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I misteri delle Forche a Sansepolcro

Incrocio stradale e appezzamento di terreno nell’area dell’albergo

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Lo ripeto fino alla noia: da anni, Sansepolcro è alle prese con il grosso problema delle soste selvagge. Ingiustificate per principio, perché - laddove non è consentito - non si deve sostare; a Sansepolcro, poi, c’è anche un’aggravante: i parcheggi ci sono, sia lungo il perimetro esterno delle mura urbiche, sia nel centro urbano e nelle periferie. La questione non è pertanto di struttura, ma di… abitudini: di cattive abitudini, per meglio dire, figlie di un sostanziale difetto di fondo chiamato comodità, in nome della quale pesano sulle gambe anche 20 metri in più di camminata. Tutti vogliamo arrivare sul luogo che ci interessa, fermando l’auto nel punto più vicino possibile, regolare o non regolare che sia. Un fenomeno questo che peggiora di giorno in giorno e tante sono le lamentele dei cittadini, ma – a parte qualche promessa – i problemi non si risolvono. Vi sono zone della periferia città nelle quali, nonostante la vicinanza di regolari parcheggi, le auto sono ferme sulle zebrature, sugli incroci e sui divieti di sosta: sicuramente controlli maggiori sarebbero auspicabili.  Sarebbe lungo fare l’elenco delle zone più critiche ma questa volta mi voglio soffermare su uno dei casi più eclatanti, che riguarda il rinnovato e frequentato bar delle Forche, fulcro di una situazione che gli stessi avventori del locale mi hanno sollecitato nel prendere in considerazione.

AIOLE SPARTITRAFFICO DI DIMENSIONI RIDOTTE E SOSTA SELVAGGIA DIVENUTA SISTEMATICA

L’incrocio in questione è quello lungo via Senese Aretina, nel quale confluiscono via Carlo Vigo - dal versante abitato delle Forche - e via La Fiora dalla parte degli impianti sportivi. Alcune mattine, quando mi reco a far colazione nel bar delle Forche, puntualmente mi ritrovo a confrontarmi con le lamentele della gente per le multe che vengono giustamente elevate alle auto ferme all’altezza di quell’incrocio. La zona è segnalata con le zebrature che vietano la sosta, ma oltretutto si crea un pericolo anche per le auto che provengono da via La Fiora e che si immettono nella Senese Aretina, in quanto non dispongono della necessaria visibilità. Personalmente, sono un curioso e quindi vado in fondo alla cosa, notando un qualcosa di strano: il lato delle aiole spartitraffico, parallelo al corso della strada principale, è normalmente arretrato di circa un metro rispetto alla linea laterale; così in effetti è nello svincolo con via Carlo Vigo, mentre dalla parte di fronte – quella che riguarda via La Fiora – l’arretramento è senza dubbio eccessivo, nel senso che i metri di distanza sono almeno cinque. Quanto basta per porsi una semplice domanda: perché? La risposta l’aspettano in molti, ma purtroppo non arriva e tutto questo crea una situazione di pericolo, non dimenticando che anche la linea dello stop è logicamente arretrata. Risultato: se un veicolo rispetta rigorosamente le regole, finisce con il non vedere chi circola, per cui è assolutamente costretto ad avanzare per rendersi conto della situazione. Ed è costretto a farlo anche per un altro motivo: nell’ampio spazio zebrato intercorrente fra le aiole e via Senese Aretina, si ficcano le auto degli avventori che scendono per un caffè o per una veloce sosta rifocillante. Non solo: c’è sempre una componente di rischio legata ai diritti di precedenza, per cui molte volte una piccola esitazione è all’origine di incidenti stradali, non gravi nella loro entità ma frequenti nel loro accadere. E di conseguenza, la zona diventa pericolosa. Ciò detto, credo che in ogni caso sarebbe quantomeno opportuno ripristinare la normalità per le aiole: riallungandole fino al metro di arretramento dalla linea bianca di via Senese Aretina, gli automobilisti fermi allo stop (parimenti avanzato anch’esso) potrebbero beneficiare di una visuale più chiara del transito sulla direttrice principale e allo stesso tempo non vi sarebbe più spazio per la sosta delle auto sopra le zebrature. Se da una parte è giusto e doveroso rispettare le regole, in una città come la nostra, in crisi da oramai un bel po’ e con la necessità impellente di rialzare la testa, è giusto anche agevolare quelle attività che lavorano, dimostrando soprattutto di saper lavorare e di produrre reddito. In questo caso, stiamo parlando del bar posto all’incrocio. Come è altresì importante venire incontro anche alle esigenze dei residenti. Le due istanze si possono conciliare? Certamente! E il rimedio è abbastanza semplice: basterebbe allargare il parcheggio posizionato fra via Senese Aretina e il muro di confine del Borgo Palace Hotel. Un parcheggio che – come dicono i tecnici – vedrebbe aumentata la propria capienza di una trentina di auto, da sommare ovviamente a quelle che è in grado di ospitare ora. Poi, possiamo stare a dire sempre che i soldi non ci sono, ma è anche vero che in questo caso siamo di fronte a una sorta di urgenza – o di impellenza – trattandosi della messa in sicurezza di un incrocio e dare l’opportunità, a chi opera, di avere a disposizione sufficienti parcheggi, anche perché in questa area vi sono pendolari che al mattino lasciano l’auto in sosta e prendono il pullman per recarsi a lavorare ad Arezzo o in altri luoghi.

