Opinionisti Giorgio Ciofini

Vannino e i cavalli di Caligola

I compagni del Pd lo chiamavon tutti Vannino

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Campione delle Istituzioni e dell’antagonismo interno al rottamatore, è il Noè dei cavalli di Caligola nel diluvio della politica italiana e ha portato nel Castro l’acqua del Mugnone.  

Vannino e i cavalli di Caligola

         Fa Chiti, ma i compagni del Pd lo chiamavon tutti Vannino. In gioventù era ‘n rivoluzionario com’il Che, ma da quando è arivato quel rottamotore di Renzi, divento’ più garantista de’la Santanchè. In pratica è passato dal Chè a’la Santanchè, perché hanno tutti due l’accento su’la e. Non è aretino Vannino, ma è ‘n toscano di quelli che, basta sentillo, e t’artorna di botto la voglia del Granduca. È lì da quarant’anni sonati, ma fino a l’altro giorno lo conoscevon solo lungo l’Arno e ‘l Mugnone. Al massimo, la sua fama era scesa controcorrente fin’a Pontassieve, ma da quando s’è messo ‘n testa di salvare ‘l senato della Repubblica, ch’è pieno di cavalli di Caligola, di punto ‘n bianco è diventato più famoso di Ribot. Passa pe‘n cavallo di razza, ma a vedello pare ‘l senatore Nicola Mancino, con quella voce da cavallo baritono ‘n pò arotata, che da un tono anche a’le bischerate che gli escono di bocca. Come Mancino nella prima Repubblica, Vannino, tra la seconda e la terza, s’è eretto a campione de’ l’istituzione democratica e repubblicana nata dalla resistenza ‘n poltrona. Uno di quelli tutti d’un pezzo sempr’inamidati e stirati com’i colli di camicia, ch’andrebbon buttati via coi vistiti, la poltrona e tutto, perché non si spiccicano manco col diluente. Serio che un ride manco a fagli ‘l solletico sott’i piedi e ‘n gravattato anche quando va a letto, è n’architrave della seconda repubblica e dei politici d’oggi che, per sollevalli da’l’incarico, ci vol la gru e per spostalli un paio de tir di quelli dei trasporti eccezionali. Renzi, co’la su’ spyderina de’ le riforme finte, pol lampeggiare e sonagli ‘l clacson quanto gli pare, tanto non si sposta d’un millimetro. Vannino ha caricato sul tir tutt’i su’cavalli di Caligola e è diventato ‘na star della politica che s’è apiccicata col bostik a tutte le seggiole democratiche, istituzionali e repubblicane, che si trovano al giro pe’l’Italia e sono più dei salami di Negroni, ch’erano migliaia di migliaia come le stelle. Praticamente fa le veci d’Angelo Lombardi, ‘l protettore de’ gli animali. Quand’anch’i grilli si son dati a’la politica, io so diventato monarchico perchè i Savoia stessi, ‘n confronto, non eron tanto male. Vannino s’è messo a capo della nova resistenza contr’i tedeschi de ieri, che ciavevano la Merkel al posto del Fuhrer e’ è per un senato di cavalli eletti, così conservano i benefit e non vanno a mangiare sott’i ponti. Per resistere ha anche fondato, co’le sue mani, l’ultima corrente del Pd, dopo quelle di D’Alema, dei giovani Turchi, degli smacchiatori, dei biancofioroni, di Fassina chi, di Civati Pippo e di Pluto il quale, visti i cavalli senatori che ciabbiamo, ora vole ‘stendere il diritto di voto anch’ai cani. Siccome votano i padani di Salvini, io so’ d’acordo con Pluto. Renzi, intanto, che s’era messo ‘n testa strane idee rottamatorie, viaggia come ‘na lumaca co’le su’spyderina de’le riforme, dietro quel trasporto eccezionale, ch’è la nova arca di Noè della pollitika. Vannino cià fatto salire tutte le specie d’animali de’la seconda repubblica in mezzo al diluvio di Matteo, uno che vol cambiar l’andazzo, ma come dice ‘l nome stesso sol’a pensallo è matto da legare.        

Giorgio Ciofini
© Riproduzione riservata
16/05/2025 16:35:32

Giorgio Ciofini

Giorgio Ciofini è un giornalista laureato in lettere e filosofia, ha collaborato con Teletruria, la Nazione e il Corriere di Arezzo, è stato direttore della Biblioteca e del Museo dell'Accademia Etrusca di Cortona e della Biblioteca Città di Arezzo. E' stato direttore responsabile di varie riviste con carattere culturale, politico e sportivo. Ha pubblicato il Can da l'Agli, il Can di Betto e il Can de’ Svizzeri, in collaborazione con Vittorio Beoni, la Nostra Giostra e il Palio dell'Assunto.


Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.


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