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Don Ivan Maffeis è il nuovo vescovo di Perugia in sostituzione di Gualtiero Bassetti

"Vengo fra voi per mettermi in ascolto di questa preziosa terra di santi e bellezza"

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Don Ivan Maffeis, parroco di Rovereto e con importanti incarichi in Conferenza episcopale italiana è il nuovo arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, in sostituzione del cardinale Gualtiero Bassetti, andato in pensione. Don Ivan Maffeis è nato a Pinzolo in Trentino nel 1963, è stato direttore del settimanale Vita Trentina dal 2000 al 2010, nonché direttore di Radio Studio Sette in-Blu e responsabile dell’Ufficio stampa e comunicazioni sociali della diocesi di Trento. Già segretario nazionale della Federazione italiana dei settimanali cattolici, dalla fine del 2009 è stato vice direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Conferenza episcopale italiana. Docente alla Pontificia Università Lateranense e presso l’Università Pontificia Salesiana, Maffeis è anche autore di numerosi reportage, saggi e libri. Tra gli incarichi pastorali più significativi da lui ricoperti nell’Arcidiocesi di origine, dal 1988 al 2009, quelli di vicario parrocchiale a Mori, parroco a Trento, docente in Seminario, assistente diocesano dell’Azione Cattolica e direttore del settimanale diocesano Vita Trentina e della radio diocesana. Quest’ultimo incarico, ricoperto dal 2001 al 2009, lo porta a vivere l’esperienza prima di vice direttore e poi di direttore dell’Ufficio nazionale delle comunicazioni sociali e di sottosegretario Cei dal 2010 al 2019, anno in cui rientra nell’Arcidiocesi di Trento e viene nominato parroco delle comunità di Rovereto-San Marco e Santa Famiglia, Trambileno, Vanza, Noriglio e Terragnolo. Nel periodo in cui presta servizio in Cei diventa responsabile del personale della stessa Cei e consultore del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede. Dal 2010 è docente presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione della Pontificia Università Salesiana e, quindi, presso la Pontificia Università Lateranense.

Di seguito il suo messaggio di saluto alla comunità diocesana perugino-pievese:

Carissimi fratelli e sorelle della Chiesa che è in Perugia, cara gente,

affido a queste semplici righe, stese con l’inchiostro della speranza e della gioia, il primo contatto con voi.

Porto nel cuore la riconoscenza per il Santo Padre, che nella sua fiducia mi affida la missione episcopale. Abbraccio il Vescovo Marco, il Card. Gualtiero e gli altri Vescovi della Regione ecclesiastica Umbria, che ho avuto modo di stimare per la comunione fraterna e la passione pastorale che li anima.

Sono debitore grato alla mia famiglia, al paese di Pinzolo, alla Chiesa di Trento e, da ultimo, alle parrocchie di Rovereto.

Vengo fra voi per mettermi in ascolto di questa preziosa terra di santi e di bellezza, della quale chiedo con umiltà di divenirne figlio; vengo per amare questa Chiesa con tutte le mie forze, in un servizio di preghiera e di dedizione; vengo per condividere – alla luce del Vangelo di Gesù Cristo – “le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce” di ciascuno.

Offro la disponibilità a incontrare e a lasciarmi incontrare nella maniera più ampia e diretta possibile. Con un pensiero affettuoso vorrei raggiungere in particolare i presbiteri, i religiosi e le religiose; quindi, i malati e quanti, per le ragioni più diverse, sono feriti dalla vita e preoccupati per il futuro. Ai rappresentanti delle Istituzioni civili assicuro il contributo della comunità ecclesiale nella ricerca e realizzazione del bene comune.

Vengo sereno e fiducioso, pur nella consapevolezza della sproporzione tra ciò che sono e la responsabilità che assumo: possano la vostra preghiera e la vostra fraternità accorciare tale distanza e aiutarci a camminare insieme.

E allora non mi sarà difficile far miei i sentimenti dell’apostolo Barnaba che “quando giunse e vide la grazia di Dio, si rallegrò ed esortava tutti a restare, con cuore risoluto, fedeli al Signore” (At 11, 23).

L’Ausiliatrice, patrona di Rovereto – che a Perugia è venerata come Madonna delle Grazie – ci accompagnerà. 

