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I sindacati ad Assisi, Landini: “Fermare una guerra voluta da Putin”

La Cisl: “Ma la pace si costruisce con atti concreti"

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«Il lavoro è strumento di progresso e affermazione delle persone, non un gioco d'azzardo potenzialmente letale. L'obiettivo di più lavoro non può tradursi in più incidenti sul lavoro. Per questo occorre porre in essere uno sforzo eccezionale. L'impegno per la ripresa è, insieme, impegno per migliorare le condizioni produttive e per battere la tragedia delle morti sul lavoro», ha detto il presidente Sergio Mattarella parlando al Quirinale in occasione della festa del lavoro. Il Capo dello Stato ha aggiunto: «Sappiamo che sul terreno della condizione economica e sociale non mancano sfide come la inflazione, indotta anzitutto dai rincari dell'energia e delle materie prime. Non possiamo permetterci di sbagliare: i due terzi della domanda dipendono in Italia dai consumi delle famiglie. A loro dobbiamo guardare». La ministra della Famiglie e Pari opportunità Elena Bonetti commenta su Twitter: «Il lavoro è fondamento della nostra Repubblica, è requisito essenziale per la piena libertà personale e vera leva di sviluppo per il nostro Paese. Abbiamo il dovere di garantire il pieno compimento di questo diritto, per dare a tutte e a tutti la possibilità di contribuire al bene comune, con un lavoro dignitoso e sicuro. È una conquista di civiltà che non può più aspettare». 

Al lavoro per la la pace 
Questa mattina è partita da piazza San Francesco ad Assisi la manifestazione nazionale per il Primo maggio di Cgil, Cisl e Uil, che quest' anno ha scelto come slogan «Al lavoro per la pace». In piazza i tre segretari confederali, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombarbieri, assieme al Custode del Sacro convento di Assisi, frate Marco Moroni. Dai segretari dei tre maggiori sindacati è atteso un appello per la pace in Ucraina e per la ripresa di negoziati per il cessate il fuoco. Maurizio Landini ha provato così a delineare il quadro della giornata del lavoro: «Bisogna affermare la centralità del lavoro e dei diritti e una politica che superi la precarietà». Sul lavoro, Landini ha lamentato: «Finora non c'è stato un grande dialogo con il governo, c'è stato un incontro all'inizio di aprile e risposte finora non ne abbiamo avute. La gente non è in grado di arrivare alla fine del mese, c'è bisogno di sostenere il lavoro e le pensioni. Al presidente del Consiglio diciamo: vanno messi i soldi in tasca a lavoratori e pensionati. Questo va fatto». Poi «serve un piano straordinario sull'energia ed è necessario fare anche discussione a livello europeo: serve un piano che punti a superare la dipendenza sul gas di Italia ed Europa e provi a investire sulle energie rinnovabili», esorta Landini».

Appello al governo
Anche Pierpaolo Bombardieri, della Uil, ha rimproverato il governo: «Abbiamo incontrato il presidente Draghi che si era detto disponibile ad un confronto strutturato, domani però se il Cdm approva il provvedimento da 6 miliardi per famiglie, lavoratori e imprese e il governo non si confronta con le parti sociali allora probabilmente deve andare a fare un po' di ripetizioni sul metodo del dialogo sociale. Quello non è un confronto ma un'informativa, oserei dire che è una presa in giro». Inoltre occorre «intervenire sul cuneo fiscale». E poi c’è bisogno della «defiscalizzazione degli aumenti contrattuali». Bisogna «intervenire sulla precarietà». E il «governo deve dare da subito dei segnali». Più deciso a sostegno dell’Ucraina il discorso del segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra: «Oggi siamo in piazza, ad Assisi per lanciare un messaggio di pace, democrazia e giustizia sociale. Per condannare senza riserve l'invasione dell'Ucraina da parte di Putin». Sbarra ha spiegato di sostenere la linea delle sanzioni alla Russia e ribadito la solidarietà «al popolo ucraino, ai milioni di profughi, alle migliaia di vittime innocenti che gravano sulla coscienza di Putin. E anche ai tanti russi che coraggiosamente esprimono dissenso. La pace è un obiettivo imprescindibile. Ma la pace si costruisce con atti concreti. Azioni che devono indurre la Russia al cessate il fuoco. Aiuti alle famiglie colpite, ai profughi, a un popolo che resiste all'invasore. Bisogna dare pieno ruolo a negoziati che rispettino la dignità di una comunità aggredita».

Piazza San Giovanni
Nel pomeriggio i riflettori si sposteranno su Piazza San Giovanni a Roma, dove quest'anno il tradizione Concertone torna live, con una line up delle grandi occasioni, con artisti che vanno da Ornella Vanoni a Marco Mengoni e Carmen Consoli. Intanto il numero uno della Cgil,  Landini proprio a inizio corteo ribadisce: stop alla guerra. «Il messaggio di questo Primo maggio – sottolinea – è innanzitutto che bisogna fermare questa guerra assurda voluta da Putin e impedire che diventi una guerra mondiale. Bisogna affermare la centralità del lavoro e dei diritti e una politica che superi la precarietà». Nel frattempo però le differenze tra le anime di questa piazza sono emerse già evidenti. Al corteo di Torino lo spezzone delle femministe e No Tav è comparso uno striscione con Enrico Letta raffigurato con l’elmetto e la scritta “Pd partito della guerra”.  Le femministe alle 11,10 hanno acceso petardi viola e gridato questi slogan: «Noi non vogliamo salvare l'occidente dalla Russia, proteggere un nazionalismo contro un altro nazionalismo». «Ci chiedono: “stuprano le nostre donne, voi che fareste?” Noi ci sottraiamo, a questa scelta imposta dai media!». E infine: «Contro Putin/ e contro la Nato». Non in quel punto, ma in via Roma a due isolati da piazza San Carlo, c’è stata anche una doppia carica della polizia: le forze dell'ordine hanno preso a manganellate i manifestanti per farli indietreggiare. Dal corteo antagonista si è levato a più riprese il grido «Vergogna!».

 

Notizia e foto tratte da La Stampa
© Riproduzione riservata
01/05/2022 19:52:15


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