Affitti brevi più cari, taglio Irpef, aumentano le pensioni e tagli ai ministeri

La nuova Legge di Bilancio delinea il quadro delle misure fiscali, sociali e di spesa per il 2026
Oltre 13 milioni di contribuenti riceveranno un aiuto medio di 210 euro grazie al nuovo taglio dell’Irpef. Le pensioni minime saliranno di 12 euro, mentre la stretta sugli affitti brevi colpirà solo gli immobili locati attraverso piattaforme digitali. La nuova Legge di Bilancio, bollinata dalla Ragioneria dello Stato, delinea il quadro completo delle misure fiscali, sociali e di spesa per il 2026.
Irpef: confermato il taglio al 33%
La seconda aliquota Irpef scende dal 35% al 33% per i redditi tra 28 e 50 mila euro. Il beneficio medio stimato è di 210 euro l’anno e interesserà 13,6 milioni di contribuenti, in gran parte lavoratori dipendenti. Il vantaggio, però, si azzera per chi supera i 200 mila euro di reddito.
Pensioni minime: aumento di 12 euro, salta Opzione Donna
L’aumento interesserà circa 1,1 milioni di pensionati in condizioni di disagio effettivo, non solo gli over 70. L’incremento sarà di 20 euro mensili dal 2026, cioè 12 in più rispetto a quest’anno. Confermata la proroga dell’Ape sociale, che potrà coinvolgere circa 24 mila persone, mentre Quota 103 e Opzione Donna non vengono rinnovate.
Affitti brevi: più tasse solo per chi usa le piattaforme
Cambia la norma sugli affitti brevi: la cedolare secca al 26% scatterà solo per gli immobili affittati tramite piattaforme digitali. Resta invece al 21% per chi gestisce la locazione in modo diretto o tramite intermediari tradizionali. La relazione tecnica stima che il 90% delle case continuerà a passare dalle piattaforme, con un gettito aggiuntivo di oltre 100 milioni di euro l’anno dal 2028.
Rottamazione cartelle: in arrivo 9 miliardi
Prevista una nuova definizione agevolata per i debiti fiscali dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2023.
Si potrà pagare in un’unica soluzione o in 54 rate bimestrali (minimo 100 euro) con interessi al 4% annuo.
Il gettito complessivo stimato è di 9 miliardi tra il 2026 e il 2036.
Banche e assicurazioni: contributo da 10 miliardi
Il settore bancario e assicurativo dovrà contribuire per 10 miliardi in tre anni. Previsti +2 punti di Irap, slittamento delle Dta e accesso agevolato alle riserve. Viene anche rivisto il regime sugli interessi passivi e sulle svalutazioni dei crediti, con un meccanismo graduale dal 96% al 99%.
Aumenti contrattuali e premi di risultato detassati
Arriva la tassazione ridotta al 5% per gli aumenti contrattuali del 2025 e 2026 per i lavoratori con redditi sotto i 28 mila euro. Saranno coinvolti 3,3 milioni di dipendenti. Detassati anche straordinari, festivi e lavoro notturno per i redditi fino a 40 mila euro, mentre la tassa sui premi di risultato scende dal 5% all’1%, con tetto aumentato a 5 mila euro. I buoni pasto elettronici esentasse salgono da 8 a 10 euro.
Sigarette e tassa di soggiorno: aumenti in vista
Dal 2026 il prezzo medio delle sigarette salirà di 15 centesimi a pacchetto, poi 25 nel 2027 e 40 dal 2028.
Rinnovata la possibilità per i Comuni di alzare la tassa di soggiorno fino a 2 euro a notte.
Cinema: tagli ridotti
Il Fondo per il cinema e l’audiovisivo perderà 150 milioni nel 2026 (anziché 190) e 200 nel 2027 (anziché 240).
Un taglio più contenuto rispetto alle ipotesi iniziali, dopo le proteste del settore.
Flat tax per i Paperoni: sale a 300 mila euro
La tassa forfettaria per i grandi patrimoni che rientrano in Italia cresce da 200 mila a 300 mila euro.
Raddoppia anche la quota per i familiari: da 25 mila a 50 mila euro.
Comuni e dipendenti pubblici
Previsto un fondo di 50 milioni nel 2027 e 100 milioni dal 2028 per migliorare il trattamento accessorio dei dipendenti comunali non dirigenti.
Sanità: più risorse e prevenzione
Il Sistema sanitario nazionale riceverà 2,4 miliardi nel 2026 e 2,65 miliardi dal 2027, con fondi destinati al rafforzamento della prevenzione e ai servizi territoriali.
Ricerca: nasce un nuovo fondo stabile
Nasce il Fondo per la programmazione della ricerca, con oltre 400 milioni nel 2026 per garantire continuità ai bandi e ai progetti pluriennali.
Spending review: tagli ai ministeri per 7 miliardi
I ministeri subiranno riduzioni di dotazione per circa 7 miliardi tra 2026 e 2028. I più colpiti saranno:
MIT: oltre 520 milioni solo nel 2026
MEF: oltre 450 milioni
MASE: oltre 370 milioni
Anche Palazzo Chigi contribuirà con 50 milioni annui a decorrere dal 2026.

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