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Mondo Politica: intervista al sindaco di Citerna Enea Paladino

Protagonista dello storico “ribaltone” politico dopo 70 anni di sinistra e centrosinistra

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Sindaco giovanissimo (ha 33 anni), Enea Paladino di Citerna si è subito ritrovato a dover fare i conti con il Covid-19, ma non ha voluto assolutamente sacrificare l’attività amministrativa nel Comune che lo ha visto protagonista dello storico “ribaltone” politico dopo 70 anni di sinistra e centrosinistra.

Sindaco Paladino, qual è l’attuale situazione del Covid-19 a Citerna?

“Abbiamo in totale una ventina di positivi. Negli ultimi dieci giorni vi è stata un’impennata, se si pensa che il 26 gennaio avevamo soltanto tre contagiati. Siamo in linea con il trend nazionale e territoriale, ma diciamo che abbiamo contenuto abbastanza bene il dilagare del virus; ci sono state purtroppo due vittime e fino a questo momento non abbiamo vissuto situazioni drammatiche, grazie anche alla buona educazione e al comportamento dei nostri cittadini”.

È preoccupato per la provincia di Perugia in “zona rossa”?

“Condivido il principio dell’applicazione delle massime precauzioni. Della serie: prima si chiude, prima si riapre. Le varianti sono pericolose e molto contagiose fra i giovani, per cui è giusto chiudere ma farlo al 100% e senza discriminazioni fra le provenienze geografiche, come avvenuto per gli studenti. L’accordo fra i presidenti delle due Regioni, Eugenio Giani della Toscana e Donatella Tesei dell’Umbria, è ancora più discriminante di prima, perché obbliga a fare i tamponi solo chi viene dall’Umbria. Per il resto, dico che ero speranzoso a inizio anno sui vaccini, ma questo arresto delle vaccinazioni con i ritardi mi hanno fatto un tantino ricredere. Spero personalmente di sottopormi al vaccino prima possibile, quando sarà il mio turno: le altre persone non debbono perdere questa occasione. Il virus scomparirà solo se saremo tutti responsabili e… vaccinati”.

Quanto ha inciso il Covid-19 sull’attività amministrativa 2020 del Comune di Citerna?

“Certamente, ha lasciato il segno, però nonostante questo abbiamo fatto tante cose. Nel nostro motto, “nonostante tutto” sono superiori ai “purtroppo”: non volevamo accampare scuse perché la situazione è quella che è, quindi abbiamo realizzato le opere pubbliche e portato avanti l’attività con grande senso dello Stato”.

Quali sono le priorità dell’anno in corso?

“E’ pronta la progettazione di massima relativa al torrente Sovara per il rifacimento degli argini e sui quattro ponti. In fase progettuale anche l’adeguamento sismico della scuola media inferiore di Pistrino: in entrambi i casi, i finanziamenti ci sono. Siamo invece in attesa di quelli per Casa Gnaldi, oggetto di una riqualificazione in chiave turistica e di accoglienza dei pellegrini. E poi lavori sui cimiteri del capoluogo e delle frazioni, su via Roma a Pistrino e sui parchi di Pistrino e Fighille. Dobbiamo infine concludere i lavori del Cassero della Rocca Longobarda di Citerna e del parcheggio di via Marconi, non dimenticando la soluzione del problema della pericolosità della provinciale 100”.

Cosa ne pensa di Mario Draghi capo del governo in questo delicato momento, anche se ufficialmente non è ancora premier?

“Non metto assolutamente in discussione la caratura di questa figura, molto stimata anche in ambito europeo, ma credo che l’arrivo di Draghi sia da leggere come una sconfitta per tutta la classe politica italiana, che ha dimostrato di non essere all’altezza di governare il Paese. Immagino Draghi come il classico “commissario” della situazione, ma con una differenza sostanziale: quando in un Comune subentra il commissario, se ne vanno a casa sindaco, assessori e consiglieri; in Parlamento, invece, continueranno ad andare avanti i giochini di partito. Tanti auguri di buon lavoro a Mario Draghi”.

Lei è stato eletto sindaco di Citerna nel maggio del 2019 e non appena aveva cominciato a entrare in presa diretta con questo ruolo è piombato il Covid-19 che ha congelato tutto. Se lo sarebbe mai aspettato?

“In effetti, sotto questo profilo non mi posso ritenere un fortunato. D’altronde, così ha voluto il destino e allora cercherò di operare al meglio, rispettando il più possibile il programma elettorale. Certamente, per me questo periodo è stato una bella scuola di formazione: il destino ti pone davanti le sfide e tu le devi accettare, perché hai la responsabilità di una comunità composta da 3500 cittadini”.

Redazione
© Riproduzione riservata
11/02/2021 09:40:16


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