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Mondo Politica: intervista ad Arcangelo Milano segretario di Rifondazione Comunista a Sansepolcro

"La mancanza in lista di una figura di peso ci ha penalizzato nell'ultima tornata elettorale"
Assessore a Città di Castello (è stato titolare della delega ai lavori pubblici in una delle legislature del sindaco Fernanda Cecchini) e adesso segretario di Rifondazione Comunista a Sansepolcro. Arcangelo Milano, 44 anni e crotonese di origine, vive da lunghissimo tempo in Alta Valle del Tevere e si è trasferito da Città di Castello a Sansepolcro, dove ricopre il ruolo di segretario del circolo “XIX Marzo” di Rifondazione Comunista e alle comunali di ottobre è stato candidato della lista “Insieme Possiamo”.
Il risultato elettorale di “Insieme Possiamo” a Sansepolcro ha risentito dell’assenza di una figura di peso, oppure vi sono state anche altre cause?
“Certamente, l’assenza di una figura di peso nella lista ha influito sul risultato, ma allo stesso tempo il cambiamento sociale, culturale e comunicativo della società, assieme a una mutata situazione economica in vallata, hanno contribuito. Senza dubbio, dispiace aver interrotto una tradizione storica, che vedeva la sinistra sempre rappresentata in consiglio comunale”.
In che modo prosegue il rapporto con gli altri alleati della coalizione, pur non avendo rappresentanza in consiglio comunale?
“Laddove possibile, cerchiamo di continuare i rapporti e di portare avanti battaglie comuni, pur riconoscendo che in questo momento particolare - segnato da una grave crisi sociale ed economica e dall’incombere della guerra nel nostro continente - le distanze si stiano acuendo. Comunque sia, al di là dell’esito elettorale, ci siamo anche noi nella coalizione e la logica dei voti non ci ha tolto la pari dignità”.
Cosa si attende dall’attuale amministrazione che governa Sansepolcro?
“Ci attendiamo dal governo della città una forte attenzione alle categorie più deboli, che maggiormente risentono di questo particolare momento e – allo stesso tempo - che non si perdano di vista la Valtiberina e il Comune di Sansepolcro su temi importanti: primo fra tutti la pace, poi la memoria e, non secondario, una spiccata capacità di intercettare e di mettere a terra fondi pubblici sempre più necessari per il miglioramento dei servizi e delle infrastrutture. L’opportunità c’è e deve essere colta nel migliore dei modi per lavorare su quei versanti in cui le carenze sono maggiori”.
Lei è stato assessore a Città di Castello e ha vissuto la realtà politica tifernate. Perché il centrosinistra non riesce mai a stare unito?
“Storicamente, il centrosinistra a Città di Castello ha sempre avuto due o più candidature a sindaco a causa di visioni differenti della città, ma il modello di coalizione e le forze che le compongono sono sempre le stesse da circa venti anni. Questo perché viene premiata dagli elettori la buona amministrazione”.
Esiste ancora a livello nazionale una sinistra nel vero senso della parola e cosa deve fare per rilanciare i propri valori?
“A livello nazionale esiste un tavolo di confronto fra le forze organizzate della sinistra, che - siamo certi - condurrà in breve tempo alla sintesi di un soggetto politico unico. La sinistra pertanto deve riorganizzarsi, ma non è certo morta e i suoi valori sono sempre validi”.
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