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Mondo Economia: intervista a Giordano Leonardi, imprenditore di Sansepolcro

"Abbiamo registrato un calo di fatturato del 30% a causa del Covid"

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Dall’inizio del 1992, Giordano Leonardi è titolare assieme alla nipote, Paola Mearini, del caffè “Le Logge”, elegante bar di Sansepolcro ubicato lungo via Matteotti, davanti alla cattedrale e alla sede comunale di Palazzo delle Laudi. Qui si possono assaggiare anche pizze e gustosi piatti, ammirando la bellezza del centro storico biturgense, magari seduti sui tavoli esterni come avviene quando la stagione è favorevole. Poi è ovvio: l’arrivo della pandemia ha inciso anche sulla sua attività.   

Leonardi, la domanda sembra persino inutile: da dieci mesi a questa parte, di quanto si è ridotta la mole di lavoro?

“Le ripercussioni sono state importanti a livello non soltanto economico, ma anche psicologico. In questo periodo, abbiamo tentato di fare l’asporto e i nostri affezionati clienti ci sono stati sempre vicini. Non essendo consentito l’ingresso al bar, abbiamo aperto la finestra su via Matteotti e debbo dire che il rispetto delle regole c’è sempre stato. Comunque sia, vuoi per coprire le spese fisse e vuoi per mantenere la clientela, abbiamo lavorato nel rispetto delle disposizioni, ma alla fine gli incassi sono mediamente calati del 20-30%”.

Come esercenti, siete i primi a far rispettare le regole dei vari dpcm che si sono succeduti. C’è però qualche persona meno disciplinata?

“Debbo dire che, seppure sia avvenuto in pochissimi frangenti, vi è stato in effetti qualcuno meno propenso all’osservanza delle disposizioni. Da parte nostra, ci impegniamo tantissimo, cercando con il sorriso e con la massima cortesia di invitare gli avventori a fare altrettanto. Purtroppo, lavoriamo stretti fra l’incudine e il martello, nel senso che da una parte ci troviamo davanti a clienti affezionati e dall’altra non possiamo transigere: non tutti portano la mascherina e non tutti credono nella malattia, ma per fortuna si tratta soltanto di situazioni sporadiche”.

Quali sono i limiti nelle nuove disposizioni che il governo vuole attuare?

“Siamo una fra le categorie più penalizzate in assoluto. Certamente, l’aspetto della salute è prioritario, però non mi sembra giusto continuare a insistere su di noi, imponendo chiusure e ulteriori restrizioni come nel paventato caso di eliminazione anche dell’asporto. Dico allora: lavoriamo e rispettiamo le regole, sanzionando chi non lo fa; stiamo pagando per colpe non nostre e per la voglia che la gente ha di stare insieme, dopo essere stata costretta a rimanere in casa”.

E i ripetuti cambi di colorazione delle regioni quale risultato stanno producendo?

“Una continua incertezza. Bisognerebbe a mio avviso adoperare un minimo di elasticità, vagliando con attenzione anche le singole situazioni, perché per esempio Sansepolcro può stare peggio di alcune città, ma sicuramente è messa meglio rispetto ad altre: non si può generalizzare la situazione. Prendiamo il caso dell’asporto, che ci vogliono eliminare: bisognerebbe far presente a chi di competenza che oggi è difficile trovare bar che non siano anche ristoranti, seppure con menù limitati a qualche piatto e alla pizza; se il problema è che - essendo bar – qualcuno sia tentato di farsi l’aperitivo in compagnia e di abbassare la mascherina per poterlo degustare, eliminiamo la somministrazione delle bevande, ma non l’asporto, eseguendo gli opportuni controlli”.

Immagino che pregherete per un ritorno il più possibile veloce alla normalità. Ma quando si concretizzerà?

“La vaccinazione di 60 milioni di italiani richiede molto tempo e sarà quindi un’operazione che andrà per le lunghe, per cui penso che fino al 2022 non vi sarà un reale ritorno alla normalità”.

Il suo esercizio è ubicato nel cuore di Sansepolcro, a due passi dal museo civico e dalla Casa di Piero della Francesca. E’ il caso che la città investa meglio e seriamente sul turismo?

“Premetto che anche la ripartenza del turismo non sarà semplice, almeno all’inizio. Spero ovviamente che ciò accada prima possibile e spero anche che la bellezza di Sansepolcro venga promossa come merita. Dal mio punto di vista, ho un’attività che lavora con il turismo sia “mordi e fuggi” che stanziale e spesso la tappa dei Cammini di Francesco che va verso l’Umbria parte la mattina proprio dal nostro bar. Investendo adeguatamente a livello di immagine, possiamo fare in modo di sviluppare un movimento maggiore e di trattenere più a lungo i nostri ospiti. Colgo infine l’occasione per rivolgere un saluto a tutti i colleghi: da quasi un anno stiamo attraversando un periodo difficile, ma cerchiamo di tenere duro. Non possiamo e non dobbiamo arrenderci”.      

Redazione
© Riproduzione riservata
14/01/2021 10:11:12


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