La scuola ricordando la mia esperienza

Il dibattito sui problemi che il Covid-19 ha generato mi riporta nel mio passato di studente prima e docente poi con le soluzioni tampone che ho sempre e ovunque incontrato e fortunatamente, pur essendo stato l’assessore che nella mia provincia (Forlì Cesena) aveva introdotto il computer nella scuola dell’obbligo, con le lezioni a distanza che il mio concetto di scuola forse si sarebbe scontrato, non mi sono mai misurato. Ho frequentato le elementari a San Silvestro, frazione nel Comune di Bagno di Romagna che disponeva di un edificio scolastico comunale con aule pluriclassi e credo che questo sia tutto dire. Soltanto Selvapiana, esclusi i centri di Bagno e San Piero, poteva contare sull’edificio delle suore; per le case sparse fu programmata dall’amministrazione comunale una serie di interventi di edilizia scolastica con il modulo in dimensioni da definire; anche se i finanziamenti furono lenti ad arrivare tutto si risolse, così è accaduto che gli edifici per breve tempo risposero al compito. Anche se si era creato un repentino spopolamento. Rammento un articolo sull’espresso di Giorgio Bocca che urlava di esodo biblico. Fortuna ha voluto che il Comune abbia allineato così gli interventi, facendo in modo che per un periodo le scuole sparse nelle frazioni rimanessero in funzione per tanti anni prima che chiudessero per sempre.