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Mondo Politica: intervista a Simone Selvaggi assessore del comune di San Giustino

I fondi del Pnrr sono una grande opportunità ma impegnano molto i Comuni

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È l’assessore “tecnico” del Comune di San Giustino, nella squadra del sindaco Paolo Fratini dal maggio del 2014. Simone Selvaggi è titolare di deleghe basilari per un’amministrazione comunale: bilancio e tributi, semplificazione, trasparenza, affari generali, personale, servizi demografici, Urp, relazioni sindacali, formazione, Ced e sistema informativo e innovazione tecnologica. PNrr, bilancio e personale al centro dell’intervista.

Assessore Selvaggi, in che modo intende impiegare il vostro Comune i fondi del Pnrr?

“Io credo che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sia - sì - una grande opportunità per i territori, ma allo stesso tempo rappresenta un impegno senza precedenti per i Comuni. Non ho condiviso il fatto che sia stata scaricata sui Comuni una incombenza così pesante, in quanto già gravati da una gestione ordinaria e straordinaria che li sta mettendo a dura prova, costretti a lavorare fra una selva incredibile di norme, di procedure estenuanti e di deroghe alle norme, perché quelle ordinarie sono fatte per un mondo ideale che non esiste. Detto questo, ci siamo approcciati a questa partita con grande senso di responsabilità, lavorando a testa bassa per cercare di attrarre più risorse possibili. Siamo già stati ammessi a contributo per quanto riguarda il miglioramento sismico e la riqualificazione energetica della scuola media Leonardo Da Vinci di Selci Lama per 2 milioni e 900mila euro e per la realizzazione di un nuovo asilo nido per 2 milioni e 400mila euro. Un altro importante finanziamento all’interno del Pnrr è quello che ci vede destinatari di circa 5 milioni euro, attraverso il progetto “Pinqua Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare” denominato “Alta Umbria 2030 - Strategie di rigenerazione”, con interventi che a vario titolo riguarderanno tutto il territorio comunale, dalle ex scuole di Selci e Corposano ai magazzini comunali al centro del capoluogo, fino alla zona antistante la stazione di Selci Lama ed i collegamenti tra le due frazioni, con il recupero di beni pubblici oggi in disuso e la creazione di edilizia residenziale sociale, oltre al recupero di spazi per il potenziamento della socialità. Importi minori ma non meno importanti, nell’ordine dei 200mila euro, ci sono stati assegnati per accelerare sulla digitalizzazione dell’ente, che impiegheremo per il potenziamento appunto della fruibilità dei servizi digitali e la sicurezza dei dati, in linea con gli obiettivi che ci siamo prefissati. Siamo inoltre in attesa dell’esito di altri bandi che riguardano lo sport, il ciclo dei rifiuti e la rigenerazione urbana. Il tutto contando in una struttura comunale che nonostante le difficoltà ha risposto prontamente a tutte le nostre sollecitazioni e alla quale va il mio ringraziamento”.

Sul versante bilancio e tributi, situazione che continua a rimanere in ordine, oppure c’è qualcosa da sistemare?

“I rincari che si sono abbattuti in questi ultimi mesi sull’intera economia, ovviamente non hanno risparmiato nemmeno i Comuni. Abbiamo assistito anche noi nei mesi scorsi a gare andate deserte per difficoltà oggettive delle imprese a rientrare nei costi, per la mancanza di materiali, che ci hanno causato non pochi problemi nella gestione dei lavori pubblici programmati. In tutti i lavori che avevamo in corso e in quelli che dovevano essere banditi siamo dovuti intervenire con il reperimento di ulteriori risorse comunali, che hanno messo a dura prova anche un bilancio sano come il nostro. La situazione è davvero difficile e per un ente che negli anni ha sviluppato una mole importante di progettazioni questo è stato ancor più penalizzante. Per non parlare dei rincari energetici che stanno portando il costo delle utenze a cifre inimmaginabili. Tanto per dare un elemento, nel bilancio di previsione 2022 avevamo stanziato risorse sulle varie utenze per circa 415mila euro e oggi quegli stanziamenti li abbiamo portati a circa 780mila, con un incremento di quasi il 90% e con il probabile rischio che non saranno sufficienti a coprire i costi di tutto l’anno. E questo nonostante negli ultimi anni abbiamo investito molto nell’efficientare il patrimonio comunale. Finora, contando anche su un cospicuo avanzo di amministrazione, frutto di una gestione attenta, siamo riusciti a non incidere su tariffe e aliquote e continuiamo a lavorare per non far gravare sui nostri concittadini il peso di questi rincari”.

