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Salvini avverte: "Spendiamo 100 miliardi o ci sarà una rivolta"

"La gente pretende garanzie, i soldi servono adesso altrimenti la rabbia potrebbe esplodere"

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"Chi mette a rischio la salute degli altri va punito e non ci sono biciclettate o corsette che tengano".

Matteo Salvini benedice così l'inasprimento delle sanzioni per le misure anti Coronavirus volute dal governo giallorosso e annunciate ieri dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Intanto lo stesso avvocato ha promesso un confronto costante con le opposizioni, ma le cose potrebbero complicarsi se nei tavoli ci sarà anche il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri: "Gli abbiamo fatto molte proposte, ricevendo sempre la stessa risposta: nel decreto non ci sono più soldi. E allora di che cosa parliamo?".

Il senatore della Lega si è schierato nuovamente dalla parte dei sindaci, che quotidianamente affrontano problemi concreti tra mascherine, respiratori, tute protettive, camici e reparti di terapia intensiva: "Se qualcuno pensa di scaricare sugli amministratori locali le evidenti inefficienze dello Stato centrale si sbaglia di grosso. Non lo permetteremo". Perciò l'auspicio è di venire ascoltati e interpellati "prima e di non venire a sapere quello che succede solo a cose fatte da una diretta su Facebook".

"La rabbia può esplodere"

Gli italiani in questi giorni sono messi alla dura prova, costretti a modificare in maniera drastica le proprie abitudini di vita. La pazienza potrebbe trasformarsi presto in rabbia: "Diversi segnali ci sono già. La gente si sta comportando in maniera eccezionale, però pretende garanzie. A partire dall'occupazione". L'ex ministro dell'Interno, parlando con lavoratori, imprenditori, commercianti e liberi professionisti ha notato una convergenza di risposte: "Siamo pronti a fare sacrifici, ma il governo deve coprirci le spalle". E se questo non dovesse accadere, "la rabbia monterebbe". Anche perché i soldi servono adesso e non tra due mesi: "Il tema della rabbia che potrebbe esplodere mi è ben chiaro". Occorre dunque muoversi immediatamente "prima che si arrivi allo scontro sociale tra garantiti e non garantiti".

Nell'intervista rilasciata a La Stampa, Salvini ha accarezzato l'idea di eventuali interventi choc in materia di economia: "Servono 100 miliardi? Mettiamo 100 miliardi". Il rischio è di vedere il debito esplodere, ma il segretario federale del Carroccio ha precisato: "Il rigore e lo zerovirgola hanno fatto dell'Italia il Paese con la crescita più bassa d'Europa. L'emergenza ci impone di cambiare". L'ex titolare del Viminale infine non si è voluto sbilanciare sul sostegno a un ipotetico governo Draghi per ricostruire il tessuto economico del Paese: "Non faccio nomi. Ma ho molte idee da mettere a disposizione. Anche di quelli che ci danno degli sciacalli. A me importa solo una cosa: avere la coscienza pulita con mio figlio".

Notizia e foto tratte da Il Giornale
© Riproduzione riservata
25/03/2020 12:55:52


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