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Sottosopra: "mettiamo a nudo" l'assessore del comune di Anghiari Ilaria Lorenzini

Titolare delle deleghe a turismo, eventi, pubblica istruzione e attività produttive
Sottosopra, la rubrica dove un personaggio pubblico viene “messo a nudo”. Una chiacchierata a 360° gradi dove vengono affrontate numerose tematiche, dalla vita privata al lavoro, dalla politica all’economia e tanto altro. Accendiamo i riflettori in questa puntata con Ilaria Lorenzini, 53 anni assessore a tempo pieno del Comune di Anghiari titolare delle deleghe a turismo, eventi, pubblica istruzione e attività produttive.
CI DICA TRE COSE CHE RICORDA CON PIACERE DELLA SUA INFANZIA
“I miei nonni al primo posto, il mio ballo al secondo perché ho sempre ballato con lui fin da bambina e poi la mia infanzia più in generale perché è stata molto serena e felice, piena di amici e di valori”.
SCELGA I NOMI DI TRE PERSONE CHE CONSIDERA VERAMENTE AMICI
“Risposta difficile ma dico Cristiana, Monica e Claudia”.
IN CHE MODO HA AFFRONTATO LE CRITICHE O I MOMENTI DIFFICILI?
“Con serenità, perché le critiche si sa che nel nostro lavoro ci sono. Però, nel momento in cui tu sai di avere la coscienza apposto… direi che serenità torna ad essere la parola d’ordine e poi diciamocelo, chi non fa nulla non sbaglia mai e l’invidia è sempre dietro l’angolo”.
A CHE ETA’ IL PRIMO BACIO?
“Con il mio primo fidanzatino, lo ricordo benissimo, avevo 14 anni”.
QUAL È IL SUO RAPPORTO CON I SOCIAL?
“Li uso per le cose che mi fanno comodo, non certo per raccontare gli affari miei. Li uso per guardare i nonni con i nipoti e i gatti. Non mi interessano i leoni da tastiera”.
COME IMMAGINA IL SUO FUTURO TRA 5 O 10 ANNI?
“Intanto spero di essere ancora qui, che sarebbe già una conquista. E di essere ancora in salute per poter continuare a fare le cose che sto facendo e che mi piacciono”.
ANGHIARI È IL PAESE DELLA VALTIBERINA DOVE SI SVOLGONO IL MAGGIOR NUMERO DI EVENTI, QUAL È IL SEGRETO DI QUESTO SUCCESSO?
“Vi do una notizia. Anghiari è il paese della provincia di Arezzo dove si svolgono il maggior numero di eventi. Il segreto è che questo é un paese ricco di tanta storia e cultura, ma soprattutto ci sono gli anghiaresi. Questo per me è il valore aggiunto. Gli anghiaresi che non dimenticano le loro tradizioni e soprattutto che quando li chiami a raccolta ci sono sempre. Questo è nel dna degli anghiaresi. Io dico sempre che se nel ‘600 Anghiari aveva cinque teatri, vuol dire che cultura e l’arte erano un fondamento importante di questa comunità; questo si è mantenuto nel tempo. Ad Anghiari, anche le persone più comuni hanno una grande sensibilità”.
SI PUO’ FARE SESSO SENZA AMORE?
“Spero di no. E lo dico soprattutto pensando ai ragazzi, perché invece mi pare che la direzione sia un po’ quella del consumare tanto per fare numero. Questa cosa la trovo molto triste, in particolare nell’età dell’adolescenza e giovinezza è secondo me un peccato mortale. Il sesso dovrebbe sempre essere accompagnato da un sentimento più profondo, che poi magari non sia proprio amore travolgente ma che comunque ci sia un trasporto verso l’altra persona”.
PERCHE’ GLI ITALIANI SI SONO ALLONTANATI DALLA POLITICA?
