Opinionisti Mariantonietta Nania
La giornata mondiale della Terra
Tutti ci siamo sempre adoperati per sfruttare il pianeta e la natura incuranti dei danni perpetrati
Ci viviamo tutti sopra: ogni giorno la nostra Terra ha valore “mondiale”e ha diritto al rispetto da parte dei suoi ospiti. E' ciò che ci rende un intero, unico popolo ed è sulla sua superficie che dimostriamo quanto abbia in comune il genere umano, nonostante le differenze che si ostina a sottolineare. Tutti ci siamo sempre adoperati per sfruttare il pianeta e la natura incuranti dei danni perpetrati. C'è chi si indigna, c'è chi manifesta, chi si batte e chi si spende, ma lo stile di vita di tutti coloro che hanno una voce che conta è conforme al grande sistema che si regge su ciò che inquina e distrugge. “Le colpe sono dei potenti”... eppure loro da soli non sarebbero stati in grado di essere così efficaci. Li abbiamo aiutati tutti con le nostre utenze e con le nostre abitudini quotidiane fatte di sprechi, di scelte egoistiche, di noncuranza, di rifiuti, esagerazioni e sporcizia. Nessuno può sentirsi escluso. Chi subisce e subirà le conseguenze di atteggiamenti e comportamenti sbagliati? La natura? Gli animali? Il Paesaggio? L'ecosistema? Certo, certo, ma gli unici che avranno modo di lamentarsene e di accusare sulla propria pelle saremo solo noi, il potente e pensante genere umano.
Ogni volta che racconto queste cose ai miei alunni, bambini sotto i 10 anni, mi guardano con la faccia di chi non afferra la logica della cosa. Non l'afferrano perché non c'è, se vogliamo escludere dalla logica il riempimento delle tasche di pochi. Anche loro, nella loro semplicità, arrivano a chiedere “Ma perché l'uomo si fa del male da solo?” Stupidità? Avidità? Non ho una risposta, non per niente faccio parte del genere umano anch'io e non voglio certo mettermi sul piedistallo di chi accusa solo gli altri. Forse il punto è proprio quello, il problema sono sempre “gli altri” e difficilmente la gente si prende le proprie responsabilità. Noi siamo quelli che se una ragazzina con le trecce alza la voce per dire ciò che è innegabilmente giusto, ci mettiamo a deridere le treccine, la sindrome, l'impermeabile ecc. solo perché il coraggio di esporci, noi, non lo abbiamo.
Amo questa filastrocca di Bruno Tognolini che ribalta completamente la visione della questione e torna a mettercela a portata di mano. Se guardiamo le condizioni in cui tutti insieme abbiamo ridotto il pianeta ci sentiamo talmente sopraffatti dall'immensità del problema che diventa ai nostri occhi insormontabile e disperante, ma se ci ricordiamo che è proprio l'unione di tutti i nostri gesti sbagliati che ha portato allo sfacelo, possiamo intuirne la potenza. Non resta che ribaltare il punto di vista!
“Piccoli gesti hanno forza infinita”: non resta che scegliere quelli giusti, intorno ai nostri piedi, davanti al nostro naso, e faremo la differenza. Vale per il pianeta e vale per la pace.
Che poi, diciamocelo, se ci avveleniamo con le nostre mani e ci sfracelliamo di guerre, il peggio è per noi o per la Terra, che ha superato ere glaciali e surriscaldamenti globali? Ci si scrollerà di dosso come si scuote via sabbia dall'asciugamano e inizierà la sua nuova era, libera da noi sapientoni.
Filastrocca del gesto importante
Un piccolo gesto è una pietra preziosa,
cela un segreto che è molto potente:
qualcosa accade, se tu fai qualcosa
e niente accade, se tu non fai niente.
Basta un secchiello a vuotare il mare?
Basta una scopa a pulir la città?
Forse non basta, ma devi provare,
se provi, forse, qualcosa accadrà.
E' un gesto inutile, ma non importa.
Piccoli gesti hanno forza infinita:
se ognuno spazza davanti alla porta
la città intera sarà pulita.
Bruno Tognolini
Mariantonietta Nania
MARIANATONIETTA NANIA: Nata a Napoli nel 1970, vive da sempre tra Umbria e Toscana. Dopo la laurea in Pedagogia, una borsa di studio in Psicologia Sociale l’ha portata come ricercatrice in Egitto alla scoperta delle fiabe arabe. Al Cairo ha trascorso quasi tre importantissimi anni, anche insegnando al Liceo Scientifico internazionale italiano Leonardo da Vinci. Ha vissuto e lavorato a Roma e Palermo per stabilirsi poi a Sansepolcro (AR) e tornare all’insegnamento, ma nella Scuola Primaria. Ama viaggiare, leggere, scrivere, far foto, dipingere e cantare.
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