Esplode vulcano in Nuova Zelanda: strage di turisti sull’isola di White
Cinque i corpi già recuperati, ma ci sarebbero otto dispersi
Si è trasformata in una strage quella che doveva essere una suggestiva escursione sul vulcano Whakatane sull’isola di White in Nuova Zelanda per una cinquantina di turisti, molti dei quali erano partiti dalla nave da crociera «Ovation of the Seas» della Royal Carribian. Il bilancio provvisorio è di 5 morti e 34 feriti che sono ricoverati in ospedale, ma mancherebbero all’appello almeno 8 persone. Le cinque persone che sono rimaste uccise sul colpo si trovavano sull'orlo del cratere del vulcano, la cui ultima grande eruzione risale al 2016. Si sono prodotte tre eruzioni esplosive e le autorità considerano «molto pericoloso» tentare di avvicinarsi e gli esperti temono che ci saranno altre eruzioni. Difficile che vi siano superstiti tra gli 8 dispersi sull’isola Whakaari come è chiamata dai maori. «Ritieniamo che le persone che potevano essere recuperate ancora in vita siano già state tratte in salvo», ha dichiarato il vice commissario di polizia John Tims. «Non ci sono segni di vita. In base alle informazioni che abbiamo, non crediamo ci sia alcun sopravvissuto», ha aggiunto Tims dopo i voli di ricognizione sull’isola effettuati da un elicottero della polizia e da un aereo militare.
Le autorità stanno comunque lavorando per stabilire il bilancio esatto delle vittime, oltre alle cinque già accertate tra cui c'è una guida che accompagnava un gruppo di escursionisti. La premier neozelandese, Jacinda Arden, è arrivata a Whakatane e ha incontrato i vertici dell’amministrazione locale. Non è ancora chiaro quante persone fossero effettivamente sull'isola, anche se la premier Jacinda Ardern ha chiarito che nei pressi dell’isola ci sarebbero state circa 50 persone. «In questa fase, e vi preghiamo di tenere presente che si tratta di una situazione in evoluzione, crediamo che al momento dell’eruzione circa 100 persone si trovavano sull’isola o nei dintorni», ha dichiarato Arden riferendosi anche agli abitanti del luogo. Trenta sarebbero invece turisti della nave da crociera «Ovation of the Seas» che erano sull’isola.
La Royal Carribian, in una nota, si è detta «devastata» per l’episodio e sta collaborando con le autorità locali «per fornire tutto l’aiuto e l’attenzione» ai passeggeri e alle loro famiglie. «Stiamo anche inviando membri del personale sia dalla nostra nave, sia dagli uffici di Sydney e Auckland per assistere i membri delle famiglie in qualsiasi modo possibile». Per aiutare le ricerche è intervenuta anche una fregata della Marina militare neozelandese con droni e attrezzature di osservazione per valutare l’ambiente e la situazione, ha detto la polizia. Intanto è polemica per il fatto che fossero state autorizzate le visite sull’isoletta di proprietà privata situata a una ventina di miglia dalla costa orientale dell'isola del Nord, la maggiore della Nuova Zelanda. Il livello di allerta per il vulcano era di due su una scala di cinque, che indica un’attività «da moderata a elevata», a causa di un aumento dei livelli di biossido di zolfo e dell’attività sismica. Spetta agli operatori turistici decidere se procedere con le visite che sono regolamentate attraverso i permessi.
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