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Mondo Politica: intervista a Claudia Mazzoli assessore al comune di Bagno di Romagna

"Nuovo Piano Urbanistico Generale: le strategie per i prossimi 30 anni"

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Prima esperienza politico-amministrativa per Claudia Mazzoli, assessore nella giunta del sindaco Marco Baccini a Bagno di Romagna. Persona comunque di esperienza nel settore, dimostra comunque di avere le idee molto chiare nei suoi ambiti di competenza, ossia qualificazione urbana e politiche della montagna.

Assessore Mazzoli, come si è rivelato per Lei questo mandato amministrativo, peraltro condizionato per due anni dal Covid-19?

“Sono alla prima esperienza amministrativa, grazie al conferimento di delega quale assessore esterno al consiglio comunale conferita dal sindaco Marco Baccini, che ho accettato con grande senso di responsabilità e dedizione al servizio e nell’interesse dell’intera comunità. Pur non essendo estranea alla pubblica amministrazione, in quanto sono un dipendente pubblico, rivestire questo ruolo ha comportato un cambio di prospettiva che ho intrapreso con entusiasmo e determinazione, applicando il metodo del lavoro di squadra sia interno alla giunta che all’apparato tecnico comunale. Il primo periodo è stato connotato dall’avvento della pandemia, che ha catalizzato gran parte delle attività straordinarie. Insieme agli altri miei colleghi assessori e sotto il coordinamento del sindaco abbiamo fatto lavoro di squadra, è stata una buona palestra, diciamo! Fortunatamente, fin dall’inizio del mio mandato ho voluto imprimere una spinta acceleratoria alla digitalizzazione del settore edilizia e urbanistica. Così, quando è scattato il lockdown, l’attività di presentazione e evasione delle pratiche edilizie è continuata in modalità lavoro agile in quanto il 100% dei procedimenti sono presentati e gestiti telematicamente. Dal lato sviluppo economico e attività produttive, insieme al sindaco - quando gran parte delle attività commerciali erano chiuse - abbiamo ideato un progetto per dare un contributo alla ripresa di queste attività in uno scenario ancora incerto. Così, prima ancora che partisse il cash back di Stato, abbiamo attivato il progetto La Vantaggiosa, circuito di cash back a sostegno dei consumi nelle attività economiche del Comune, che ha riscosso grandi numeri di adesione da parte dei consumatori e anche delle attività economiche. Un progetto in espansione, che ci ha consentito di rendere efficiente la distribuzione dei buoni spesa in periodo di emergenza e a oggi utilizzato per l’erogazione di bonus del Comune, ma anche per l’erogazione di fringe benefit ai dipendenti da parte di imprese locali e che a breve si amplierà anche al welfare aziendale”.

Ha la titolarità della delega chiave alla qualificazione urbana. Quale disegno ha di nuova realtà come quella di Bagno di Romagna, con due centri importanti ma dalle caratteristiche diverse?

Siamo in un periodo di grandi cambiamenti, non possiamo dunque prescindere dallo scenario globale quando pensiamo ai nostri territori e al loro sviluppo futuro. Siamo un Comune in territorio montano che, come tale, soffre negli ultimi anni lo spopolamento, ma abbiamo un territorio ricco di valenze e risorse ambientali e paesaggistiche. Abbiamo imprese di eccellenza e imprenditori lungimiranti disposti ad investire nel territorio, come dimostrano i numerosi cantieri di interventi di edilizia produttiva. Il settore agricolo ha eccellenze produttive biologiche e sta acquisendo nuova consapevolezza e competenza in un settore dell’agriturismo sempre più in espansione.  Insomma, abbiamo tutti i requisiti e le potenzialità tali da poterci definire un territorio competitivo e attraente ed è su queste premesse che verranno definiti i tratti del disegno di nuova realtà contenuti nel nuovo Piano Urbanistico Generale, piano strategico a valere per i prossimi 30 anni. La località Bagno di Romagna ha da sempre una vocazione turistica e può essere definita un centro termale diffuso proprio per la presenza delle terme all’interno del paese, quale elemento peculiare. Ci sono aree già individuate nella pianificazione urbanistica per lo sviluppo del paese tali da consentire l’ampliamento di attività ricettive esistenti, ma anche di insediamento di nuove attività come ad esempio l’area Terme Club, nonché l’area di riqualificazione urbanistica ex Irs che possono ben rappresentare, insieme a interventi pubblici di rilevanza strategica in programma, un grande sviluppo per la località termale, in un rapporto sinergico fra pubblico e privato. Nel corso dell’anno entrerà in funzione anche la nuova area sosta camper, così da offrire accoglienza anche a questo tipo di turisti che già frequentano numerosi la nostra località. San Piero in Bagno ha invece da sempre una vocazione commerciale, mercatale e di servizi. Tutte le imprese del settore meccatronico e metallurgico sono localizzate a San Piero. Attualmente sono in corso lavori di urbanizzazione di aree produttive per la realizzazione di capannoni per l’ampliamento e l’insediamento di attività e altre sono in corso di progettazione. Inoltre, non posso non considerare nello sviluppo del territorio il ruolo importante che giocano le frazioni e la zona agricola. Quali luoghi di valenza paesaggistica e potenzialità turistica si pensi, ad esempio, alla frazione di Acquapartita e alla zona dei laghi, nonchè alla zona rurale con i piccoli borghi, quale luogo dove vivere e intraprendere un’attività agricola quale presidio del territorio anche al fine di contrastare il dissesto idrogeologico”.