“Perché non ci sono più figure di riferimento carismatiche. Io trovo che la miseria di questo periodo storico non ci sia mai stata prima, almeno che io ricordi. Dico miseria proprio a livello culturale: dico una banalità ma se penso a Fanfani, a Berlinguer o ai grandi statisti che abbiamo avuto in Italia oggi non li riconosco in nessuno. Al dì la del pensiero politico, dico proprio di struttura morale e culturale”.
CON QUALE POLITICO NAZIONALE LE FAREBBE PIACERE FARE UNA BELLA CHIACCHIERATA?
“Siccome tecnicamente è la mia omologa, dico la Santanché. Ci vorrei andare a cena per fargli una domanda ben precisa: cosa cavolo ne sa lei di turismo? Ma la risposta alla fine ce l’ha già data”.
CI DICA IL TITOLO DI UNA CANZONE CHE LE RICORDA UN GRANDE AMORE
“Un grande amore no, però ci sono tante canzoni belle. Potrei dire molte canzoni di Roberto Vecchioni che mi piace parecchio e che poi inevitabilmente le associ a dei momenti della vita. Un altro che mi piace tanto è De André e che quindi anche se non centra niente in quel momento, ce lo incastri uguale perché ti piace quella canzone lì. In generale dico cantautori italiani”.
A CHE ETA’ IL PRIMO RAPPORTO SESSUALE?
“Non so per i tempi di oggi sia presto o tardi, avevo 17 anni, anche se credo che la prima volta si fa perché si pensa di avere trovato un grande amore”.
CON QUALE UOMO DELLO SPETTACOLO LE PIACEREBBE ANDARE A CENA?
“Jerry Scotti perché ha le gambe storte e mi piace da impazzire”.
QUAL È IL CAPO DI BIANCHERIA INTIMA CHE LA FA SENTIRE PIU’ DONNA?
“La biancheria intima in generale mi piace da morire, non certo quella di cotone: insomma, il pizzo lo adoro e credo che piaccia molto anche agli uomini”.
QUAL È LA COSA CHE LE PIACE PARTICOLARMENTE IN UN UOMO?
“Non certo solo l’aspetto fisico, mi piace l’intelligenza, quindi la testa. Poi l’ironia e le sue mani”.
QUALI SONO I SUOI HOBBY PREFERITI?
“Mi piace moltissimo leggere, ovviamente viaggiare anche se non lo faccio più da tempo. Mi piace molto anche passare del tempo con gli amici, che sia una cena, un dopocena oppure un semplice gelato; condividere con le persone con cui sto bene”.
CI DICA TRE PROBLEMATICHE E TRE PREGI DI ANGHIARI
“Direi quella dei parcheggi: come tutti i piccoli Comuni anche Anghiari non è stata pensata mille anni fa per le auto, quindi questo può risultare come un piccolo problema; qualche tempo fa avrei detto la piazza, ma non lo è più perché fra poco ci metteremo le mani. C’è una cosa, anche se è molto personale, che io non sopporto ma in nessuna parte del mondo: sono i cassonetti della spazzatura. La trovo come una cosa antiestetica, per questo Anghiari metterà le mani anche in questo con la realizzazione delle isole interrate. Poi la separazione degli impianti sportivi: una cosa che non mi entusiasma, soprattutto per il fatto delle infrastrutture. Tra i pregi? Anghiari, Anghiari e Anghiari: è un pregio tutta intera. Fare gli amministratori in un paese come il nostro è un privilegio immenso, perché abbiamo gli anghiaresi dalla nostra parte”.
QUAL È IL LUOGO PIU’ BIZZARRO DOVE HA FATTO L’AMORE?
“A volte sento parlare di luoghi dove alcuni lo avrebbero fatto e mi viene da ridere come donna, solo fantasia maschile. Io sarò banalissima, in acqua al mare. Non so neppure se sia così strano”.
