Pena e disgusto

Io non so cosa è passato in mente a Rossella Angiolini. Una che oltre ad essere fino a poche ore fa Presidente della Commissione pari opportunità della Provincia di Arezzo, è stata in passato anche consigliere regionale, assessore comunale, candidata a sindaco. Ma soprattutto donna. Delle Istituzioni per giunta. La sua folle uscita sui social, etichettando come “zoccole” persone appartenenti al suo stesso sesso, la trovo decisamente aberrante. E destra o sinistra c’entrano zero in tale contesto. Il termine “zoccola” ha due significati nel parlare corrente: “topo di chiavica” e “prostituta da quattro soldi”. Che una donna, ripeto delle istituzioni, si rivolga così a sue pari, anche se di parte avversa evidentemente alla sua, fa capire il basso livello intellettuale in cui siamo precipitati. Che il tutto sia poi diffuso sui social, alla mercè dei golosi voyeur di cui pullula la rete, assume connotati ancora più aberranti. Certe uscite uno - o una come nel caso specifico – le fa magari in privato, forse al bar (ma neanche). Metterle sui social sapendo benissimo che in pochi minuti raggiungono un Mondo, oltre che aberrante è pure stolto. E mi vien da sorridere pensando che l’esimia signora Angiolini fino a poche ore fa era pure Presidente di una commissione che avrebbe per scopo principale quello di tutelare e proteggere le donne, il suo stesso sesso, dalle prepotenze e angherie di noi maschietti. Provo sincero disgusto per verificare, ennesima volta, quanto siano cadute in basso le istituzioni. E sincera pena per chi nella vita ha questo pervicace volontà di offendere l’altro, di qualunque colore, fede politica, etnia e religione sia, affermando il principio della volgarità di espressione per sentirsi miseramente e ottusamente più forte.