La Regione Toscana esclude la Valtiberina e la provincia di Arezzo dal teleconsulto

Le associazioni: "Correggere l’errore, prevedere il teleconsulto pediatrico su tutta la Toscana"
Parte male la fase applicativa della legge numero 44 del 2025 nata per rafforzare e rivitalizzare la Rete Pediatrica Toscana che prevede come provvedimento fondamentale la Continuità Assistenziale Pediatrica. La legge, come noto, è nata dalla proposta di iniziativa popolare presentata da un gruppo di associazioni del territorio insieme alle Istituzioni Comunali (25 consigli comunali si sono espressi positivamente al riguardo) e ha avuto il sostegno di più di 35.000 cittadini toscani con le loro firme a dimostrazione di quanto sia sentito il problema di assicurare una maggiore tutela ai bambini toscani e alle loro famiglie nei percorsi di cura che spesso possono essere delicati. Dopo un lungo percorso consiliare e notevoli dubbi e difficoltà, poste soprattutto dell’assessorato alla salute, è stato approvato il testo finale che, partendo dal parere favorevole della maggioranza Pd, ha ottenuto il voto unanime anche dei partiti dell’opposizione e che è stato condiviso come Comitato Promotore. Il punto di equilibrio si è trovato nel prevedere una fase sperimentale di 6 mesi con il teleconsulto su tutto il territorio regionale da integrarsi con 4 postazioni di guardia medica pediatrica in presenza nel weekend e festivi, che effettueranno turni giornalieri h8 al fine di ottenere il massimo numero di informazioni in modo di arrivare al modello definitivo. Ci dice Andrea Fiori presidente di Cuore di Bimbo che ha redatto il testo “La legge è inequivocabile al riguardo prevede testualmente che alla fine di tali sperimentazioni, entro il termine di sei mesi, la Regione debba individuare adeguate modalità per garantire la continuità assistenziale pediatrica sull’intero territorio regionale. Parole che non possono essere equivocate. Visto che le sperimentazioni partiranno a breve entro la fine del 2026 la Toscana si dovrà dotare di un servizio di Continuità Assistenziale Pediatrica. E il periodo sperimentale dovrà servire essenzialmente a dare formazioni aggiuntive per capire il sistema migliore per l’integrazione fra i due modelli in sperimentazione di teleconsulto pediatrico e di guardia medica in presenza. Cosi come non può essere in discussione che la legge prevede la sperimentazione del teleconsulto su tutto il territorio regionale. Anche qui il testo è chiarissimo e lo prevede senza porre restrizioni. Limiti che sono stati espressamente previsti per le postazioni di guardie mediche pediatriche in presenza dove è stato specificato che saranno in totale 4 (uno nell’Asl Firenze Centro e Asl Toscana Nord Ovest e due nella Toscana Sud Est)”. Ecco che alla soddisfazione per l’avvio delle sperimentazioni si è sovrapposta la delusione delle associazioni del comitato promotore nel leggere che il testo della delibera regionale 1417 del 29 settembre 2025 esclude tutta la provincia di Arezzo e gran parte del territorio della Toscana dalla sperimentazione del teleconsulto. Naturalmente è già stata chiesta alla Regione di rettificare questo errore al più presto. Nella parte esclusa ci sono tante zone distretto in difficoltà a cominciare dalla Valtiberina con tante famiglie costrette nel weekend a pagare o a rivolgersi spesso in modo improprio ai pronti soccorsi per curare i loro bambini che aspettano risposte. La proposta associativa è diventata legge proprio per evitare tutto questo. Da parte nostra non ci fermeremo fino a che la continuità assistenziale pediatrica non sarà operativa in tutta la toscana.
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