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Mondo Politica: intervista a Luciana Bassini consigliere comunale a Città di Castello

"Sono stati due anni di annunci: i soldi ci sono ma il difficile diventa metterli a terra"

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Un’esperienza da assessore nella precedente legislatura con sindaco Luciano Bacchetta, le dimissioni anticipate e la decisione di correre per conto proprio, come candidato sindaco, nel 2021, perdendo il ballottaggio con Luca Secondi per poco più di 400 voti. Luciana Bassini continua a svolgere con determinazione il suo ruolo di consigliere comunale di opposizione a Città di Castello, ma senza mai perdere l’obiettività nella valutazione delle situazioni.

Bassini, Lei si è battuta e alla fine ha ottenuto l’ok alla richiesta della istituzione di una consulta delle pari opportunità: un vuoto che Città di Castello doveva colmare?

“E’ un organo che non abbiamo: la richiesta era partita a suo tempo, poi i problemi con il Covid-19 avevano bloccato tutto. Di recente, vi è stata approvazione unanime da parte del consiglio comunale e quindi andremo in commissione per stabilire quali saranno i componenti. Mi preme sottolineare che di violenza sulle donne si parla solitamente intorno al 25 novembre, data della giornata mondiale contro questa grave piaga, poi c’è la tendenza ad allentare. Ecco, vorrei invece che per tutto l’anno l’attenzione rimanesse desta”.

Due anni di amministrazione guidata da Luca Secondi, che prima di diventare sindaco è stato un suo collega assessore. Quale valutazione esprime su quanto fatto finora dall’amministrazione tifernate?

“A parte il fatto che attendo ancora una risposta a quanto chiesi mesi addietro in sede di approvazione del bilancio consolidato sui 71 milioni di euro di debiti a fronte di un attivo circolante di circa 42 (è stato redatto un piano finanziario, sia da parte del Comune che da parte delle società partecipate da dove si possano desumere le scadenze dei debiti e le scadenze dei crediti?), premetto che comunque governare non è facile. Personalmente, non sono propensa a fare opposizione spicciola: non a caso, proprio in ultimo ho presentato un ordine del giorno per l’aumento dell’età nella quale eseguire lo screening mammografico. Per il resto, sono stati due anni di annunci: i soldi ci sono, anche attraverso il Pnrr, ma il difficile diventa metterli a terra, che non è semplice come potrebbe apparire. Mi riservo per ora questo tipo di giudizio, anche se rilevo la continuità con la precedente amministrazione e con un gruppo del quale il sindaco Luca Secondi fa parte da tempo. Lui c’era e ciò che avviene adesso è frutto della precedente amministrazione. Ripeto: non mi soffermo sulle critiche spicciole; dico soltanto che ai grandi annunci deve poi corrispondere la sostanza, vedi l’esempio delle case che, in base a una legge regionale, debbono essere messe a disposizione delle donne vittime di violenza. Spero che alla fine si riescano a trovare, ma per ora non ci sono”.

I 12 milioni di euro stanziati per il vecchio ospedale sono un ossigeno sufficiente per questo immobile in abbandono da oltre venti anni?

“Abito proprio vicino a questo edificio e noto che ogni giorno la voragine del tetto si amplia. Non contesto l’opportunità del finanziamento: mi stupisce semmai il fatto che questi soldi spuntino fuori a ridosso delle elezioni, di qualsiasi genere esse siano. Mi auguro che i 12 milioni siano utili per mettere in sicurezza lo stabile e per riutilizzarlo con nuove finalità. Sembra che stavolta i fondi ci siano, per cui occorre spenderli, ammesso che siano sufficienti per sistemare il tetto. Sono tantissimi i metri quadrati da mettere in sicurezza, vedremo cosa succederà”.

Candidatura dell’Alta Valle del Tevere tosco-umbra a capitale italiana della cultura 2026: un’operazione fatta al momento giusto?

“Voglio intanto sottolineare con piacere il fatto che per la prima volta in assoluto c’è un’unione di questo tipo e credo che vi siano tutte le possibilità di rientrare fra le dieci finaliste: lo sapremo in dicembre. Sarebbe un gran risultato, ma resta l’importanza di aver capito che, uniti, si possono fare assieme tante iniziative, non soltanto a livello culturale. Non ci sono mari o fiumi che ci dividono; anzi, non c’è proprio nulla che ci divide, siamo una realtà omogenea che tenta di fare il grande passo. Ed è già un risultato il fatto di aver cominciato a lavorare assieme”.

Redazione
© Riproduzione riservata
16/11/2023 09:11:06


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