Mps affonda in Borsa dopo l’uscita di Axa: il titolo non fa prezzo

Il secondo socio verso l'uscita dal capitale. Le azioni a investitori istituzionali
Proprio quando il Monte dei Paschi sta per annunciare il ritorno dal 20 marzo nel Ftse Mib, ossia tra le blue chips di Piazza Affari, ecco la sorpresa. Il secondo socio di Siena dopo il Tesoro, cioè la compagnia assicurativa francese Axa, ha deciso di vendere le sue azioni. Non tutte ma quasi: dal 7,94% a cui era arrivata investendo 200 milioni di euro in occasione dell'ultimo aumento di capitale da 2,5 miliardi, scende a un simbolico 0,0007%. All’apertura delle contrattazioni il titolo non fa prezzo e scende di un teorico 12%.
Investitori istituzionali
L'operazione avviene attraverso un collocamento privato accelerato (accelerated bookbuilding) affidato a una banca francese, Exane Bnp Paribas, col compito di distribuire la quota a investitori istituzionali titoli scontati tra il 10 e il 15% rispetto ai valori di Borsa, dove ieri Mps ha chiuso in rialzo del 2,8% a 2,74 euro. Axa, vendendo tra 2,33 e 2,47 euro, monetizza una buona plusvalenza: tra 33 e 47 milioni di euro. Ma, in una nota, assicura che la vendita «non impatta in alcun modo la partnership con la banca», ossia la joint venture sulle polizze da cui, anche negli anni più bui della banca, Axa ha sempre guadagnato.
La mano tesa
Per il resto da Parigi assicurano che, dopo la mano tesa in corso d'aumento, Axa non punta ora a «cercare una rappresentanza nel cda», le cui liste vanno depositate entro il 26 marzo. Né vuole «influenzare la strategia di lungo termine della banca». E dunque vende. C'è chi però nella mossa repentina intravede la volontà di lasciare il campo prima di un'operazione straordinaria che possa coinvolgere Siena, dove il Tesoro punta a vendere il 64,23% raggiunto con il salvataggio del 2017. Di certo c'è il fatto che oggi, con le prospettive migliorate grazie al piano portato avanti dall'ad Luigi Lovaglio, vendere titoli di Siena è molto più facile che durante l'aumento, nonostante i prezzi siano aumentati. Tra i sottoscrittori di quell'operazione, Axa non è l'unica ad avere già venduto.
Il caso Enpam
Lo ha fatto un paio di settimane fa l'Enpam, incassando 18 milioni rispetto ai 15 investiti. «I primi a beneficiare di quest'operazione –, aveva detto nell'occasione il presidente Alberto Oliveti – saranno i figli neonati dei medici e dei dentisti, visto che gli aiuti che l'Ente eroga per la genitorialità sono finanziati proprio con i proventi degli investimenti patrimoniali».
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