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Mondo Politica: intervista a Elda Rossi consigliere comunale a Città di Castello

"Non sottovalutare il problema della microcriminalità in città"

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Svolge il suo ruolo di consigliere di opposizione a Città di Castello con determinazione e allo stesso tempo con compostezza e stile. Un anno e mezzo di esperienza da “new entry”, ma Elda Rossi – eletta nella lista di Fratelli d’Italia – ha comunque preso piena consapevolezza del suo ruolo all’interno della coalizione, quella che assieme a lei vede Andrea Lignani Marchesani e Riccardo Leveque; coalizione che finora si sta dimostrando più attiva e su questioni chiave che riguardano la città e il territorio.   

Consigliere Rossi, in quali altri ambiti Città di Castello manca di una progettualità urbanistica, oltre che sulla recente questione da voi sollevata e inerente ai parcheggi?

“Noi consiglieri di Fratelli d’Italia abbiamo evidenziato che l’attuale amministrazione procede senza avere una chiara e organica progettualità urbanistica (e non solo) per la città, come avvenuto ad esempio per l’installazione delle telecamere e dei varchi elettronici predisposti, da ormai sette mesi, per la Ztl del centro storico, dei quali non solo non esiste ancora un regolamento definito e vigente, ma non sono state neppure valutate le reali ricadute per la fruibilità del cuore della città, che già versa in un grave stato di abbandono, causato dalla mancanza di famiglie residenti e da una vera e propria “emorragia commerciale”. Che senso ha impedire l’ingresso al centro storico, se già non lo frequenta più nessuno? Inoltre, non esiste un programma di riqualificazione degli edifici storici e prestigiosi della città, che sono ormai da lungo tempo lasciati in stato di abbandono e degrado e anche per quelli per i quali è stata progettata una nuova destinazione d’uso, sembra che vi siano un disinteresse e tempi talmente dilatati di attuazione che rendono già vecchio quello che era stato pensato; per fare un esempio, il progetto di piazza Burri e l’ex-scuola Garibaldi. Inoltre, nel tempo si è consentito di trasformare parte dell’area industriale situata nella zona nord del centro urbano tifernate in area commerciale, determinando un inesorabile impoverimento del centro storico non solo da un punto di vista storico-culturale, con ricadute negative sul turismo e ma anche un indebolimento del  tessuto sociale della nostra comunità, determinandone una perdita di identità dove le catene anonime di franchising stanno sostituendo il rapporto diretto e di fiducia scandito dal tempo e dalla professionalità offerta dal piccolo commerciante e dalla sua attività a conduzione familiare. Infine, la sovrapposizione dell’area commerciale e industriale ha creato nella zona nord, soprattutto in alcune ore del giorno, un incremento del traffico sconosciuto fino ad ora. Stiamo prendendo il peggio delle grandi città e perdiamo quello che hanno di buono, ovvero la ricchezza di infrastrutture e servizi”.

Microcriminalità: per ciò che riguarda quella giovanile, l’assessore Rodolfo Braccalenti ha detto che il fenomeno, conseguenza del lockdown, è praticamente scemato e che anche i servizi di controllo verranno potenziati. Ma il problema di fondo rimane. A suo giudizio?

“La risposta a questa domanda si lega strettamente alla precedente: si sono persi i centri di aggregazione giovanile e gli adolescenti o sono impegnati in attività pomeridiane agonistiche - in cui spesso sono incitati a misurarsi con gli altri, ma dove con gli altri manca un vero incontro - oppure sono lasciati a loro stessi, annoiati e senza una prospettiva quotidiana. La mozione che abbiamo presentato sul fenomeno delle baby gang e l’attenzione che vogliamo porre sul disagio giovanile ha lo scopo di andare a lavorare collegialmente e con tutti i protagonisti educativi e istituzionali del territorio sulla prevenzione e sulla rimozione delle cause che determinano gli episodi di atti vandalici e criminosi nei confronti di materiali e strutture e di persone deboli e indifese. I fatti di cronaca continuano a dirci che il fenomeno non solo non è scemato, ma che continua a proporsi in modo frequente, come avvenuto anche di recente in piazza delle Tabacchine, con danni arrecati all’arredo urbano e nel parcheggio dei Frontoni con danni alle macchine e alla cabina telefonica. La microcriminalità non è affatto conseguenza del lockdown, questo ne ha semmai accentuato gli effetti, ma esisteva già da tempo e a seguito delle restrizioni della libertà di movimento, di aggregazione e di espressione è deflagrata e ha assunto proporzioni di intensità e quantità più significative. Inoltre, si è allentato il controllo familiare sui giovani e nei corpi di polizia prevale un senso di frustrazione per una sorta di svuotamento della loro funzione pubblica e per la mancata certezza della “pena”, che impedisce quell’azione correttiva e propedeutica al reinserimento positivo nella società”.

