Rubrica Curiosità

Verniciatura industriale a polvere: una panoramica su quella termoplastica

Cosa c’è da sapere

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La verniciatura, in ambito industriale, non è soltanto qualcosa che deve tenere conto di standard prettamente estetici ma anche funzionali e in quanto tali legati alla performance complessiva di un determinato manufatto.

A oggi sono diverse le tecniche di ultima generazione in grado di coniugare questi fattori. Una delle più interessanti è quella nota come verniciatura a polvere: un trattamento applicato a livello superficiale che si distingue per i parametri d'eccellenza in termini di flessibilità, sostenibilità, resistenza, durabilità e gradevolezza visiva, a fronte di un costo relativamente contenuto se confrontato con altre soluzioni.

Si trova disponibile secondo due tipologie principali, ovvero termoplastica e termoindurente. Nell'articolo che vi apprestate a leggere ci concentriamo su quella termoplastica.

Premessa: cos’è la verniciatura a polvere, esattamente?

Ma cos'è, esattamente, la verniciatura a polvere? Parliamo di una tecnica avanzata utilizzata in svariati ambiti industriali per le finiture superficiali: dall'automotive all'arredamento, passando per l’edilizia, il comparto manifatturiero, ecc.

Emerge per un'efficacia superiore sotto tutti i punti di vista rispetto all'uso degli smalti liquidi, a fronte di un'applicazione che può essere fatta su molteplici superfici: lignee, metalliche, in vetro e in plastica. Si rivela, dunque, decisamente versatile.

Pertanto, l'adozione della verniciatura a polvere prevede l'applicazione di un substrato di materiale in polvere attraverso la somministrazione di una carica elettrostatica che incentiva un processo prima di fusione e poi di indurimento (tramite un passaggio in forno).

Si assiste, quindi, a un composto che da polvere si trasforma in solido, acquisendo standard ulteriori in termini persino di stabilità, fluidità e brillantezza.

La stesura della vernice a polvere viene fatta tramite l'uso di una pistola a spruzzo, a fronte di un'ampia varietà di resine (che possono essere di varie tipologie, in relazione alla specifica tecnica e al progetto di volta in volta portato avanti).

Come qualsiasi processo industriale quello di verniciatura dovrebbe essere infatti concepito a misura della singola impresa e del manufatto lavorato, così da contenere i costi e ottimizzare i benefici.

Verniciatura a polvere termoplastica: cosa c’è da sapere

Come abbiamo già avuto modo di accennare, esistono due tecniche principali quando si parla di verniciatura a polvere, che può essere termoplastica o termoindurente. Oggi ci concentriamo sulla prima soluzione, ovvero quella termoplastica.

In questo caso, le polveri acquisiscono una consistenza molto morbida nel momento in cui vengono liquefatte e riscaldate. C'è poi da dire che sussiste una condizione di reversibilità: ovvero è possibile passare da una condizione all'altra ogni qual volta lo si desideri.

Inoltre, lo strato conseguito risulta particolarmente spesso: un elemento che, insieme alla reversibilità, rende tale opzione attuale e di pratico utilizzo. Pertanto, esistono diversi tipi di vernici a polvere di matrice termoplastica. Ecco quelli principali a seconda del composto di volta in volta utilizzato.

Verniciatura a polvere in Polietilene o PE e Polipropilene o PP

Si tratta delle formulazioni maggiormente diffuse, prodotte e adoperate, sia con il polietilene ad alta densità che con quello a bassa densità: il primo è preferito nel panorama industriale, il secondo in quello civile.

Alla base della catena c'è un legame di tipo carbonio-carbonio che conferisce spiccate proprietà in termini di resistenza chimica e anticorrosive. L’impiego avviene principalmente all'interno di tubi, manufatti e oleodotti.

I vantaggi sono soprattutto i seguenti:

●     Ottima resistenza a qualsiasi prodotto chimico nonché all'acqua.

●     Discrete proprietà di isolamento termico ed elettrico.

●     Discreta resistenza alle basse temperature.

●     Impeccabile resistenza alla trazione, agli urti e alla flessibilità.

●     Costo contenuto e alto livello di sostenibilità per l'ambiente.

E i contro? Tende a rivelarsi necessario conseguire ulteriori trattamenti dopo la stesura della vernice per conferire più resistenza meccanica e all’usura. Inoltre, la resistenza agli agenti atmosferici è inferiore a quella degli agenti chimici, cosa che vale anche per le alte temperature.

Verniciatura a polvere in PVC o Cloruro di Polivinile

Il PVC è un materiale che denota migliori proprietà dal punto di vista fisico, a fronte di un peso molecolare più contenuto.

C'è però da dire che non può essere utilizzato da solo sotto forma di polveri: occorre coadiuvarlo con una determinata quantità di soluzione plastificante, che ne riduce però le proprietà in termini di durezza e trazione. Si rivela poi altamente consigliato conferire degli stabilizzanti.

Questo tipo di verniciatura viene impiegato maggiormente nell'ambito degli elettrodomestici per le spiccate proprietà di flessibilità e resistenza alla contaminazione. Gli elementi principali a favore sono un costo contenuto, una buona resistenza al lavaggio, standard contenuti in termini di inquinamento, una considerevole resistenza meccanica e termica.

Di contro, questo tipo di rivestimento non risulta in grado di contrastare alcuni agenti chimici come gli idrocarburi aromatici.

Verniciatura a polvere in PVDF (Fluoruro di Polivinilidene)

La verniciatura in PVDF è resistente agli agenti atmosferici e in termini meccanici nonché agli urti e all’usura. Inoltre, denota un'eccellente flessibilità e resistenza agli agenti chimici.

C’è poi da dire che questo materiale ha la capacità di soddisfare i requisiti della FDA e viene utilizzato anche in ambito alimentare. In genere, per ottimizzarne le proprietà, si aggiunge una resina acrilica, che ne implementa gli standard di decorazione superficiale.

Il ramo dove viene maggiormente utilizzata questa tecnica è l’edilizia, dove viene applicata su pareti, serramenti in alluminio e pannelli che fungono da copertura.

Di contro, rispetto alle altre soluzioni viste in precedenza denota una minore aderenza ai metalli e un prezzo più elevato.

Verniciatura a polvere in nylon (Polvere di Poliammide)

La verniciatura con resina poliammidica (o in nylon) prevede l’uso di una resina termoplastica di ampio utilizzo, aventi proprietà eccellenti in termini di durezza così come di resistenza all’usura, oltre che lubrificanti.

Quali sono i vantaggi di questa soluzione? Vediamoli insieme:

●     I rivestimenti risultano insapori, inodori e atossici.

●     Sono impermeabili all’azione degli agenti batterici, evitando la proliferazione dei microorganismi.

●     Resistenza all’acqua, anche a quella salata.

●     Resistenza a graffi e usura, a fronte di una contenuta conducibilità termica.

●     Alta resistenza alla corrosione.

E i contro? Occorre evidenziare soprattutto una scarsa resistenza all’umidità: tale opzione non può essere adoperata per periodi lunghi a temperature elevate.

Redazione
© Riproduzione riservata
20/05/2025 12:06:23


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