LA PROPOSTA PER VIA LA FIORA

Ma proviamo anche a ipotizzare una soluzione che, a prima vista, può sembrare rivoluzionaria, quando invece lo è assai di meno e i risultati funzionali sarebbero a mio avviso ugualmente efficaci: via La Fiora non è altro che il tratto successivo a quello di via del Frantoio e assume questa titolazione dopo l’intersezione con via del Campo Sportivo. All’altezza dell’unica curva, dove c’è un casolare accanto allo stadio Tevere, rimane la traccia della stradina sterrata interrotta e chiusa dopo pochi metri dal passaggio della circonvallazione di via Sandro Pertini. Perché non riabilitare quel brevissimo tratto, con un ingresso nella bretella ovviamente diverso rispetto a quello attuale, ma più sicuro e obbligare i veicoli a raggiungere la rotatoria dello sbandieratore passando attraverso di essa? Istituendo il senso unico nel tratto di via La Fiora compreso fra la stradina e l’aiola spartitraffico (con passaggio per i veicoli solo in entrata da via Senese Aretina), potrebbe risolversi il problema dell’incrocio. Sto forse sognando? Forse, ma a volte anche i sogni possono diventare possibili perché - come diceva sempre mio nonno - “volere è potere”.

IL TERRENO DENTRO L’ALBERGO 4 STELLE: VIA DI USCITA IMPOSSIBILE?

Oltre agli “strani incroci”, c’è un’altra particolarità che riguarda quella zona di Sansepolcro e che non tocca l’ambito della viabilità. Per meglio dirla, bisognerebbe parlare di autentico mistero nella progettazione di una struttura che si ritrova al suo interno un qualcosa di completamente neutrale. Alla stessa maniera, facendo le dovute proporzioni, di un’isola amministrativa appartenente a un Comune ma collocata nel contesto geografico di un altro. Fatta la premessa, il caso del Borgo Palace Hotel arriva quasi a gridare vendetta; la struttura ricettiva più importante del comprensorio (ricordiamo che si tratta di un “quattro stelle”) è stata inaugurata 33 anni fa e da 33 anni contiene al suo interno una particella di terreno di proprietà di un privato, completamente staccato dal contesto dell’albergo. Questo paradosso si sarebbe originato a seguito dell’errore commesso dai tecnici, durante la fase del frazionamento dell’area. Sta di fatto che la lussuosa residenza si ritrova a dover fare i conti con un campo coltivato e che il proprietario di quest’ultimo usufruisce per giunta anche di una servitù di passaggio, altrimenti sarebbe costretto a volare per arrivarvi. Un fatto più unico che raro, per il quale escogitare una via di uscita sembra impossibile, ma mi domando: c’è mancanza di volontà o proprio che la nostra legge è talmente distorta che non permette di uscire da questa situazione?

Come si può evincere anche dalle foto allegate, questa è un’area di polemiche e di misteri (ma chi è che ha progettato la viabilità, o ha realizzato il frazionamento all’interno del Borgo Palace Hotel?), a cui bisognerebbe dare delle risposte. Credo che tre siano le risposte che molti biturgensi si aspettano di ricevere: sanatoria della ridicola situazione della struttura ricettiva, ripristino delle normali dimensioni delle aiole spartitraffico nell’incrocio in oggetto e infine creazione di un parcheggio più ampio lungo la Senese Aretina. Il progetto di viabilità può essere un idea ma anche una bischerata, ma dato che al Borgo ne facciamo tante e tanti “luminari” nemmeno se ne accorgono, posso permettermi (se poi cosi è) di dirne una pure io. Ovviamente, una volta risolte le problematiche, “tolleranza zero” verso chi non rispetta il codice della strada, perché conoscendo bene i miei “polli” ci saranno sempre quei furbi (sempre i soliti) che parcheggiano l’auto dove capita, credendo di avere sempre un santo protettore in Paradiso che non gli fa prendere la multa.                     

Domenico Gambacci
© Riproduzione riservata
06/11/2019 10:03:28

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Imprenditore molto conosciuto, persona schietta e decisa, da sempre poco incline ai compromessi. Opera nel campo dell’arredamento, dell’immobiliare e della comunicazione. Ha rivestito importanti e prestigiosi incarichi all’interno di numerosi enti, consorzi e associazioni sia a livello locale che nazionale. Profondo conoscitore delle dinamiche politiche ed economiche, è abituato a mettere la faccia in tutto quello che lo coinvolge. Ama scrivere ed esprimere le sue idee in maniera trasparente. d.gambacci@saturnocomunicazione.it


Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.


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