Quale piega rischia di prendere la vicenda legata al lascito Mariani, specie dopo gli ultimi sviluppi?

“Più che sul lascito Mariani, del quale ad oggi il Comune non è più il “custode” - essendo stato consegnato all’Usl Umbria 1 a seguito del protocollo firmato il 28 luglio 2020 a Città di Castello fra la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, l’allora sindaco tifernate Luciano Bacchetta e il commissario straordinario della Usl Umbria 1, Gilberto Gentili - io porrei l’attenzione sul rinnovato interesse per l’ex-ospedale San Florido di Città di Castello. Tale interesse risulta essere una vera e propria notizia positiva per la città, vista l’inesistente attenzione mancata da più di vent’anni su una struttura di proprietà della Regione, ma il cui non utilizzo e il conseguente sempre maggiore stato di degrado hanno determinato un grave disagio sociale, economico, storico, culturale e affettivo alla cittadinanza tifernate. Noi consiglieri comunali di Fratelli d’Italia, attraverso i nostri consiglieri regionali di partito, abbiamo fatto depositare una mozione in consiglio regionale per utilizzare tre milioni di euro stanziati per il sisma, per la messa in sicurezza della parte storica dell’edificio e per l’inizio di una prima demolizione delle parti che furono costruite più recentemente e ormai ammalorate e non più recuperabili. In questi giorni, a seguito di verifiche da parte di tecnici della Regione e del Comune e dopo una ordinanza sindacale, è stato transennato il perimetro della parte storica della facciata, in attesa di ulteriori valutazioni tecniche da parte della Regione per la messa in sicurezza. Fa piacere constatare come le urgenti problematiche del centro storico, denunciate attraverso l’interpellanza presentata da noi consiglieri comunali di Fratelli d’Italia nel mese di febbraio, abbiano riportato l’attenzione delle istituzioni e della politica su una porzione di centro storico fondamentale per la sua vita e per la sua rinascita. Ritornando al lascito delle sorelle Mariani, quello che ci preme - e su cui vigileremo - è che i fondi donati siano impiegati come indicato nel testamento per alleviare le sofferenze della popolazione tifernate”.

In ambito nazionale, quale può essere l’ostacolo principale che sarà chiamata a fronteggiare Giorgia Meloni?

“La scelta del popolo italiano di eleggere Giorgia Meloni non è stata ancora accettata da molta parte dei poteri forti che a livello economico e ideologico stanno dietro ai partiti di opposizione. Ciò che veramente ostacola il lavoro del nostro Presidente del Consiglio è la determinazione con la quale continuano a costruire di lei un’immagina falsa e non rispondente al suo vero spirito politico e anche la difficoltà di confrontarsi con un’opposizione così debole e divisa al suo interno, capace - in questi primi mesi di governo Meloni - solo di evocare immagini ed episodi non corrispondenti ai reali bisogni e necessità della gente. Il maggiore impegno di Giorgia Meloni non è dato tanto dalla gestione dell’agenda politica nazionale ed internazionale, che lei sa portare avanti con lucidità e professionalità, ma dallo sforzo costante di ricostruire l’immagine fedele, autentica e reale di sé e del suo partito. Aggiungerei infine che un altro ostacolo nel suo percorso sia dato dal saper contrastare le lobbies internazionali e ben governare senza farsi distrarre e logorare dalle grandi spinte politiche ed economiche internazionali, rimanendo fedele al suo programma”.

Redazione
© Riproduzione riservata
09/03/2023 11:14:51


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