CI DICA I NOMI DI TRE POLITICI DEL PASSATO E TRE DEL PRESENTE CHE LEI APPREZZA IN MODO PARTICOLARE
“Del passato direi Berlinguer, mio nonno ne era un grande estimatore: riascoltando ancora oggi i suoi discorsi, rileggendo le sue cose devo dire che non si può non avere rispetto. Poi Aldo Moro per lo spessore morale. Questa poi è una cosa che ho scoperto non troppo tempo fa: c’è un libro che è un epistolario fra Fanfani e La Pira che mi ha illuminato. Persone amiche che si danno del tu quando scrivono cose che si trovano d’accordo, mentre del lei quando non condividono qualcosa. Per dire, la capacità di rispettarsi anche nelle divergenze: oggi, invece, si entra subito nel personale. Per quelli del presente vado sul locale, perché io ho una grandissima ammirazione del mio sindaco che mi ha insegnato tante cose: quello che ammiro di più in Alessandro è la sua capacità di ragionare senza esplodere, senza essere sanguigno come sarei io d’istinto. Ho imparato a fare dei grandi respiri, a ingoiare molti rospi e non reagire in maniera istintiva e focosa. Ho poi il massimo rispetto di tutte le persone che si impegnano nella politica locale: si può fare bene o poco bene, ma so perfettamente quanto sia grande l’impegno che serve se si vogliono fare le cose per bene e non si fanno di certo per un vantaggio economico. Cosa che nel locale non esiste, mentre ho spesso la sensazione che chi fa politica ai piani più alti anche se parte armato di buoni propositi poi si adagia”.
QUAL È LA COSA CHE LA FA IMPAZZIRE DI GELOSIA?
“La gelosia stessa: se vedo il mio uomo con un’altra donna. Non ho mai fatto scenate dando di matto, ma dentro mi incavolo”.
QUALI SONO LE CARATTERISTICHE CHE DEVE AVERE UNA PERSONA CHE FA POLITICA?
“Intanto qualcosina deve conoscere: è vero che molte cose si imparano sul campo, però, non puoi non avere idea di quello che fai. Cioè se fai l’assessore alla pubblica istruzione, un’idea di come funziona la scuola devi averla: non è possibile improvvisare certe azioni, o lasciare andare le cose come vanno perché non ne sai niente. Devi poi avere molta voglia di imparare e di studiare perché è necessario, perché devi saper anche rispondere ai tuoi cittadini e alle persone con cui ti confronti. Se io, per esempio, devo fare un progetto con la mia dirigente scolastica non posso essere impreparata su quello che mi chiederà o rispetto alle azioni che ci saranno da fare. Quella cosa, poi, che invidio molto al mio sindaco: l’autocontrollo, questo è veramente molto importante perché a volte ci confrontiamo con persone che non conoscono le cose e che quindi ti attaccano senza nessun vero motivo; la reazione sarebbe l’incazzatura, invece bisogna armarsi di pazienza e saper spiegare molte cose”.
IL SUO PARTNER LE CHIEDE DI PROVARE UNO SCAMBIO DI COPPIA, COME REAGISCE?
“Ma siamo matti? In queste cose sono all’antica, non se ne parla proprio”.
QUAL È IL PIATTO CHE A TAVOLA NON MANGEREBBE MAI E QUELLO INVECE CHE PREFERISCE?
“Mai insetti o serpenti o tutte quelle schifezze che l’Europa vorrebbe farci mangiare. Il piatto che preferisco? Tutto il resto. Sono una mangiona e una buongustaia: adoro carbonara e la trippa”.
QUANTO CONTANO PER LEI I SOLDI NELLA VITA?
“Purtroppo poco o niente. Ne ho guadagnati tanti con il mio lavoro, fin da quando ero ragazzina ho sempre avuto disponibilità ma non gli do alcun valore. Non sono attenta, nel senso che se una cosa mi piace la compro o se ho voglia di fare un viaggio lo faccio: non sono molto brava a pensare al domani. Quando da piccola la mia mamma mi diceva ‘perché non metti da parte un po’ di soldi per quando sei grande’, la mia risposta era ‘e se domani muoio?’ E mi sono mantenuta su questa linea”.
