Risorse naturali: l'Europa protegge così le sue terre rare. I 47 progetti strategici

È il primo passo concreto del Critical Raw Material
Sono le terre che in questo momento sono le più ambite, quelle che contengono i materiali per poter realizzare la transizione energetica ed ecologica. Ambite dagli Usa e dalla Cina. E l'Europa ha deciso di proteggere le sue.
La Commissione europea ha approvato 47 progetti strategici in 13 Paesi dell'Ue, quattro sono italiani, per potenziare le capacità dell'Unione nelle materie prime strategiche ('critiche') e difendersi dalle dipendenze da Paesi terzi, Cina su tutti. Si tratta del primo passo concreto del 'Critical Raw Material Act', il regolamento presentato un anno fa per garantire entro il 2030 livelli minimi Ue su estrazione (10%), lavorazione (40%) e riciclaggio (25%) dei materiali necessari alla "sovranità europea come potenza industriale", ha sottolineato il vicepresidente dell'esecutivo Ue Stéphane Séjourné. "La decarbonizzazione non è possibile senza materie prime", ha detto.
Stop alla dipendenza dalla Cina
"Non può esserci industria della difesa senza le terre rare" usate in radar, sonar o sistemi di puntamento. Qui oggi dipendiamo invece "al 100% da materiali cinesi raffinati: non vogliamo sostituire la nostra dipendenza dai combustibili fossili con la dipendenza da materie prime critiche. Il litio cinese non può diventare il gas russo di domani". Servirà "aprire nuove miniere" nell'Ue, trasformare, riciclare materie prime strategiche. I quattro progetti italiani scelti sono tutti nel riciclo e vengono promossi da Solvay in Toscana (platino), da Itelyum Regeneration in Lazio (terre rare usate nei magneti), Portovesme in Sardegna (litio per le batterie) e Circular Material in Veneto (rame e nichel per le batterie e platino). Il risultato "dà l'avvio ad una nuova visione del settore delle materie prime in Italia, incentrata sulla competitività ma anche sulla sostenibilità ambientale, economica e sociale", ha detto il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto. I progetti "confermano il forte orientamento del nostro Paese verso la circolarità, la valorizzazione e l'uso efficiente delle risorse". Nel complesso i 47 progetti Ue riguardano 14 su 17 delle materie prime strategiche previste dal Critical Raw Materials Act, soprattutto in supporto della filiera Ue delle batterie, ma anche dell'industria della difesa. Vedranno un investimento di capitale di 22,5 miliardi di euro, avranno accesso agevolato ai finanziamenti (2 miliardi le garanzie Ue), e semplificazioni nelle autorizzazioni (col rispetto però di standard ambientali, sociali e di governance): non oltre i 27 mesi per l'estrazione e non oltre 15 per gli altri.
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