A Gaza superati i 50.000 morti. Raid sull'ospedale a Khan Yunis: "Ucciso nuovo premier Hamas"

Hamas conferma: “Ismail Barhoum ucciso nel raid sull'ospedale”
Mentre Hamas conferma la morte di Ismail Barhoum, membro dell'ufficio politico del gruppo e considerato il nuovo premier di Hamas a Gaza, i morti nella Striscia superano il tragico traguardo dei 50mila. Al Jazeera riporta la dichiarazione secondo la quale Barhoum è stato "assassinato dall'occupazione in un attacco all'ospedale Nasser mentre riceveva cure". Israele ha ammesso di aver condotto il raid contro l'ospedale Nasser di Khan Younis. "E' stato eliminato con successo" Ismail Barhoum, il nuovo premier di Hamas a Gaza, ha reso noto il ministro della Difesa israeliano Israel Katz, secondo cui Barhoum aveva preso il posto di Issam Da’alis, il premier precedente che era stato eliminato qualche giorno fa. Hamas ha confermato la morte di Ismail Barhoum, che si trovava in ospedale per le cure necessarie dopo il suo ferimento in un altro attacco nei giorni scorsi.
Idf spinge su Rafah
L'offensiva israeliana su Gaza ha prodotto il tragico traguardo dei 50mila morti, secondo le autorità di Hamas che subiscono la rinnovata campagna dell'esercito ebraico che dalla Striscia al Libano ha riportato il Medio Oriente nel pieno della guerra, dopo una fragile tregua durata poco meno di due mesi. E mentre dalle piazze in Israele e dalle cancellerie mondiali si leva l'appello per un ritorno al dialogo, il governo di Netanyahu tira dritto sul fronte militare, con l'Idf che ha avviato l'offensiva sul sud della Striscia circondando un distretto di Rafah, mentre a Khan Yunis in serata la protezione civile locale ha riferito che un bombardamento israeliano ha colpito l'ospedale Nasser, provocando almeno 5 morti e numerosi feriti secondo Al Jazeera.
Sostegno Usa a operazioni Israele
Marco Rubio ha parlato con premier israeliano Benjamin Netanyahu per sottolineare il sostegno degli Stati Uniti a Israele. Lo riferisce la portavoce del dipartimento di Stato americano, Tammy Bruce, in una nota. Il segretario "ha discusso delle operazioni militari in corso di Israele a Gaza e degli sforzi per aiutare a liberare gli ostaggi e riportarli a casa". Rubio ha anche "espresso la determinazione dell'amministrazione a ripristinare la libertà di navigazione nel mar Rosso attraverso operazioni militari contro gli Houthi sostenuti dall'Iran"
Bombe e interruzione dell’energia
Dalla ripresa delle operazioni militari israeliane il 18 marzo, almeno 673 palestinesi sono stati uccisi nella Striscia di Gaza, dove lo Stato ebraico ha accompagnato i bombardamenti con l'interruzione della fornitura di elettricità e acqua, nonostante l'allarme delle agenzie internazionali per la catastrofe umanitaria che vivono i milioni di civili palestinesi dall'inizio delle ostilità. L'obiettivo di Netanyahu resta quello di costringere Hamas a cedere, liberando gli ultimi 58 ostaggi - vivi e morti - ancora in mano ai miliziani.
Per raggiungerlo, l'esercito israeliano martella senza sosta in cielo e in terra l'enclave, rivendicando la distruzione degli avamposti di Hamas e per ultima, l'uccisione di Ismail Barhoum, membro dell'ufficio politico di Hamas, nel raid sull'ospedale Nasser. "Era il nuovo premier di Hamas a Gaza che ha sostituito Essam al-Dalis, il precedente primo ministro eliminato qualche giorno fa", ha dichiarato Katz. La sua uccisione porta a quattro i membri dell'ufficio politico di Hamas morti sotto le bombe israeliane da martedì scorso, dopo Salah al-Bardawil - elemento di spicco dell'organizzazione palestinese "eliminato" in un raid a Khan Yunis -Yasser Harb e al-Dalis.
Appelli da tutto il mondo tranne Usa
Il governo di Netanyahu conferma la linea della forza su Gaza e sul Libano, dove ha rivendicato l'uccisione di un membro di Hezbollah negli ultimi attacchi a sud, nonostante gli appelli da tutto il mondo - a esclusione degli Stati Uniti di Donald Trump - a ritornare alla tregua. Anche Papa Francesco, nel giorno della sua dimissione dal Gemelli dopo cinque settimane di ricovero per una polmonite, ha espresso "dolore" per la ripresa delle ostilità nella Striscia, chiedendo che "tacciano le armi".
Nuovi colloqui
Oggi, ci proverà l'Alto rappresentante Ue Kaja Kallas a "chiedere un immediato ritorno alla piena attuazione dell'accordo di cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi", nella sua prima visita in Israele - dove vedrà il presidente Isaac Herzog, il ministro degli Esteri Gideon Sa'ar e il leader dell'opposizione Yair Lapid - e nei territori palestinesi, dove incontrerà il presidente dell'Anp, Abu Mazen, e il premier Mohammad Mustafa. Ma finora, a nulla sono serviti gli appelli a tornare al dialogo: il governo di Netanyahu è forte dell'appoggio di Donald Trump al pugno di ferro contro la Striscia, ricambiato con il sostegno al piano del tycoon per fare dell'enclave una 'riviera' del Medio Oriente con il trasferimento dei palestinesi dalla Striscia. A questo proposito, l'esecutivo israeliano non ha perso tempo e ha dato luce verde alla proposta del ministro della Difesa Israel Katz di istituire una nuova amministrazione nel dicastero incaricata di consentire ai palestinesi di lasciare "volontariamente" la Striscia di Gaza, mentre i critici continuano a evocare lo spettro degli sfollamenti forzati e il rischio di violazioni dei diritti umani dei gazawi.
Attacco aereo a Gaza City il 23 marzo 2025 (Ansa)
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