HA MAI VISTO UN FILM PORNO?
“Chi dice di non averlo fatto mente, si li ho guardati ma non mi entusiasmono”.
TRE PERSONAGGI DELLO SPETTACOLO CHE NON SOPPORTA?
“Sono tutti quelli palesemente falsi, che hanno questi atteggiamenti di facciata ma che si capisce perfettamente che non è la realtà delle cose. Quindi, quelli che parlano perfettini con tutte le vocali chiuse e aperte al punto giusto e che poi li incontri per strada ma sono un’altra cosa: quelli per me sarebbero da licenziare. Per esempio Barbara d’Urso quando fa le facce e credo che invece nella vita normale possa essere anche simpatica, ma non mi piace per niente quel finto li. Flavio Insinna non mi piace per lo stesso motivo. In questo, per esempio, sono più reali gli uomini e finte le donne. Adriana Volpe è un’altra che non adoro, ma posso dire che nella vita comune – perché la conosco – è carinissima, in televisione o sul palco è troppo artefatta”.
SI È MAI SOTTOPOSTA A INTERVENTI DI CHIRURGIA PLASTICA O PENSA DI FARLO IN FUTURO?
“No, una volta ho chiesto un preventivo a un amico medico ma è meglio lasciar stare. Io con il mio aspetto ho un buon rapporto, so che ho molti difetti ma me ne frego”.
LEI CREDE NELLA MERITOCRAZIA?
“Sarebbe meraviglio, ci credo perché sarebbe l’unico modo per salvarsi da tutta questa mediocrità. Che esista assolutamente no”.
COME ARGINARE IL FENOMENO DELL’IMMIGRAZIONE?
“Arginare è un termine che non userei, preferirei dire come gestire perché arginare potrebbe significare lasciarli dove sono. Invece secondo me bisognerebbe imparare a programmare l’arrivo di queste persone, ma anche la loro esistenza quando arrivano nei paesi che li accolgono. Altrimenti è un disastro”.
QUALI SONO LA PAROLACCE CHE DICE PIU SPESSO?
“Ne dico molto ma forse quello che dico maggiormente sono Caz… e Vaff…”.
QUALI SONO I VALORI PIU IMPORTANTI CHE LE HA TRASMESSO LA SUA FAMIGLIA?
“L’onestà, sia pratica che intellettuale. Vengo da una famiglia di persone molto semplici, che non hanno studiato e neppure hanno fatto lavori di concetto. Ma che con il loro esempio mi hanno insegnato questo, non si fanno sgarri a nessuno: non si raccontano bugie per esempio. Questo senso di giustizia, di correttezza è uno dei miei fari: ogni volta che faccio qualcosa penso sempre se quella cosa mi può rendere ricattabile. Seguendo questa scia vado avanti”.
QUAL È LA PRIMA COSA CHE FA AL MATTINO?
“Mi stiro e poi faccio colazione”
SE LE FACESSERO “PIEDINO” DURANTE UNA CENA O UN ALTRO EVENTO, QUALE SAREBBE LA SUA REAZIONE?
“Probabilmente molto divertita, ci giocherei su questa cosa. Mi è successo varie volte, una volta anche con una donna”.
SE FOSSE IN SUO POTERE RISOLVERE UN PROBLEMA CHE AFFLIGGE L'UMANITÀ, SU COSA CADREBBE LA TUA SCELTA?
“La povertà, perché credo che se non ci fosse nessun popolo povero al mondo non ci sarebbero neppure le guerre”.
GLI UOMINI E LE DONNE QUANTO SONO DIVERSI?
