Opinionisti Monia Mariani

Poche donne al potere...

In Italia la giustizia è ancora amministrata dagli uomini

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Poche donne al potere in molto settori Vitali. Tra questi la giustizia.

In Italia infatti proprio la giustizia è ancora amministrata dagli uomini. Perlomeno se parliamo di quella fatta ad alti livelli. Sono infatti ancora pochissime purtroppo le donne che arrivano all'apice. 

Sono passati oltre cinquant'anni da quando nel 1963 le donne poterono entrare in magistratura, e oggi, costituiscono il 53% della magistratura ordinaria. Il Neo-parlamento a maggioranza pentaleghista non ne ha elette nessuna nel Consiglio superiore della Magistratura, organo di autogoverno di questo potere dello stato. Sono stati eletti solo uomini: otto maschi su otto. E quattro su quattro per ciascuno degli altri tre organi su cui ci si esprimeva (Amministrativo, Tributario e Corte dei Conti).

Le donne scarseggiano anche se si guarda alla Corte costituzionale: su 13 giudici, sono appena tre. E dal 1848, anno in cui è stata istituita la Cassazione, a oggi, la Suprema Corte non ha mai avuto un presidente donna. Da non crederci.

Un fatto che accade in vari settori, da sempre.

Nel campo della medicina ad esempio, una prevalenza storica degli uomini ha portato per esempio a pensare i farmaci per curare il corpo degli uomini. Oggi invece si sta finalmente scoprendo l'importanza della medicina di genere.

Oppure in politica. In certi paesi, anche in Italia, l'esercizio del potere a prevalenza quasi esclusivamente maschile ha portato leggi a misura di maschio. Come la patria potestà, il cognome dell'uomo ai figli e via dicendo. Perché dunque anche nell'interpretazione delle leggi questo fattore non dovrebbe avere influenza?

Di recente la sezione penale della Corte di Cassazione si è espressa in tema di stupro. L'oggetto della discussione era se considerare l'ubriachezza della vittima un'aggravante a danno dei violentatori. La sezione penale ha deciso che, in virtù di quella che è la legge, quello stato di maggiore fragilità non dovesse essere considerato un'aggravante.

E’ lecito domandarsi se una maggiore presenza femminile in quella sezione non avrebbe portato i giudici a dare un'interpretazione diversa. 

Redazione
© Riproduzione riservata
09/10/2018 09:07:32

Monia Mariani

Appassionata di scrittura e narrativa e, da sempre, interessata a tematiche sociali. Ha finora pubblicato tre romanzi biografici. Il Maestro (2008), ispirato alla vita del biturgense Gino Tarducci, La Leggenda di Zillone (2010) autobiografia dell’ex pugile professionista Pietro Besi, e La Tortuga (2013) ispirato alla vita del fiorentino Giacomo Papini, cercatore di diamanti in Venezuela. Sta lavorando ad altre storie da raccontare.


Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.


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