Opinionisti Maurizio Bragagni

L’elezione di Trump: nuove tariffe e protezionismo contro le imprese non statunitensi

La sua agenda politica promette di ridefinire le regole del commercio globale

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Con l'elezione di Donald Trump, il panorama economico internazionale potrebbe affrontare un nuovo periodo di cambiamenti significativi. La sua agenda politica, fortemente improntata al protezionismo economico, promette di ridefinire le regole del commercio globale.

Un ritorno al protezionismo

Trump ha sempre sostenuto una visione economica basata sullo slogan "America First", con l’obiettivo di favorire le imprese statunitensi a discapito della concorrenza estera. In passato, la sua amministrazione ha già introdotto tariffe su una vasta gamma di beni importati, colpendo non solo la Cina ma anche tradizionali partner commerciali degli Stati Uniti, come l’Unione Europea e il Canada.

Se il suo ritorno alla Casa Bianca si concretizzasse, possiamo aspettarci l’introduzione di nuove tariffe doganali("dazzi") su beni importati da paesi non statunitensi. Questo significherebbe una maggiore difficoltà per le imprese straniere che esportano negli Stati Uniti, indipendentemente dal settore economico.

Una sfida per le imprese non americane

Le aziende straniere dovranno affrontare sfide significative per mantenere la loro presenza negli Stati Uniti. Alcune potrebbero scegliere di:

1. Relocalizzare parte della produzione negli USA per evitare i dazi, un’opzione costosa e non sempre fattibile.

2. Diversificare i mercati di esportazione, puntando su regioni meno soggette a politiche protezionistiche.

3. Investire in soluzioni innovative per ridurre i costi e mantenere la competitività.

Il settore automobilistico sotto i riflettori

Uno dei settori più colpiti dalle politiche protezionistiche è tradizionalmente l’industria automobilistica, dove la concorrenza globale è particolarmente accesa. Durante il primo mandato di Trump, sono stati ipotizzati dazi fino al 25% sulle auto importate, con un impatto devastante sui produttori esteri. Se questa misura fosse riproposta, ecco cosa potrebbe accadere:

● Le case automobilistiche europee e asiatiche (come BMW, Volkswagen, Toyota, e Hyundai) subirebbero un aumento significativo dei costi, rischiando di perdere competitività sul mercato americano.

● Le auto medie per casa produttrice: ○ BMW: Auto di fascia premium, prezzo medio $60,000. ○ Toyota: Auto di fascia media, prezzo medio $35,000. ○ Volkswagen: Auto di fascia media, prezzo medio $40,000. ○ Hyundai/Kia: Auto di fascia economica/media, prezzo medio $30,000.

Questi marchi potrebbero essere costretti ad aumentare i prezzi al dettaglio, rendendo i loro veicoli meno attraenti per i consumatori statunitensi.

L'apporto di Elon Musk e il vantaggio per Tesla

In questo contesto, Elon Musk e Tesla si troverebbero in una posizione di vantaggio. Tesla, che produce gran parte dei suoi veicoli negli Stati Uniti, sarebbe meno colpita dai dazi rispetto ai concorrenti stranieri. Ciò consentirebbe all'azienda di:

Rafforzare la sua posizione di mercato: Con l’aumento dei costi delle auto importate, Tesla potrebbe guadagnare una fetta maggiore del mercato, anche in segmenti tradizionalmente dominati da aziende straniere.

Promuovere ulteriori investimenti interni: La narrativa del "Made in USA" giocherebbe a favore di Tesla, garantendo anche supporto politico. Questa situazione potrebbe rappresentare un colpo non solo per le aziende straniere ma anche per le case automobilistiche americane tradizionali come Ford e General Motors, che spesso dipendono da una supply chain globale.

Effetti sul commercio globale

Le politiche protezionistiche possono portare a un effetto domino:

● Riduzione degli scambi commerciali: I costi più alti per le importazioni potrebbero diminuire il volume degli scambi tra gli Stati Uniti e il resto del mondo.

● Guerre commerciali: L'introduzione di dazi spesso provoca risposte simili dai paesi colpiti, creando tensioni e instabilità economica globale.

● Impatto sulle aziende internazionali: Le imprese che dipendono dal mercato americano dovranno affrontare un aumento dei costi, rendendo i loro prodotti meno competitivi rispetto a quelli locali.

Conclusione

Il ritorno di Trump alla Casa Bianca potrebbe segnare una nuova era di barriere commerciali e politiche protezionistiche. Questo scenario rappresenta una sfida per le aziende non statunitensi e per l’economia globale.

Per il settore automobilistico, i dazi potrebbero ridisegnare completamente il mercato statunitense, premiando aziende come Tesla e penalizzando i produttori esteri. Per le case automobilistiche non americane, prepararsi a questa eventualità è una priorità strategica per mantenere competitività e quote di mercato.

Foto Ansa

Maurizio Bragagni
© Riproduzione riservata
21/01/2025 14:51:47

Maurizio Bragagni

Maurizio Bragagni è laureato in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Pisa, Master in Business Administration alla Cass Business School, City London University, specializzando a Cambridge in Sutainable Stategy ed Chartered Director of the Institute Director of London, Dottorato Honoris Causa in Economia Politica conferito dalla Bolton University. Il dottor Maurizio Bragagni è Visiting professor alla Bolton, Manchester University, in Leadership, ed è Honorary Senior Visiting Fellow of The Bayes Business School (formerly Cass), the City University of London in management. Maurizio Bragagni è sempre stato impegnato nel dialogo tra nazioni, e nel promuovere la Pace e l’uguaglianza tra le nazioni. Nel 2018 gli è stato conferito O.M.R.I., Cavaliere al Merito della Repubblica Italiano dal Presidente Mattarella, per aver aiutato il dialogo tra Italia e Regno Unito durante la Brexit. Nel 2021 è stato nominato Officer British Empire dalla Regina Elisabetta II (Elizabeth the Great), e nel 2022 la Repubblica di San Marino gli conferisce il Cavalierato col grado di Grand Ufficiale dell’Ordine di San Agata per aver aiutato la Repubblica durante la Pandemia del Covid (Awards). Il dottor Maurizio Bragagni è direttore della Tratos UK Ltd, Freeman della City, Fellow della Society of Leadership Fellows at St George’s House, Windsor Castle,e Fellow della The Royal Society for Arts, Manufactures and Commerce (RCA), presidente della Fondazione Esharelife con cui aiuta più di 3000 bambini, in maggioranza bambine e mussulmane ad uscire dalla povertà. Il dottor Maurizio Bragagni è autore di diversi libri From Roman Invasion to unshakable Bond: The Ango Italian Relationship: A Constant Renaissance, Brexit Business Better Britain, Insight to Hindsight.


Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.


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