“Sono lontani anni luce, per fortuna anche. La diversità è una cosa bella. Gli uomini direi che sono un po’ più basici, che però non è una critica: lo sono nel lavoro, nei rapporti e nella famiglia; le donne sono estremamente più complesse, con molte più sfaccettature. Non siamo uguali e questa cosa a me piace molto, altrimenti non potremmo stare insieme: l’uomo e la donna non sono uguali fisicamente perché un uomo svita il barattolo delle marmellata con facilità, mentre una donna no; non siamo uguali nei rapporti interpersonali”.
SCUOLE E SANITÀ: PUBBLICHE O PRIVATE?
“Assolutamente pubbliche, anche se negli ultimi decenni se abbiamo dovuto e voluto tagliare qualcosa lo abbiamo in questi due ambiti. Lo trovo gravissimo perché la scuola è il punto in cui dovremmo invece investire di più, la sanità mi sembra un sacrilegio solo pensarlo di doverla tagliare. Pubbliche perché dovrebbe esserci la stessa possibilità per tutti, noi ci lamentiamo molto per quello che accade nel nostro Paese ma molti servizi li abbiamo di alta qualità, gratis o quasi. Se tutto quello che abbiamo gratuito lo dovessimo pagare in una struttura pubblica credo che in pochissimi si potrebbero curare in maniera adeguata. Stessa cosa vale sulle scuole: il dovere nostro è quello di dare sempre a tutti la stessa opportunità”.
DOMANDA FINALE: DEI SETTE COMUNI DELLA VALTIBERINA TOSCANA CI DICA, CON LA MASSIMA FRANCHEZZA, UN PREGIO E UN DIFETTO: SANSEPOLCRO, ANGHIARI, MONTERCHI, PIEVE SANTO STEFANO, CAPRESE MECHELANGELO, BADIA TEDALDA, SESTINO
“Sansepolcro è una città bellissima, ricca di storia e cultura in ogni angolo: ma questo amico Piero viene coccolato troppo poco, io ci fare un investimento più importante. Quando vedo i dati del museo civico del Borgo, mi si accappona la pelle, sono molto bassi, dovrebbero essere molto ma molto più alti: c’è una ricchezza tale che dovrebbe esserci la ressa nelle strade. Poi non capisco perché tutto nasce e muore velocemente, i troppi treni persi e le tante polemiche.
Anghiari se dovessi trovare un pregio dico la cura delle cose, degli eventi che non sono mai banali. Un difetto, questo glielo riconosco, essendo gli anghiaresi molto gelosi del proprio paese quando vedono arrivare tanti turisti, cosa che per fortuna accade, talvolta si irrigidiscono e si chiedono cosa succede e hanno paura di essere privati della modalità slow.
Monterchi la vedo un po’ in difficoltà, mi dispiace perché anche li ci sarebbe un altissimo potenziale: bisognerebbe inventarsi qualcosa attorno alla Madonna del Parto.
Pieve Santo Stefano non si può dire essere un borgo bellissimo, ma è la storia che ci ha portato a questo: la distruzione durante la seconda Guerra Mondiale e la ricostruzione in un periodo in cui le cose non si facevano di certo con cura. Ma ha una delle ricchezze più straordinarie della Valtiberina: quel meraviglioso Archivio dei Diari.
Caprese Michelangelo ha un ruolo importante nel mio cuore, ma è un territorio estremamente complesso: un comune montano, fatto di case sparse, difficilissimo da gestire. Secondo me andrebbe fatto uno sforzo gigantesco di creare delle sinergie con i musei che hanno le opere di Michelangelo e trovare degli incastri, per far sì che Caprese diventi appetibile anche da quel punto di vista.
Badia Tedalda e Sestino li metto insieme perché sono il completamento della Valtiberina: lì c’è tutta la bellezza della natura incontaminata, quasi selvaggia per certi aspetti. Quindi, tutta l’arte che c’è nei paesi della cosiddetta Valtiberina bassa potrebbe finire in un percorso ideale, in una immersione naturalistica e culinaria più in quota”.
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