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Mondo Politica: intervista ad Antonio Segreti segretario Psi della provincia di Arezzo

“Il Psi ha una propria identità: siamo un partito di sinistra ma a Sansepolcro é diverso"
Pubblico funzionario e segretario provinciale aretino del Partito Socialista. Questo è attualmente Antonio Segreti, non dimenticando che è stato consigliere comunale e presidente del consiglio comunale di Sansepolcro. La scorsa estate, il Psi ha fatto una precisa scelta di campo: quella di schierarsi a sostegno del candidato sindaco Fabrizio Innocenti e non del centrosinistra. Con lui, facciamo il punto della situazione.
Segreti, siete sempre convinti della scelta di campo fatta la scorsa estate, schierandovi con Fabrizio Innocenti?
“L’amministrazione comunale sta lavorando, o quantomeno ha già gettato le basi sulle questioni più importanti. Siamo già entrati nel primo anno pieno dell’amministrazione, per cui servono iniziative e azioni da mettere in esecuzione. Spero che tutte siano finalizzate al rilancio di Sansepolcro in fase di progettazione turistica, ma anche di insediamenti produttivi che possano ridare impulso all’economia. C’è comunque già ora qualche segnale positivo, perché una importante azienda produttiva tornerà a breve in città, nella zona industriale; ecco, venire incontro agli imprenditori che vogliono investire a Sansepolcro è l’operazione persino più scontata che si possa attuare in questo momento”.
Il Partito Socialista rimane sempre nell’ambito del centrosinistra, al di là delle situazioni locali?
“Il Psi ha una propria identità in ambito nazionale: siamo un partito di sinistra; anzi, il partito più antico dello schieramento. Nella situazione che si è delineata in ultimo, siamo nel centrosinistra, anche se le cose dovranno essere rimesse a posto, perché lo scenario venutosi a configurare da oltre un anno a questa parte – con un governo e un solo partito di fatto all’opposizione – non risponde ai veri canoni nazionali. Per ripristinare quindi un contesto più classico, bisognerà a questo punto attendere le elezioni politiche del 2023, poi è chiaro che a livello locale vi siano azioni e dinamiche diverse, come per esempio a Sansepolcro”.
Su scala provinciale, quale fase sta attraversando il Partito Socialista?
“Siamo nel periodo della fase congressuale, quindi diventa fondamentale rimettere sul tavolo tutte le tematiche forti, fermate in questi due anni dalla pandemia. Bisognerà tornare a confrontarci su argomenti concreti: economia, sanità e infrastrutture sono i principali del momento”.
Presto vi sarà il cambio alla presidenza di Ente Acque Umbre Toscane: sarà la volta buona per avere al timone un esponente del territorio, anche se le indiscrezioni vanno su un’altra direzione?
“Anche su enti del genere, è opportuno avviare un ragionamento molto articolato. L’Eaut è un ente di territorio, che per la Valtiberina assume un peso importante, dal momento che qui c’è la diga di Montedoglio, per cui dobbiamo lavorare per arrivare a una soluzione condivisa che porti alla nomina di un rappresentante della nostra zona. Non so però se saremo in grado di incidere: vedremo. D’altronde, di un membro in Eaut si parlava già nel 2011 e sembrava fatta, poi l’orientamento è stato diverso, ma un nome del territorio nel cda deve esservi anche per una ragione logica”.
Preoccupato per le conseguenze dell’attacco armato russo in Ucraina?
“Certamente, è una grossa “tegola” che non ci voleva. In Europa, nel 2022, questo non lo aveva previsto nessuno. Adesso, occorre fare di tutto per fermare il conflitto e confido in una efficace azione diplomatica: la guerra provoca solo morti, distruzioni e anche effetti negativi sull’economia e sul prodotto interno lordo, in un momento nel quale stavamo provando a ripartire dopo il Covid-19. È allora necessario fare uno sforzo per una soluzione negoziale e pacifica”.
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