L’alimentazione in Grecia
La triade grano-vigna-olivo e la dieta di Ippocrate
Dallo studio della cultura greca emerge l’importanza della commensalità e dei rituali connessi con il mangiare e bere; la commensalità è una delle più importanti forme di socializzazione che fa parte integrante dell’organizzazione politico-sociale della polis.
Le attività connesse al concetto di commensalità, presso i Greci, hanno tutte una grande valenza sociale, e sono: il banchetto, il simposio, i rituali dell’ospitalità, le feste sia civili che religiose.
Nel rituale della commensalità c’è la separazione delle attività connesse con il cibo cioè il banchetto (deipnon), e quelle connesse con le bevande, il simposio (sympósion), secondo precise abitudini rimaste immutate nel tempo.
I commensali mangiavano semisdraiati su letti conviviali (klinai) e i servi disponevano davanti ai letti piccoli e bassi tavolini (trápezai) su cui erano collocati i piatti con le vivande. Durante il vero e proprio pasto non si beveva vino; Al banchetto seguiva il simposio, in questa fase venivano tolte le prime mense e portate le seconde e si servivano cibi stuzzicanti, dolci e vino in abbondanza., Il vino non veniva bevuto puro ma allungato con acqua fino a formare una miscela più o meno alcolica ed era compito del simposiarca deciderne le proporzioni. Quindi veniva preparata in un cratere centrale la miscela di acqua e vino dalla quale i coppieri attingevano con i mestoli la bevanda da versare nei calici dei convitati. Bere vino puro era ritenuto uso barbaro, degno di popoli rozzi e incivili.
L’alimentazione si basava su zuppe , vegetali (cipolle, rape, asparagi, cardi, lattuga), carne, pesce e grande varietà di frutta sia fresca (mele, pere, uva, melegrane, fichi) che secca (mandorle, nocciole, noci). Molto apprezzate e note erano le mandorle di Nasso.
I Greci furono i primi a occuparsi dello studio dell’alimentazione. Padre della dietetica attuale fu infatti Ippocrate che riconosce l’importanza dell’alimentazione per la salute del corpo dimostrando come la filosofia si occupi anche di dieta, perché alla base di un regime alimentare corretto c’è uno dei principi filosofici per eccellenza, l’armonia.
Nel Corpus Ippocraticum la medicina è così sintetizzata: “Il tuo cibo sia la tua sola medicina”. Nel suo trattato Sulla dieta, che comprende una settantina di scritti, il medico greco cita, in prima battuta, l'orzo e il pane d'orzo, assieme alle zuppe che avevano come base tale cereale, come la maza (farina d'orzo stemperata con acqua, olio, miele o latte) e il cyceon, la bevanda sacra del santuario di Eleusi, a base di farina d'orzo precotto con aggiunta d'acqua, di miele o di latte e profumata con della menta. Seguono il grano e il pane di grano, cotto al forno, sotto la cenere o alla griglia, poi il farro e l'avena . Prosegue poi con i legumi (fave, lenticchie, lupini, sesamo), passa alle carni di bue, capra, porco, agnello, asino, cavallo, cane, cinghiale, cervo, lepre, rana, riccio, piccione, oca, anatra. E poi i pesci, i crostacei, i formaggi. Tra le bevande vino, mosto e aceto. Da preferire sono l’orzo e le carni di maiale, perché hanno molta polpa e poco sangue, dunque sono più digeribili di quelle di bue. Meglio scegliere i cibi emollienti e leggeri che favoriscono la digestione e il rapido transito intestinale. Ippocrate suggerisce anche di fare camminate rilassanti dopo i pasti e di evitare l’esposizione ad alte temperature per incorrere in mal di testa.
Il pane, immancabile sulle tavole, aveva un ruolo fondamentale nell’antica Grecia, tanto che diventò oggetto di culto. La dea del pane era Demetra, la Madre Terra.
Ateneo, storico greco-egiziano, riferisce minuziosamente, nell’opera Dotti a banchetto, dei vari tipi di pane, già allora 72.
Veniva prodotto in diverse forme (fiori o animali) e con vari tipi di farina di cereali quali il frumento e l’orzo; molto diffuso era l’uso di cospargere il pane con semi di papavero, ma anche con cumino, semi di lino e sesamo. Citate anche le maze, focacce di farina d’orzo. I fornai greci furono i primi a lavorare il pane di notte, in modo che la gente al mattino, lo trovasse cotto, fresco e croccante
Il pane, il vino e l'olio (e i vegetali dai quali sono estratti) simboleggiano la civiltà, ovvero ciò che separa l'uomo dal barbaro. Per gli antichi Greci la triade grano-vigna-olivo è molto di più di una semplice base alimentare.
Chiara Verdini
Chiara Verdini - La passione per la cucina mi è stata trasmessa dalla mia nonna e dalla mia mamma, abilissime cuoche, ma, per la mia idea di cucina, talvolta troppo rispettose della tradizione. Dai loro insegnamenti, dai consigli delle amiche, dalla lettura di libri di cucina e di quelli che trattano dei rapporti tra alimentazione e salute è un continuo apprendere nozioni che mi aiutano ad elaborare e sperimentare ricette. Ricette semplici. La semplicità e la protagonista di tanti aspetti della mia vita. Una laurea triennale in “Tecnica di Laboratorio” prima, e una specialistica in “Scienze delle professioni sanitarie tecniche diagnostiche” poi, mi hanno permesso di svolgere la professione da tanto tempo e, da qualche anno, dopo esperienze in più regioni d’Italia, nell’azienda Usl Toscana Sud Est. Nel lavoro e in cucina con la stessa passione, curiosità ed attenzione. In fondo in cucina è tutta una questione di alchimia che nasce dalla consapevolezza dell’importanza di utilizzare ingredienti sani e dalla improvvisa ispirazione.
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