Dobbiamo tenere duro
Rispetto delle regole, uso delle mascherine e percentuali di vaccinati alta
Siamo entrati nella stagione più difficile da affrontare sotto il profilo dello stato pandemico in atto. Ormai le belle serate all’aria aperta contraddistinte da una strana spensieratezza hanno lasciato spazio al buio e all’umidità. Così, mentre nel resto d’Europa, in particolare in quella dell’est, si registra una recrudescenza della pandemia, in Italia le cose sembrano andare per il verso giusto. Rispetto delle regole, uso delle mascherine, percentuali di vaccinati alta e un numero sempre crescente di tamponi stanno tenendo a bada la bestia. Una bestia di pochi micron che ormai ci sta tenendo sotto scacco da poco meno di due anni. Certo continuare a vivere seguendo queste regole è davvero pesante e la nostra socialità ne risente pesantemente. Una cosa però ci deve incoraggiare e sono i numeri. Mettendo da parte i numeri relativi al contagio che vengono registrati in altri paesi in questi giorni, penso sia interessante vedere un paragone tra ciò che stava accadendo lo scorso anno in Italia in questo periodo. Ebbene il 13 novembre 2020 in Italia venivano registrati 40.902 nuovi contagi, mentre lo stesso giorno di quest’anno se ne sono registrati 8.544. Questi numeri segnano una differenza impressionante. Una differenza che si riverbera poi nella condizione dei nostri ospedali e di conseguenza anche in quella relativa al numero dei decessi. Numero al quale ci stiamo assuefacendo ma che resta un carico di sofferenza davvero sempre più insopportabile. Quindi dobbiamo davvero continuare così. Lo dobbiamo fare per noi stessi e per i nostri affetti oltre che al fine di consentire una movimentazione accettabile che non blocchi nuovamente le attività economiche. In questo momento l’Italia è il Paese europeo messo meglio. Non possiamo permetterci di regredire. Certo non sarà una sfida facile ma come abbiamo dimostrato più di una volta, noi italiani sappiamo dare il meglio proprio quando siamo chiamati a vivere stati di emergenza e in questo caso non faremo eccezione. Certo la stanchezza si fa sentire sempre di più ma dobbiamo farci forza anche in virtù di una stagione estiva vissuta molto diversamente da quella scorsa. Allora continuiamo così. Continuiamo a volerci bene e a rispettare le regole che ormai tutti conosciamo e speriamo che quella che ci apprestiamo a vivere sia una stagione invernale tranquilla, ma soprattutto speriamo che sia l’ultima da vivere così. Quindi forza, anche in forza dei risultati raggiunti dobbiamo tenere duro e guardare con fiducia al nostro futuro.
Giacomo Moretti
Nato ad Arezzo – Dopo aver assolto agli obblighi di leva comincia subito a lavorare, dalla raccolta stagionale del tabacco passa ad esperienze lavorative alla Buitoni e all’UnoaErre. Si iscrive “tardivamente” all’età di 21 anni alla Facoltà di Giurisprudenza di Urbino dove conseguirà la laurea in corso. Successivamente conseguirà il Diploma presso la Scuola di Specializzazione per le professioni legali. Assolta la pratica forense, nel 2012 si abilita all’esercizio della professione forense superando l’esame di stato presso la Corte d’Appello di Firenze. Iscritto all’Ordine degli Avvocati di Arezzo esercita la professione forense fino al dicembre 2016. Attualmente si è sospeso volontariamente dall’esercizio della professione di avvocato per accettazione di incarico presso un ente pubblico a seguito della vincita di un concorso. Molto legato al proprio territorio, Consigliere comunale ad Anghiari per due consiliature consecutive. Pur di non lasciare la “sua” Anghiari vive attualmente da pendolare. Attento alla politica ed all’attualità locale e non solo, con il difetto di “dire”, scrivere, sempre quello che pensa. Nel tempo libero, poco, ama camminare e passeggiare per la Valtiberina e fotografarne i paesaggi unici.
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