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Mondo Politica: intervista a Caterina Mercati vicecoordinatrice di Arezzo per Italia Viva

In Valtiberina contiamo un buon numero di adesioni: gli iscritti sono aumentati

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Fino al congresso dello scorso 15 ottobre, è stata la coordinatrice donna della provincia di Arezzo di Italia Viva, assieme al coordinatore uomo Gianni Ulivelli. Adesso, Caterina Mercati di Sansepolcro è la vicecoordinatrice, sempre in ambito provinciale, del partito di Matteo Renzi. Psicologa del lavoro, la Mercati svolge la professione di impiegata e svolge con molta serietà il suo impegno in politica.

Mercati, Italia Viva ha cominciato a radicarsi anche a Sansepolcro e in Valtiberina?

“Permettetemi intanto di esprimere la mia soddisfazione per aver tenuto il congresso provinciale e quindi anche per aver visto legittimati coloro che hanno lavorato sui territori. In Valtiberina contiamo un buon numero di adesioni: gli iscritti sono aumentati e con persone di varie estrazioni; sono presenti in tutti i Comuni, anche se la concentrazione maggiore è su Sansepolcro. Abbiamo persone molto attive, provenienti senza dubbio dal Partito Democratico, ma anche da opinioni politiche diverse e dalla società civile, imprenditori compresi, per cui possiamo parlare di realtà diversificata”.

Al di là dell’esito elettorale, qual è stato il responso significativo emesso dal congresso provinciale di metà ottobre?

“Direi che dal congresso provinciale è emersa la conferma di coloro che hanno lavorato per il partito e allo stesso tempo la volontà di andare avanti prediligendo un’area politica “allargata”, con apertura verso altre sensibilità e quindi evitando di fossilizzarsi sulle bandiere. La nostra area è quella liberaldemocratica, riformista e moderata”.

Sfumata in ambito nazionale la possibilità di un’alleanza con Azione e con Calenda, a cosa guarda ora Italia Viva per dar vita a una realtà importante che rappresenti il centro?

“Sicuramente nei territori, specie in provincia di Arezzo, non vi sono state tensioni. È chiaro che si ragiona in ambito locale: abbiamo coinvolto persone che prima avevano aderito ad Azione, perché – comunque sia – anche alle elezioni politiche dello scorso anno avevamo lavorato assieme e laddove vi erano le possibilità abbiamo continuato a lavorare insieme. A livello di sensibilità politica siamo vicini ad Azione, poi sulle vicende avvenute in ambito nazionale non mi esprimo. Il progetto di Italia Viva è sicuramente quello di offrire un’alternativa ai due grandi poli, centrosinistra e centrodestra e quindi diventare il punto di riferimento per quegli elettori che si riconoscono in un’area più moderata. Abbiamo iniziato un percorso a livello provinciale per costituire un coordinamento provinciale con Italia Viva, Più EuropaPliPri e, almeno per ora, con Lucia Chierici di Azione Arezzo. Stiamo inoltre contattando l’associazione Lde (Liberal Democratici Europei) e l’Associazione Tempi Nuovi-Popolari, che rappresenta i Cattolici Democratici. Vorremmo realizzare il Coordinamento Provinciale dell’Alleanza LiberalDemocratica/Riformista entro dicembre”.

Il 9 giugno prossimo si voterà per le europee e anche per le comunali; una consultazione che interesserà anche l’Aretino. È questo per voi il primo importante banco di prova e, specie nel locale, siete disponibili ad alleanze?

“Le elezioni di giugno costituiranno senza dubbio la prima grande riprova. Stiamo seguendo il percorso dettato da Matteo Renzi: un allargamento dell’area in vista delle europee; dobbiamo rappresentare “Il Centro”, non un centro fisico, ma un'alleanza che riesca ad aggregare con Italia Viva tutto quel mondo costituito da partiti, movimenti e associazioni che va dai Riformisti, ai Liberaldemocratici, ai Popolari, ai Socialisti, ai Liberali ai Repubblicani. Questa alleanza dovrà giungere alla costituzione della lista “Il Centro” alle prossime elezioni europee del 9 giugno. Allo stesso tempo, stiamo lavorando sui territori e su persone provenienti dall’ambito civico. Vogliamo arrivare pronti alle elezioni del 2024 e del 2026 e sicuri di portare la nostra apertura alla società, senza mettere bandiere di partito. Non escludiamo possibili alleanze, ma dovremo valutare, perché non ci piacciono gli schemi sovranisti e populisti: vogliamo confrontarci sui contenuti e valuteremo in base alle proposte che porteranno, rapportandole con le nostre”.  

Redazione
© Riproduzione riservata
27/10/2023 10:29:57


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