Le parole del cardinale Bassetti 

"Nella nomina di don Ivan Maffeis a mio successore, avvenuta quest’oggi, si sono delle circostanze e delle cadenze che mi hanno colpito in modo particolare". Lo ha evidenziato il cardinale Bassetti ricordando che proprio oggi (il 16 luglio) "la Chiesa fa memoria della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo, una data significativa per l’annuncio che ci è stato fatto, perché vogliamo affidare il nuovo vescovo alla tutela della Madre Celeste. Vedo in tutto questo una carezza della Santa Madre di Dio anche nei miei confronti e voglio brevemente spiegarvi i perché. I ventotto anni del mio episcopato sono trascorsi sotto la tutela della Madonna. L’8 settembre è la natività di Maria ed io, in questo giorno del 1994, fui consacrato vescovo di Massa Marittima-Piombino; il 21 novembre del 1998, festa della Presentazione al tempio di Maria, fui nominato vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro dove feci ingresso il 6 febbraio 1999, un’altra data mariana, l’inizio della novena della Madonna del Conforto e, infine, il 16 luglio 2009 fui nominato arcivescovo metropolita di Perugia-Città della Pieve. E ancora una volta, per una data importante per la mia vita, ma soprattutto per la vita di questa nostra Chiesa, in una data mariana non richiesta, quella del 16 luglio, festa della Madonna del Carmine, ci ritroviamo qui tutti riuniti. Io non credo al caso, credo alla provvidenza di Dio che si muove passo dopo passo nelle persone e nella Chiesa". Invocando la “Sub tutela Matris”, il cardinale Bassetti ha inteso "affidare ancora una volta alla protezione di Maria questa amata diocesi e tutti coloro che ne sono figli. Al vescovo Marco Salvi, amministratore diocesano, esprimo la mia gratitudine per i tre anni di vita e di ministero episcopale che ha speso per noi con generosità e intelligenza. A monsignor Ivan Maffeis, nuovo Pastore di questa nostra Chiesa, che per quasi tre anni è stato mio prezioso collaboratore alla Cei, auguro di poter donare tutto se stesso, come ha sempre fatto nei delicati impegni pastorali che è stato chiamato a svolgere. Questa Chiesa, come ci raccomanda papa Francesco, ha bisogno di un Pastore “con il profumo delle pecore” e mi auguro che tale sia don Ivan".

Le parole del vescovo Salvi 

"Ho sentito al telefono don Ivan, al quale mi legano sentimenti di amicizia e di stima e gli ho espresso le mie e le nostre congratulazioni. Presto il vescovo Ivan mi comunicherà tempi e luoghi della sua ordinazione episcopale e la data di inizio del suo ministero di pastore nella nostra amata chiesa perugino-pievese". Poi, quasi a tracciare un “bilancio” dei suoi tre anni di vescovo ausiliare e dallo scorso 30 maggio di amministratore diocesano, monsignor Salvi ha detto di essere "grato al Signore per questi anni intensi passati qui a Perugia: sin dal mio arrivo, nel 2019, ho avuto modo di incontrare una bella realtà ecclesiale, ricca di carismi e con grandi potenzialità; una realtà che ho conosciuto giorno dopo giorno svolgendo il mio ruolo di vescovo ausiliare. È stata per me una bella occasione di crescita umana e spirituale, anche se all’inizio, quando mi è stato proposto l’episcopato, ho fatto molta, ma molta fatica ad accogliere questo invito. Dopo tre anni, mi accorgo che ne è valsa la pena e ho ascoltato e cercato di ascoltare, cercando sempre di costruire insieme, sinodalmente, confrontandomi continuamente. Spesso non è stato facile, anche per il carattere un po’ duro che ho, ma guidati dall’aiuto del Signore siamo sempre stati in grado, insieme, di cercare e di trovare soluzioni. La nostra Chiesa in questo periodo ha vissuto momenti importanti ed ora che è impegnata nel Cammino Sinodale, ha bisogno di trovare vie nuove di evangelizzazione per attuare quella Chiesa in uscita di cui papa Francesco ci parla sempre. Non è stato facile questo momento di transizione vissuto da quando è stata accettata la quiescenza del cardinale Bassetti anche perché non abituati, ma mi sto accorgendo adesso che è anche un momento importante, perché ha fatto emergere in una maniera più chiara la realtà di questa Chiesa che è fatta di ricchezza, di impegno, di responsabilità e qualche volta anche di fragilità, di ipocrisie dove la struttura umana è venuta fuori più chiaramente". 

