Sul monte Giogo di Villore Corella non è green: è disastro ambientale

Anche il Parco Nazionale Foreste Casentinesi ha detto no
Il Comitato Tutela Crinale Mugellano Crinali Liberi informa la popolazione del grave scempio ambientale operato a inizio luglio presso il torrente del Solstretto, Villore, Vicchio, FI, Appennino Mugellano, per i lavori all’impianto industriale eolico Monte Giogo di Villore dove è stata tagliata la faggeta di cui grandi esemplari attorno all’area e perfino i faggi sulle rive dell’impluvio del torrente che è costeggiato dal Sentiero Cai 16 dissestato e allargato dai mezzi del trasporto dei tronchi che, nonostante le continue proteste dei cittadini, verbali e multe, transitano sui due ponticini di Villore.
Il torrente del Solstretto è habitat di importanti specie protette attestate e monitorate fino al momento attuale con Segnalazioni a tutti gli Enti preposti alla salvaguardia e alla protezione ambientale. Vi si trova la Salamandrina perspicillata, la Salamandra pezzata e l’importante crostaceo Austropotamobius pallipes, bioindicatore di acque di eccellente qualità. Il Solstretto alimenta le marronete IGP del marrone biondo, specialità di Villore e l’acquedotto pubblico del Comune di Vicchio.
Secondo il progetto di impianto industriale eolico Monte Giogo di Villore l’impluvio del torrente verrà riempito e il torrente tombato nel cemento per farvi passare sopra una strada che copre 14 km di Sentieristica Nazionale ed Europea per il trasporto delle megapale di 170 metri, di cui una è prevista proprio sul passo dell’avifauna protetta in migrazione proveniente dal Parco Nazionale Foreste Casentinesi.
Il Monte Giogo di Villore è areale di rapaci come l’Aquila reale, il Biancone, il Grifone e l’area Giogo di Villore e Corella è popolata da numerose colonie di ben 7 specie di chirotteri protetti che subirebbero insieme all’avifauna un impatto negativo sia diretto che indiretto.
Secondo il parere contrario subito espresso dal Parco Nazionale Foreste Casentinesi, sul Parco Nazionale stesso si avrebbe una ricaduta negativa causata dalla realizzazione delle mega pale al suo confine. L’ampio basamento di cemento in larghezza e profondità sopra la rete idrografica del Solstretto costituisce un serio rischio di compromissione della sua integrità.
Invitiamo la popolazione a interessarsi di ciò che accade nel proprio territorio e alle autorità preposte alla tutela ambientale di intervenire per fermare il disastro ambientale, in attesa che si concludano le indagini dell’istruttoria della Procura e pervenga la Sentenza del Consiglio di Stato. L’Appennino è un bene comune che non si svende per nessun motivo.
Comitato Tutela Crinale Mugellano Crinali Liberi
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