Giorno di decisione.
Le riflessioni di Maurizio Bragagni
A pochi giorni dalle elezioni Europee, Inglesi, i due Paesi nonostante la Brexit continuano ad andare a braccetto, e a qualche mese dalle Elezioni Americane lo scenario politico non è chiaro. La guerra in Ucraina, la situazione in Israele, il post Covid, la crisi economica, l’inflazione, l’immigrazione clandestina sono i temi sui tavoli dei Governi, e sui pensieri della gente. La cosa sicura è che i Governi, in carica da diverso tempo, pagheranno lo scotto, saranno penalizzati dall’elettorato. La previsione in UK per il primo Ministro Rischi Sunak, non è tenere, 19% a 44% per i Labour, una debact, se si dovesse realizzare il pronostico, di tempi immemorabili, cosi per il presidente francese Macron contro la Le Pen. Un fatto di gusto sia Rishi che Macron hanno proposto la leva obbligatoria generale. I due Paesi più rivali d’Europa, d’accordo sulla misura da prendere contro il rischio Russia, la leva generale obbligatoria. Oppure a ben pensarci, non è la risposta alla Russia, ma una risposta interna per dare ordine ai giovani che protestano nelle piazze pro o contro Palestina ed Israele. Serve ordine; serve riprendere il controllo dei giovani; serve educarli alla patria, visto che le scuole non lo fanno; serve dargli disciplina; serve emanciparli dalle famiglie troppo integraliste, visto che la scuola non lo fa; serve portali via dalle strade; serve la naja, vecchia maniere, 12 mesi di militare, teste rapate, disciplina, valori laici, emancipazione femminile, e via.
La differenza più grossa tra la rivoluzione Americana e quella Francese è che nella Rivoluzione Americana, libertà e fede marciavano insieme, in quella Francese, e quindi in Europea, la libertà era contro la fede. Alexis de Tocqueville disse “In Francia ho visto la religione e la libertà marciare in direzioni opposte. In America le ho viste camminare mano nella mano”. Questa differenza continua ad essere presente fino ai giorni nostri. Ogni presidente Americano come diceva Eisenhower deve avere una fede, deve credere il Dio non importa quale DIO, basta che sia DIO; in Europa nessuno menziona la propria fede in pubblico. In America ogni presidente finisce il discorso “Dio benedica l’America, in Europa mai. Questa privazione nella conversazione pubblica della propria fede da parte della politica e dell’establisment, ha fatto si che solo gli estremisti di entrambi i campi, religiosi e laici, siano i depositari della parola DIO in pubblico. Oggi sono solo loro ad usare Dio come propaganda politica, non per gli scopi di Dio ma per gli scopi di una fazione, portando i ragazzi, che hanno bisogno di Dio, cioè di amore a combattere per una ideologia che con Dio non ha nulla a che fare. Perchè l’estremismo non porta a Dio, ma allontana da DIO e porta solo odio, che non è accettato da DIO. Da cui la risposta dell’establisment nel ripristinare la leva obbligatoria. Mi si può rispondere che ogni nazione ha trovato la propria strada alla tolleranza, alcune parlando di Dio, altre non menzionandolo affatto. Non ora. Sono d’accordo con Jonathan Sacks, che il 4 Aprile del 2008 su un’intervista alla radio disse “il Nostro amore a Dio, deve guidarci ad amare l’umanità”. Johnathan sviluppa il pensiero dicendo che la domanda reale, che si ripete sempre e fa eco nel corridoio della storia, è se possiamo trovare un modo per vivere insieme, nonostante non possiamo preghiamo nello stesso modo, sebbene molti crediamo allo stesso Dio, nominato in modo diverso. Jonathan aggiunge che trova strano in un mondo coì globalizzato che la solo cosa che ci divida sia la fede o la diversa fede. Invece di combatterci per quello in cui crediamo dovremo combattere insieme la povertà, le oppressioni, le malattie, non combatterci, ne tanto meno in nome di Dio.Per questo, aggiunge ed Io sono d’accordo, serve riportare nella sfera pubblica e nella politica un messaggio religioso di tolleranza. Perchè se le voci della riconciliazione non parleranno as alta voce, le voci dell’estemismo lo faranno. E lo stanno facendo ora. Non serve rispistinare la leva obligatoria, serve dire la verità sul motivo per
cui siamo qui, in questo mondo. Serve schierarsi e dirlo publicamente, qualunque sia la posizione: Dio Salvi L’Europa o non credo in Dio. Serve onestà intelletuale. Serve collaborare insieme e combattere le sfide del mondo dalla fame, alla povertà. Serve dare l’esempio, e questa è la parte più difficile per chuinque sia in posizioni di potere. Rileggiamo John Locke che con le sue idea di tolleranza ha inspirato Thomas Jefferson in America e Jean-Jacues Rousseau in Francia. “Le convinzioni religiose sono importanti, per questo ognuno deve avere il diritto di vivere in accordo alla propria fede”. In altre parole,la toleranza nasce quando le persone con forti convinzioni riconoscono che gli altri che non sono d’accordo con loro, hanno anche essi forti convinzioni, e anche loro devono il più possibile avere il diritto di vivere di quelle convinzioni.
Maurizio Bragagni https://www.bragagni.uk/
Maurizio Bragagni
Maurizio Bragagni è laureato in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Pisa, Master in Business Administration alla Cass Business School, City London University, specializzando a Cambridge in Sutainable Stategy ed Chartered Director of the Institute Director of London, Dottorato Honoris Causa in Economia Politica conferito dalla Bolton University. Il dottor Maurizio Bragagni è Visiting professor alla Bolton, Manchester University, in Leadership, ed è Honorary Senior Visiting Fellow of The Bayes Business School (formerly Cass), the City University of London in management. Maurizio Bragagni è sempre stato impegnato nel dialogo tra nazioni, e nel promuovere la Pace e l’uguaglianza tra le nazioni. Nel 2018 gli è stato conferito O.M.R.I., Cavaliere al Merito della Repubblica Italiano dal Presidente Mattarella, per aver aiutato il dialogo tra Italia e Regno Unito durante la Brexit. Nel 2021 è stato nominato Officer British Empire dalla Regina Elisabetta II (Elizabeth the Great), e nel 2022 la Repubblica di San Marino gli conferisce il Cavalierato col grado di Grand Ufficiale dell’Ordine di San Agata per aver aiutato la Repubblica durante la Pandemia del Covid (Awards). Il dottor Maurizio Bragagni è direttore della Tratos UK Ltd, Freeman della City, Fellow della Society of Leadership Fellows at St George’s House, Windsor Castle,e Fellow della The Royal Society for Arts, Manufactures and Commerce (RCA), presidente della Fondazione Esharelife con cui aiuta più di 3000 bambini, in maggioranza bambine e mussulmane ad uscire dalla povertà. Il dottor Maurizio Bragagni è autore di diversi libri From Roman Invasion to unshakable Bond: The Ango Italian Relationship: A Constant Renaissance, Brexit Business Better Britain, Insight to Hindsight.
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