Commentando la Parola di Dio proclamata prima dell’annuncio della nomina del nuovo arcivescovo, tratta dalla Lettera di San Apostolo agli Efesini, monsignor Salvi si è soffermato su "i diversi carismi dello Spirito che dobbiamo ascoltare per fare comunione. Nessuno può dire di non avere doni, poiché a ciascuno è data una manifestazione dello Spirito, perché il Signore effonde sempre la sua grazia su tutte le creature. Mi piace pensare ad una bella metafora, tratta dal mondo dell’arte a cui ho sempre attinto nel fare catechesi: una tessera da sola non potrà mai essere un mosaico, ma un insieme di tessere possono costituire un prezioso mosaico risplendente di luce".

E ancora: "La designazione del nuovo arcivescovo metropolita – ha evidenziato l’amministratore diocesano – ha un grande valore ecclesiale poiché, come ci ricorda l’Apostolorum Successorum,” I Vescovi, in quanto inseriti nel Collegio episcopale, che succede al Collegio apostolico, sono intimamente uniti a Cristo Gesù, che continua a scegliere e a mandare i suoi apostoli. Il Vescovo, come successore degli Apostoli, in forza della consacrazione episcopale e mediante la comunione gerarchica, è il principio visibile e il garante dell’unità della sua Chiesa particolare”".

"In questo giorno in cui viene rinnovata la successione apostolica nella nostra Chiesa – conclude monsignor Salvi –, rivolgo un pensiero grato al nostro pastore Gualtiero che l’ha guidata per tredici anni ed auguro a don Ivan un buono e fruttuoso cammino insieme al popolo di Dio che è in Perugia-Città della Pieve e affido il suo ministero ai nostri patroni Costanzo, Ercolano, Lorenzo e alla celeste protezione di Maria Santissima delle Grazie, da secoli venerata in questa cattedrale, assicurandogli la nostra preghiera come Chiesa diocesana. A tutti voi, con sentimenti di profondo affetto e gratitudine, giunga la mia paterna benedizione".

Il benvenuto della presidente della Regione Umbria 

“A nome di tutta la comunità umbra do un caloroso benvenuto a don Ivan Maffeis, nuovo arcivescovo metropolita della arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve - sottolinea la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei - . Siamo certi che il nuovo arcivescovo, che succede al cardinale Gualtiero Bassetti e con il quale ha collaborato all’interno della CEI, saprà portare, così come fatto dal suo predecessore a cui va ancora il nostro sentito ringraziamento, un fondamentale contributo nella ricerca condivisa del bene comune per la nostra collettività . A lui, da parte mia, della Giunta e tutti i cittadini che rappresento - prosegue Tesei - vanno le più sincere felicitazioni e gli auguri per il suo nuovo  impegno pastorale”.

Il saluto del sindaco di Perugia

Il sindaco Andrea Romizi, scrive il Comune di Perugia, "rivolge a nome dell’amministrazione comunale e della città di Perugia un caloroso saluto di benvenuto a Don Ivan Maffei, al quale vanno le piu vive congratulazioni per la nomina e nei confronti del quale vi sarà la massima disponibilità a collaborare". E ancora. Il sindaco Romizi "ha espresso particolare gratitudine a Sua Eminenza il Cardinale Gualtiero Bassetti, al quale è stata conferita la cittadinanza onoraria di Perugia con decisione unanime del Consiglio Comunale. Ringrazia altresì anche Sua Eccellenza Monsignor Marco Salvi per l’umanità, la disponibilità e la professionalità  nello svolgimento delle sue funzioni". 

Il salute della presidente della Provincia di Perugia 

“La Provincia di Perugia - scrive la presidente Stefania Proietti – si congratula con don Ivan Maffeis e augura a Sua Eccellenza un cammino in concordia e preghiera con il popolo della Chiesa perugina-pievese. Lo accogliamo in fraternità e le siamo vicini nella sua missione episcopale, annunciando che saremo presenti il giorno della consacrazione episcopale e presa di possesso dell’Archidiocesi”.  Un messaggio di felicitazioni anche a nome della comunità di Assisi, di cui la presidente Stefania Proietti è sindaco: “Assisi è la città di San Francesco, la città della pace e della spiritualità, e non può non salutare con affetto l’incarico del nuovo Pastore dell’Archidiocesi Perugia-Città della Pieve”.

 

Redazione
© Riproduzione riservata
17/07/2022 07:22:00


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