Veneri (FDI): “Per noi l’attività venatoria è una risorsa da preservare"

La caccia, se condotta con responsabilità, è una risorsa per la collettività
Domani (Domenica 21 settembre) apre la stagione venatoria e, come ogni anno, esplodono le polemiche. Da una parte alcune associazioni animaliste, ambientaliste, il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico (che in Toscana hanno stretto un accordo elettorale) – uniti da posizioni estremiste che mirano alla chiusura o a restrizioni sempre più dure – dall’altra i cacciatori, sempre più penalizzati da normative illogiche e lontane dalla realtà.
Tra i problemi sul tavolo c’è anche la prospettiva di un divieto generalizzato delle munizioni al piombo: un’ipotesi che, se portata avanti, creerebbe un ulteriore ostacolo per il mondo venatorio, già colpito da regole complesse e difficoltà crescenti.
Per me la caccia non deve essere terreno di scontro ideologico ma sono curioso di vedere quale sintesi troveranno nell’Unione tra M5S e PD.
La caccia, se condotta con responsabilità, è una risorsa per la collettività: presidia il territorio, contribuisce al controllo faunistico e rafforza il legame tra uomo e natura. È fondamentale anche il rapporto con il mondo agricolo: grazie al contenimento degli ungulati i cacciatori limitano i danni alle colture e intervengono prontamente quando le aziende agricole ne hanno bisogno.
In Europa il numero dei cacciatori cresce, mentre in Italia diminuisce, non solo per la mancanza di ricambio generazionale ma anche per le campagne diffamatorie che li dipingono come nemici dell’ambiente. Una narrazione falsa e antidemocratica che non riconosce il loro reale contributo al territorio.
Io sto con i cacciatori: donne e uomini che hanno diritto di esercitare la loro passione con rispetto delle regole e dell’ambiente, senza essere ostacolati da vincoli ideologici e imposizioni scellerate.
Gabriele Veneri – Consigliere Regionale Fratelli d’Italia
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