Bagno di Romagna, centro termale per eccellenza della Regione e di conseguenza anche turistico, ma c’è un qualcosa che riguarda anche lo sviluppo delle attività produttive?

“L’economia del Comune di Bagno di Romagna è principalmente incentrata sull’attrattività turistica. Tuttavia, le imprese del settore agricolo e quelle del settore manifatturiero e dei servizi contribuiscono in misura altrettanto significativa all’economia del territorio, sia in termini occupazionali che di sviluppo dell’indotto. La presenza di imprese leader nel settore meccatronico, quale ad esempio Sampierana spa, stanno ad indicare che questo territorio è in grado di generare valore inteso come capacità di effettuare investimenti. La presenza dell’asse viario E45 rappresenta certamente un elemento fondamentale per l’insediamento e lo sviluppo delle imprese per un’area interna quale la nostra, insieme all’implementazione dell’infrastrutturazione digitale che deve essere ancora completata. Il tema degli investimenti privati è cruciale per lo sviluppo dell’intero sistema territoriale. Il nuovo redigendo Piano Urbanistico Generale, in conformità con la normativa regionale, potrà prevedere in espansione solo aree produttive, che potranno essere attuate mediante la previsione di strumenti flessibili in tempi rapidi per dare risposta alla progettualità del privato che vuole investire in questo territorio. Sono in corso da parte di privati interventi di urbanizzazione per nuovi insediamenti produttivi che ridisegneranno completamente il comparto svincolo sud della E45 anche con la realizzazione di un nuovo ponte sul fiume Savio. Gestiremo direttamente i lavori di completamento delle opere di urbanizzazione dell’area artigianale in località Verginiano, da tempo rimasta inattuata a seguito fallimento della ditta proprietaria e che pertanto può oggi considerarsi un comparto produttivo appetibile per eventuali imprenditori. Abbiamo approvato anche il Piano delle Attività Estrattive per la coltivazione di cave, che in questo momento di difficoltà a reperire materiale lapideo potrebbero essere attivate”.

Questa domanda riprende il titolo del progetto del quale Lei è responsabile. Quale futuro per la montagna?

“È un progetto che ho portato avanti e che si è concluso prima della mia nomina ad assessore: ha riguardato l’intera Valle del Savio e dal quale ho appreso molte cose di questo territorio. Devo dire che all’inizio del progetto partecipativo nel 2017 la domanda mi incuteva molta più incertezza nella risposta sul futuro di questi luoghi, rispetto ad oggi. Il periodo di pandemia ha sicuramente segnato un “ante” e un “post” nelle abitudini, nel modo di lavorare e nel modo di concepire lo spazio e il tempo. L’esperienza della pandemia ha fatto riscoprire la bellezza e il benessere del vivere in questi territori. Il concetto di prossimità si è imposto in termini di vantaggi al concetto di densità. Sono ottimista nonostante il periodo e credo che in un futuro ci sarà un ritorno alla montagna in Comuni prossimi alla città come il nostro, dove vi sono i servizi essenziali, dove la natura è rigogliosa e incontaminata, dove l’aria è pulita e dove sarà più facile sopportare i cambiamenti climatici”.

Anche se Marco Baccini nel 2024 terminerà il suo doppio mandato, Lei è intenzionata a proseguire l’esperienza politico-amministrativa? 

“Guardi: in tutta franchezza, al momento i miei pensieri e le mie azioni sono totalmente orientate a perseguire le linee di mandato. Tanti progetti sono stati avviati e alcuni devono essere ancora conclusi in questi ultimi due anni che saranno appunto decisivi. Devo ringraziare il sindaco Marco Baccini per avermi accordato fiducia e per avermi dato l’opportunità di vivere questa positiva esperienza. Rimando il momento dell’analisi alla fine del mandato quando avrò maturato anche maggiore esperienza. In quel momento insieme al gruppo politico della lista civica che ci sostiene e del quale faccio parte, si faranno le opportune valutazioni. Credo molto nel rapporto con i cittadini e, come ho già detto, nel lavoro di squadra alla quale cercherò di dare ogni contributo utile al fine del raggiungimento di obiettivi per il bene della comunità”.

Redazione
© Riproduzione riservata
13/05/2022 10:27:17


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