Lei ha anche la delega al personale. In diversi sostengono che proprio su questo versante l’amministrazione sia un tantino mancata. Cosa replica?

“La gestione del personale nella pubblica amministrazione è particolarmente complessa. Attorno a questo tema si fa tanta demagogia e le sbandierate riforme del pubblico impiego non hanno prodotto altro che norme schizofreniche, rendendo la programmazione del personale, alla base di qualsiasi organizzazione, un esercizio estenuante. Dal 2015 in poi a San Giustino c’è stato un grandissimo ricambio generazionale nella struttura, con circa 30 dipendenti in uscita su 50, alcuni veri pilastri e memorie storiche del Comune. Il blocco delle assunzioni prima e la farraginosità delle procedure di assunzione hanno generato una vera e propria emergenza occupazionale, oggi in gran parte superata. Possiamo contare su elementi con un’elevata preparazione e questo ci fa ben sperare per il futuro. Di tutte le istituzioni, il Comune è quello più vicino al cittadino, con una serie di servizi altamente diversificata e paradossalmente è stata l’istituzione che più ha pagato il periodo di forte contenimento della spesa pubblica. È inconcepibile inoltre che non si riesca ad avere, a livello provinciale o quantomeno regionale, una cabina di regia delle selezioni di personale e si lasci ai singoli Comuni queste incombenze, con costi e procedure non indifferenti”.

Il risultato delle elezioni politiche del 25 settembre sta a indicare che è stato un voto di protesta oppure no?

“Delle ultime politiche mi ha colpito soprattutto la bassa affluenza: ha votato poco meno del 64% degli aventi diritto, il dato più basso dell’intera storia repubblicana, che attesta una disaffezione forte verso la politica. La sfiducia verso i partiti e le istituzioni è un male della nostra democrazia, al quale comunque i partiti stessi sembrano non dare troppo peso. Detto ciò, il voto ha certificato un forte consenso verso la destra, con Fratelli d’Italia che ha cannibalizzato la Lega e attratto voti dai delusi dei Cinquestelle e fa ora da traino alla coalizione. Una coalizione molto variegata, nella quale si trovano elementi populisti, sovranisti, conservatori, euroscettici, liberali che tenere insieme non sarà semplice, ma che nel mercato elettorale odierno hanno fatto la differenza. La sinistra è arrivata a questo appuntamento troppo divisa e non all’altezza neanche di provare a contendere la partita. Le sfide che l’Italia ha davanti sono delicatissime e per il bene di tutti c’è la necessità che i partiti e la società civile lavorino a promuovere la fiducia nelle istituzioni, ne va della tenuta sociale del Paese”.

Se non si pone un freno al caro energia che sta mettendo alle corde famiglie e imprese, evitando i continui provvedimenti tampone, a che cosa si può andare incontro?

“Veniamo da due anni difficilissimi, contraddistinti dalle forti restrizioni dovute alla pandemia che hanno fortemente ridimensionato quel timido accenno di ripresa che c’era stato dopo la crisi mondiale del 2008. I tanti problemi di cui soffriva la nostra economia si sono acuiti con la pandemia e i rincari energetici stanno letteralmente mettendo in ginocchio il nostro Paese. I circa 60 miliardi che il governo Draghi ha stanziato tra il 2021 e il 2022 per tamponare questa emergenza sono una cifra enorme, ma purtroppo non sufficiente a contrastare le difficoltà che le famiglie, le imprese e gli stessi enti locali si trovano e si troveranno davanti. A questi ritmi non può farcela nessuno: la pandemia prima e le tensioni geopolitiche adesso hanno - sì - complicato il quadro, ma sono anche un gigantesco alibi per speculazioni, a tutti i livelli, alle quali è necessario mettere un argine e farlo presto”.

Redazione
© Riproduzione riservata
07/10/2022 12:06:55


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