La Cina promuove la bile d’orso come cura per il coronavirus
E' allarme fra gli animalisti
Il governo cinese ha raccomandato l'uso di Tan Re Qing, un farmaco contenente bile d'orso, come cura per trattare i casi gravi e critici di coronavirus. È uno dei numerosi trattamenti della Medicina tradizionale cinese inseriti in un elenco pubblicato dalla China Health Commission, l'ente governativo responsabile della politica sanitaria nazionale. Questa decisione evidenzia il comportamento contradditorio che il Paese asiatico ha nei confronti della fauna selvatica, un approccio che preoccupa molto gli animalisti: se da un lato ha giustamente messo al bando il commercio e consumo di animali selvatici vivi, dall'altro promuove il commercio di parti di animali come rimedio al virus. Per migliaia di anni la bile degli orsi è stata usata nella medicina tradizionale cinese perché contiene grosse quantità di acido ursodesossicolico (UDCA). Fino agli anni '80 la bile è stata prelevata dagli animali cacciati allo stato brado e uccisi. Un sistema che ha portato gli orsi dal collare, meglio noti come orsi della luna, vicini all'estinzione. Di lì il divieto di caccia nella maggior parte dei Paesi asiatici che ha spinto però molte persone a creare le "fattorie della bile": strutture dove invece di essere uccisi, i plantigradi vengono catturati e tenuti per l'intera vita in una gabbia dove, attraverso un catetere infilato nella cistifellea, la bile viene estratta loro ogni giorno, per anni e anni. Fin quando, nella maggior parte dei casi, gli animali non muoiono per cattiva nutrizione, se non per tumori o infezioni provocati dalle scarse condizioi igieniche in cui vengono tenuti. Molti di questi cercano di togliersi la vita, e per questo gli "allevatori" tolgono loro artigli e denti. Un vero inferno contro il quale Animal Asia Foundation. l’associazione internazionale fondata da Jill Robinson, da anni combatte una battaglia internazionale per porvi fine. I professionisti della medicina tradizionale cinese usano il Tan Re Qing per trattare la bronchite e le infezioni delle vie respiratorie superiori. Ma non ci sono prove del fatto che l’acido ursodesossicolico possa essere efficace nel curare il coronavirus e l'Organizzazione Mondiale della Sanità afferma che allo stato attuale non esiste alcuna cura per Covid-19. A questo bisognerebbe ricordare che da decine di anni l’acido ursodesossicolico viene prodotto in maniera sintetica e non sarebbe dunque necessario alimentare un mercato che alla base di tutto ha la sofferenza di migliaia di orsi.
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