo la Speranza di un suo fattivo e attivo interessamento riguardo le questioni sanitarie del territorio e del nosocomio comprensoriale, visto che insiste nel suo Comune, interfacciandosi con il Presidente della Regione per insistere che si diano risposte alle tante questioni emergenziali sopra esposte.
Le rammento che oltre ad essere responsabile della salute dei suoi cittadini, fa parte della conferenza dei Sindaci a livello provinciale in materia sanitaria, ergo Lei è la massima autorità sanitaria a livello locale.
Signora Presidente e Sig. Sindaco mi scuserete per quanto scritto, non vuole essere una intemperanza politica, non sono iscritto a nessun partito, ma la presente vuole semplicemente essere la puntualizzazione di situazioni che riguardano oltre me molti altri cittadini, quando sono costretti a rivolgersi al servizio sanitario pubblico, travolti da difficoltà spesso superabili a pagamento in intramoenia o rivolgendosi a strutture private; converrete certamente che tutto questo non può essere la prassi e la consuetudine.
Termino augurandovi per il 2025, l'anno
giubilare della Speranza, un anno di proficuo lavoro e tanta serenità.
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