Gaza, Netanyahu va in Usa e dice sì una tregua "estesa"
L'ultradestra minaccia il governo. "Avrà 1 miliardo in armi
Netanyahu si trova a Washington negli Stati Uniti per una visita al presidente Donald Trump, con il quale terrà un colloquio ufficiale nella giornata odierna. Ma un incontro c'è già stato, a giudicare dalla fotografia che sta circolando sui social nella quale si vede il premier israeliano insieme al presidente Usa e a Elon Musk. Le recenti polemiche sul saluto nazista del miliardario sudafricano, braccio destro e consigliere di Trump, non sembrano aver creato distanza tra i due e tanto meno scalfito i rapporti tra i rispettivi Paesi. Nel corso della giornata si sono tenuti diversi incontri tra Netanyahu e alti funzionari statunitensi che hanno portato frutti, si direbbe, visto che l'ufficio del primo ministro israeliano ha comunicato che Tel Aviv invierà una delegazione in Qatar "alla fine della settimana" per discutere un cessate il fuoco "esteso", come previsto dalla seconda fase dell'accordo con Hamas. A seguire il premier "convocherà il Gabinetto di Sicurezza per discutere le posizioni di Israele", si legge nel comunicato.
Circostanza confermata indirettamente da Hamas che, citata da Haaretz che riporta le parole di alcuni esponenti di Hamas, dice che sono iniziati i colloqui sulla seconda fase dell'accordo sul cessate il fuoco a Gaza. La qual cosa non sembra però piacere all'ultradestra israeliana che invece mette in guardia il primo ministro Netanyahu dal proseguire con la seconda fase del rilascio degli ostaggi e dell'accordo di cessate il fuoco con Hamas. In particolare è il ministro degli insediamenti e dei progetti nazionali Orit Strock, espressione dell'ultradestra guidata da Bezalel Smotric, a alzare il tiro. "Se Netanyahu decide di andare in questa direzione disastrosa", allora il suo partito "si assicurerà che il governo non continui a esistere", ha detto parlando a Army Radio come riporta il Times of Israel.
Wsj: 1 miliardo di dollari in armi dagli Usa per Israele
Intanto si parla di armi per Israele. L'amministrazione Trump ha chiesto ai leader del Congresso di approvare nuovi trasferimenti per circa 1 miliardo di dollari in bombe e altro materiale militare a Tel Aviv, secondo quanto scrive il Wall Street Journal, citando dirigenti statunitensi a conoscenza del dossier. Le vendite di armi pianificate includono 4.700 bombe da 1.000 libbre (450 kg), per un valore di oltre 700 milioni di dollari, nonché bulldozer blindati costruiti da Caterpillar, per un valore di oltre 300 milioni di dollari.
Le nuove richieste di armi, che verrebbero pagate dai miliardi di dollari di aiuti militari annuali degli Stati Uniti a Israele, verranno discussi nell'incontro ufficiale con Trump, nel quale si parlerà anche del cessate il fuoco a Gaza, di una tregua separata in Libano e delle tensioni nel Medio Oriente più ampio. Si prevede che Netanyahu e altri funzionari israeliani faranno pressione su Trump affinché proceda con una serie separata di trasferimenti di armi inizialmente richiesti dall'amministrazione Biden, per un totale di oltre 8 miliardi di dollari in nuove bombe, missili e proiettili di artiglieria. L'amministrazione Biden ha notificato ai leader del Congresso la vendita a gennaio prima di lasciare l'incarico.
Le armi non hanno ancora ricevuto la piena approvazione a causa di uno stop da parte di alcuni deputati democratici. L'amministrazione Trump sta ora spingendo i leader del Congresso a sbloccare le vendite.
Le vittime a Gaza salgono a 47.540
Intanto il ministero della Sanità di Gaza fornisce il nuovo numero ufficiale delle vittime che sono 47.540, di cui 22 (20 sono stati recuperati e 2 sono deceduti a causa di ferite) nelle ultime 24 ore. I feriti sono 111.618, secondo la stessa fonte.
L'Egitto apre per il 5° giorno il valico di Rafah
L'Egitto ha aperto il valico terrestre di Rafah per accogliere feriti palestinesi dalla Striscia di Gaza per il quarto giorno consecutivo, con 50 ambulanze schierate per trasportare i pazienti in coordinamento con le varie autorità. Lo ha riferito, contattato per telefono, il portavoce del Governatorato del Sinai Meridionale, Mohammed Salim, ricordando che "l'accordo" per la tregua a Gaza "prevede il passaggio di circa 50 casi al giorno".
"Alcuni casi vengono respinti per mancanza di conformità o per l'elevato numero di accompagnatori", ha detto ancora il portavoce precisando che nei precedenti fino a ieri "104 pazienti hanno attraversato" il valico che collega la Striscia all'Egitto, "oltre a circa 180 persone che li accompagnano".
Entrati 771 camion di aiuti in tre giorni
Attraverso il valico di Rafah, oggi sono stati avviati dall'Egitto verso Gaza 229 camion di aiuti umanitari tra cui 24 autocisterne con carburante. Lo ha segnalato una fonte dell'Ufficio stampa del governo egiziano precisando che il totale degli ultimi quattro giorni, compreso oggi, è 771. Sabato non era passato nulla a causa della "chiusura dall'altro lato in Israele" mentre "domenica sono entrati 320 camion e lunedì 222", ha ricordato la fonte.
Netanyahu insieme a Trump e Musk (Ansa)
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