Ritrovata in Romania quella che potrebbe essere la tomba di Attila, il flagello di Dio
E' venuta alla luce in Romania durante la costruzione di una nuova bretella autostradale
I resti di una tomba principesca, di un importante guerriero unno, è venuta alla luce in Romania durante la costruzione della nuova bretella autostradale a sud-est del Paese. E la ricchezza del suo corredo, fra cui la presenza di una spada con un fodero interamente ricoperto d'oro, fanno pensare che non si tratti di un invasore qualunque ma proprio di Attila, il flagello di Dio. Tre operai stavano scavando un campo ricoperto di neve quando sono andati a sbattare contro qualcosa di inaspettato. Ma non è stata una sorpresa: da quando sono iniziati i lavori di ampliamento autostradale, questo è il quarto sito archeologico scoperto, testimonianza di quanti tesori ancora nascosti custodiscono quelle terre.
La tomba risale al V secolo, quando la regione era dominata dagli Unni, popolo guerriero nomade proveniente dalla Siberia. Al suo interno il guerriero è stato sepolto con il suo cavallo, le sue armi e le tante ricchezze che possedeva. E a determinare l'importanza del sito è proprio l'esclusività del corredo funebre, formato da oltre cento manufatti in gran parte ricoperti d'oro e intarsiati con pietre preziose. Che siano questi i preziosi bottini con cui è stato seppellito Attila?
L'archeologo Silviu Ene del Vasile Pârvan Institute of Archaeology di Bucarest ha spiegato che la tomba è stata scoperta alla fine dell'anno scorso vicino alla città di Mizil, nel sud-est della Romania, a circa 220 chilometri dal Mar Nero e fa parte di un sito archeologico più complesso, fatto di altre tombe, ma anche abitazioni e pozzi. La preziosa spada "è in gran parte arrugginita, ma il suo fodero è decorato per tutta la sua lunghezza con foglie d'oro".
"L'etnia del guerriero di Mizil non è ancora nota, ma i ricchi corredi funerari suggeriscono che appartenesse alla classe dirigente nel periodo unno", che in quel periodo controllavano gran parte delle terre a ovest del Mar Nero, inclusa la regione che oggi fa parte della Romania. Nei prossimi mesi, le ossa e i manufatti saranno ripuliti, esaminati e messi in mostra al pubblico, mentre il sito della tomba devierà per forza di cose il progetto autostradale.
Il luogo della sepoltura di Attila rimane per ora un mistero. Lo storico Prisco racconta che il re degli Unni è stato seppellito sotto quello che un tempo era il letto di un fiume e che gli schiavi che scavarono la fossa furono poi uccisi, affinché non rivelassero il reale luogo di sepoltura del corpo ma soprattutto dei suoi grandi tesori.
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