Mondo Politica: intervista a Luca Carizia sindaco di Umbertide

Sindaco di Umbertide da quasi cinque anni, proprio in dirittura di arrivo del mandato Luca Carizia si è trovato a dover fare i conti con l’emergenza terremoto, che inevitabilmente sta ponendo in secondo piano la campagna elettorale in vista delle comunali del 14 e del 15 di maggio. Le risposte alla cittadinanza contano adesso più di qualsiasi altra ragione.  

Sindaco Carizia, a due settimane di distanza delle forti scosse di quel 9 marzo, si può stilare un bilancio completo del terremoto che ha colpito la zona dell’Umbertidese e dei provvedimenti d’urgenza che avete adottato?

“Ogni giorno che passa, abbiamo numeri sempre più certi: circa 160 edifici inagibili e quasi 450 persone sfollate, con particolare concentrazione nell’area Pian d’Assino-Montecorona-Pierantonio. Per ciò che riguarda le scuole, credo che l’amministrazione abbia fatto un qualcosa che reputo incredibile, dando una risposta celere in meno di quindici giorni alle esigenze di 160 studenti. È chiaro che in questo momento serviva una ricollocazione temporanea per arrivare fino a giugno, poi in vista del prossimo anno scolastico ragioneremo a bocce ferme. Relativamente alle persone sfollate, una quarantina sono alloggiate all’interno della palestra di Pierantonio (e ciò facilita la turnazione dei volontari della protezione civile), mentre le altre sono ospitate da parenti o in alloggi temporanei”.

State adesso attendendo risposta anche per ciò che riguarda il riconoscimento dello stato di calamità naturale?

“La Regione dell’Umbria ha inviato proprio venerdì scorso la documentazione relativa al terremoto con epicentro qui da noi e con la richiesta di emergenza sisma e di un riconoscimento finanziario che consiste in due cose fondamentali: la ricollocazione degli evacuati in case e strutture individuate da Comune e protezione civile regionale e poi la ricostruzione. Purtroppo, se non agiamo su quest’ultimo versante, c’è il rischio concreto che i centri più piccoli vadano incontro a uno spopolamento dal punto di vista della comunità. E se un luogo, specie piccolo, perde la sua comunità è la fine. La presidente della Regione dell’Umbria, Donatella Tesei, ha inviato a Fabrizio Curcio, capo dipartimento della Protezione Civile e al ministro Nello Musumeci la relazione in merito al sisma del 9 marzo scorso con riferimento a intensità, estensione, danni e interventi alla popolazione; ha inoltre portato a conoscenza diretta anche il commissario Guido Castelli, ex sindaco di Ascoli Piceno”.

Avete pensato (richiedendolo, se consentito) a un posticipo della data delle elezioni comunali, previste per il 14 e il 15 maggio, proprio a seguito delle conseguenze del sisma?

“Intanto, non è una facoltà dell’amministrazione quella di chiedere spostamenti: è il ministro competente a scegliere e alla fine a decidere la data di svolgimento, ma fino a questo momento non ci ha fatto sapere nulla. Il problema è un altro: in questo momento abbiamo bisogno di interventi e di risorse, non del posticipo di uno o due mesi che sostanzialmente non cambia nulla. Permetterebbe semmai di darci più tempo a disposizione per la campagna elettorale, che adesso chiaramente non stiamo facendo, perché siamo presi dall’esigenza di venire incontro alla gente, a quei cittadini che dall’oggi al domani si sono ritrovati senza una casa, la loro casa. Per fare questo, abbiamo già “eroso” la riserva di bilancio, spendendo 200mila euro”.

Amarezza e delusione per l’uscita anticipata dalla squadra di giunta degli assessori Pier Giacomo Tosti e Sara Pierucci, che correranno insieme ma per conto loro?

“E’ chiaro che sia così: siamo stati insieme cinque anni, per cui all’amarezza si aggiunge anche il rammarico. Io però sono abituato a leggere i fatti, perché le parole hanno poco peso nei confronti dei fatti. E i fatti dicono che entrambi sono usciti, che Pier Giacomo Tosti si candiderà per fare il sindaco e che Sara Pierucci sarà assieme a lui”.