Se anche l’Etna non fa più notizia
Poche le immagini delle spettacolose fontane di lava che escono dalla sommità del cratere
Ormai anche il mondo delle notizie è stato completamente stravolto dal perdurare della pandemia. Come se il COVID-19 oltre che ad essere capace di invadere le nostre cellule abbia anche la capacità di catalizzare su se stesso tutte le attenzioni, anche quelle mediatiche. Ovviamente ciò è comprensibile e anche giusto. Credo che il segno del periodo che stiamo vivendo è dovuto dal fatto che in questo periodo si stanno susseguendo eventi che, in periodi normali, avrebbero conquistato le prime pagine dei giornali per giorni. Notizie da prima pagina che lo stato pandemico rilega a trafiletti in seconda o terza pagina. Forse un segno della sperata e ritrovata normalità lo vedremo quando i ruoli si invertiranno e sarà la pandemia a passare dalla prima pagina al trafiletto, talvolta snobbato all’interno dei giornali. Tra le notizie che in tempi “normali”, anche se poi è anche difficile descrivere la normalità, avrebbero conquistato di diritto le prime pagine dei giornali, vi è certamente quella dell’attuale stato, per così dire di agitazione, dell’Etna. E così lo spettacolo che sta regalando il nostro vulcano, diversamente dal passato non viene considerato. In altri tempi stuoli di giornalisti, video maker avrebbero invaso la Sicilia. Invece nulla. Nessuna invasione, nessuna trasmissione dedicata. Poche le immagini delle spettacolose fontane di lava che escono dalla sommità del cratere che vediamo nei telegiornali. Eppure gli attuali fenomeni parossistici, così vengono definiti dagli esperti vulcanologi, hanno dell’incredibile per la loro intensità registrata poche volte nell’ultimo secolo. La pandemia ci sta privando della bellezza. La natura del virus che primeggia su un altro fenomeno altrettanto naturale come l’eruzione dell’Etna. Eruzione che sta mettendo in seria difficoltà la Sicilia, con polveri vulcaniche che invadono i centri cittadini e impediscono il regolare traffico aereo, per non parlare dei lapilli che hanno danneggiato case e auto. Dunque le spettacolari colate laviche che colorano di rosso la notte non fanno notizia. Come non fanno notizia le fontane laviche che hanno raggiunto il mezzo chilometro di altezza. Ma tra tutti i dati ve ne è uno che mi ha affascinato e colpito più di tutti. La colonna di fumo formata da gas e polveri vulcaniche ha raggiunto i quindici chilometri di altezza. Una spinta verso gli strati più alti della nostra atmosfera fino a salire nella “troposfera e raggiungere la stratosfera” così come dichiarato da Marco Viccaro scienziato esperto in geochimica e vulcanologia. La cosa ancora più sorprendente e che l’Etna, in questo periodo sta collezionando una serie di record impressionanti. Il satellite Sentinel 5 ha infatti individuato la nube vulcanica fin sopra la Cina. Insomma dal centro del Mediterraneo il nostro vulcano è riuscito a spedire parte di se fin sopra i cieli cinesi. Forse una sorta di rivalsa della natura sulla natura. Vero, il COVID-19 da un anno imperversa sulle prime pagine dei giornali togliendo di mezzo ogni altra notizia, ma l’Etna si è in un certo senso ripresa la sua rivincita come a dire, caro virus, che peraltro vieni dalla Cina, a te le prime pagine, io mi accontento di dominare incontrastata sopra i cieli, anche quelli cinesi.
Giacomo Moretti
Nato ad Arezzo – Dopo aver assolto agli obblighi di leva comincia subito a lavorare, dalla raccolta stagionale del tabacco passa ad esperienze lavorative alla Buitoni e all’UnoaErre. Si iscrive “tardivamente” all’età di 21 anni alla Facoltà di Giurisprudenza di Urbino dove conseguirà la laurea in corso. Successivamente conseguirà il Diploma presso la Scuola di Specializzazione per le professioni legali. Assolta la pratica forense, nel 2012 si abilita all’esercizio della professione forense superando l’esame di stato presso la Corte d’Appello di Firenze. Iscritto all’Ordine degli Avvocati di Arezzo esercita la professione forense fino al dicembre 2016. Attualmente si è sospeso volontariamente dall’esercizio della professione di avvocato per accettazione di incarico presso un ente pubblico a seguito della vincita di un concorso. Molto legato al proprio territorio, Consigliere comunale ad Anghiari per due consiliature consecutive. Pur di non lasciare la “sua” Anghiari vive attualmente da pendolare. Attento alla politica ed all’attualità locale e non solo, con il difetto di “dire”, scrivere, sempre quello che pensa. Nel tempo libero, poco, ama camminare e passeggiare per la Valtiberina e fotografarne i paesaggi unici.
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