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Mondo Politica: intervista a Massimo Bruschi consigliere comunale a Monterchi

"Stiamo già lavorando in vista delle prossime elezioni amministrative"

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Ultimi mesi di legislatura anche per Massimo Bruschi, capogruppo della minoranza di Viva Monterchi Viva nel consiglio del Comune della Valcerfone. Nell’intervista, Bruschi parla dei risultati ottenuti dal gruppo che lui rappresenta e anche di quelli che considera i limiti dell’amministrazione.

Quali risultati siete riusciti a ottenere come minoranza nel corso della legislatura oramai prossima alla conclusione?

“Diciamo intanto che abbiamo sempre cercato di mettere in atto le parti del programma elettorale ritenute condivisibili. Ha funzionato la commissione della mensa scolastica: con il nuovo contratto di affidamento del servizio si era registrato un aumento dei costi non commisurato al livello della qualità. Il consiglio comunale, su nostra proposta, ha introdotto la commissione mensa con fornitori, assessori e rappresentanti di studenti e professori: noi non facciamo parte della commissione, ma la situazione è progressivamente migliorata grazie a questo canale istituzionale. Altro aspetto sul quale ci siamo battuti è stata l’introduzione delle protezioni per i passaggi pedonali. Vi era stata una raccolta di firme a sostegno della nostra mozione che è stata poi approvata in consiglio, in paese si sono visti i primi interventi sulla segnaletica luminosa, manterremo alta l’attenzione per fare in modo che non siano gli unici. Su altre questioni non siamo stati ascoltati: mi riferisco alla gestione del rifiuti: abbiamo una raccolta differenziata ancora bassa rispetto alle percentuali imposte dalla legge e spesso la situazione dei punti di raccolta è gravemente indecorosa. Abbiamo proposto l’introduzione del regolamento per vietare la plastica monouso: passato in commissione, è stato poi bocciato in consiglio, dove la maggioranza ha portato un piano d’azione alternativo copiato parola per parola (si cita una tramivia) da quello del Comune di Firenze, ovviamente il piano è rimasto totalmente inattuato. Da anni, poi, ci battiamo senza successo per un approccio più condiviso sul centro polivalente. Vi sono state due delibere sbagliate, nella forma come nella sostanza: mi sembra che vi sia una modo di amministrare troppo “orale” che trascura gli atti ed i contenuti. Spesso, come minoranza, veniamo tacciati di essere dei burocrati e di bloccare l’attività amministrativa; dico invece che è vero l’esatto contrario perché stiamo mettendo l’amministrazione nelle condizioni di rimediare autonomamente ai propri errori prevenendo interventi sanzionatori delle autorità competenti, come purtroppo è successo per ben due volte con la Corte dei Conti”.

I lavori di messa in sicurezza dei corsi d’acqua sono in grado adesso di garantire maggiore sicurezza al territorio?

“E’ stato fatto un lavoro localizzato, che comunque va bene. Pienamente d’accordo sulla messa in sicurezza della zona artigianale di Pocaia, ma manca una visione sulla sicurezza dell’intera valle che da Le Ville arriva a Monterchi: qui il rischio di alluvione secondo ISPRA è pari a quello delle zone recentemente colpite in Emilia Romagna. È completamente mancata una visione d’insieme: a Pocaia – ripeto – c’era bisogno, ma ancora manca moltissimo per garantire la sicurezza ai residenti di quella fascia, con la protezione della sola area artigianale non si riduce il richio totale, si sposta solamente. Era inoltre previsto che il muro dell’argine ospitasse il percorso ciclabile, ma questo è difficile che possa avvenire perché è alto e stretto. Rimane di fatto un’opera incompiuta”.

Sembra che il Comune di Monterchi sia propenso a tornare socio della Fondazione Piero della Francesca, dopo l’uscita di un paio di anni fa. Una mossa che approvate?

“L’uscita dalla Fondazione Piero della Francesca è stata una mossa pretestuosa per risparmiare soldi da parte del Comune, che era stato sanzionato dalla Corte dei Conti a causa dei fondi da accantonare per le opere di sicurezza stradale che invece erano stati spesi. Come si ricorderà, la Corte dei Conti inflisse al Comune una sanzione di oltre 50mila euro. Con tutto questo, non nego che la Fondazione – fino a poco tempo fa – non funzionasse al meglio, ma non credo che l’uscita da essa fosse la migliore soluzione per Monterchi, tanto più che siamo in una fase importante anche per la collocazione definitiva della Madonna del Parto: la sentenza del Consiglio di Stato ha infatti emarginato totalmente il Comune dal poter influire, e non penso che auto-isolarsi ulteriormente fosse stata la scelta migliore, così come non mi sembra saggio che il sindaco prenda le decisioni su un tema così delicato da solo o consigliandosi con una ristretta cerchia di fedelissimi. In generale la postura istituzionale e mediatica di questa amministrazione, sia nei confronti del ministero che della fondazione, è fonte di grave imbarazzo, sia per i toni utilizzati che per l’assoluta mancaza di progettualità alternative”

Da venti anni, il centrosinistra non governa più a Monterchi: per il prossimo appuntamento elettorale con le comunali, quello della primavera 2024, vi state già preparando?

“I contatti sono sempre stati attivi e da Agosto proseguono con maggiore intensità, attorno a una piattaforma programmatica molto solida, dalla quale prendere le energie per fare in modo che il sistema di amministrazione diventi più trasparente, condiviso e organizzato. Occorre una programmazione a medio-lungo termine, che tenga in considerazione l’ambiente, che lavori per lo sviluppo del turismo e che riesca a trovare soluzioni per contrastare il calo demografico che rischia di svuotare il paese”.

Redazione
© Riproduzione riservata
20/11/2023 10:10:03


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