Opinionisti Paolo Tagliaferri

Gli Angeli di Margno

Da uomo e da cristiano ti interroghi su come la malvagità del genere umano possa arrivare a tanto

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“I tuoi figli non sono figli tuoi. Sono i figli e le figlie della vita stessa. Tu li metti al mondo ma non li crei. Sono vicini a te, ma non sono cosa tua. Puoi dar loro tutto il tuo amore, ma non le tue idee. Perché loro hanno le proprie idee. Tu puoi dare dimora al loro corpo, non alla loro anima. Perché la loro anima abita nella casa dell’avvenire, dove a te non è dato di entrare, neppure col sogno. Puoi cercare di somigliare a loro ma non volere che essi somiglino a te.” (Khalil Gibran dalla raccolta “Il profeta” del 1923)

Un volo nel vuoto dal ponte della Vittoria come ultimo atto di una tragedia indicibile e dolorosa che crea sgomento e sconforto e che nessuno potrà mai spiegare. I pochi istanti che ci sono voluti per cadere a terra da una altezza di 90 metri di un uomo che ha appena distrutto quanto di più bello e amorevole può esistere in questo mondo. Sicuramente mai in precedenza aveva immaginato che potesse accadere a lui qualcosa di simile, neppure nei suoi più oscuri incubi. Ma una malvagità spietata si è impossessata della mente di questo padre, un uomo da tutti descritto come persona pacata e che nulla aveva mai fatto mancare ai propri amatissimi figli. Mai una parola fuori posto, mai un episodio che potesse destare sospetto. La realtà cruda ed indecifrabile dell’ennesima tragedia familiare ci viene nuovamente sbattuta in faccia e con dovizia di particolari. Un pugno nello stomaco di incredibile violenza per tutti noi, in altri momenti lettori e spettatori distratti di qualsiasi altro fatto di cronaca. Non riesci a credere a quello che leggi e non puoi accettare le ricostruzioni che i giornalisti tentano di mettere insieme. Non sopporti quelle immagini di volti, di luoghi, di case, di montagne. Foto recenti di vacanze, foto di due bambini felici e spensierati che non ci sono più. Immagini che scorrono con insistenza in televisione e che rimbalzano ovunque nei siti di notizie. Ti chiedi come possano accadere simili tragedie, ma purtroppo sai che tante ve ne sono state in passato e in cuor tuo speri ogni volta che sia comunque l’ultima. Troppi casi simili anche di recente, troppe storie sicuramente fra loro diverse ma che hanno in comune il tragico epilogo. Padri o madri che d’un tratto mettono da parte il loro amore e si trasformano in carnefici. Torna alla mente un episodio di tanti anni fa, dove una madre americana apparve per giorni in lacrime davanti alle telecamere, disperata per non riuscire più a trovare i propri piccoli figli e sostenendo che un uomo di colore gli aveva rubato l’automobile con i due figli ancora a bordo, uno di tre anni e l’altro di quattordici mesi. Le lacrime scorrevano sul suo volto distrutto di madre angosciata, commuovendo una nazione intera. Nove giorni più tardi e dopo un'intensissima ricerca ed una mobilitazione nazionale, la madre Susan Smith confessò di aver gettato lei stessa la sua Mazda in un laghetto del South Carolina annegando i bambini che vi si trovavano dentro. Anche allora le cronache parlarono di una separazione matrimoniale in atto, di figli contesi, della volontà di procurare le peggiori sofferenze all’ex coniuge prendendosela con due angeli incolpevoli, indifesi ed innocenti.

Da uomo e magari da cristiano ti interroghi su come la malvagità del genere umano possa arrivare a tanto, se mai potrà esservi un limite all’orrore. Ma poi ti convinci che nessun potrà mai dare una risposta sensata e questo atroce delitto e decidi di lasciar perdere, di non approfondire e di non leggere più nulla che riguardi questi due poveri bambini. Aspetti che il loro ricordo se ne vada via. Ma nel frattempo il pensiero resta fisso a quei volti di bambini felici, due angeli a cui non è stata data la possibilità di crescere, di trovare il proprio avvenire e di continuare ad amare i propri adorati genitori.

Redazione
© Riproduzione riservata
29/06/2020 09:03:36

Paolo Tagliaferri

Libero professionista – già dipendente del Centro ricerca e sviluppo della Pirelli Spa con esperienza presso il complesso metallurgico BMZ nella ex Unione Sovietica, da oltre venticinque anni consulente direzionale in materia di salute e sicurezza sul lavoro, normativa ambientale e antincendio. Docente formatore in corsi professionali. Auditor di sistemi di gestione della sicurezza sul lavoro per l’ente internazionale DNV. Scrittore autodidatta e per diletto.


Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.


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