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Meloni: "Con Trump leali ma non subalterni. No a utilizzo strumentale dell’antifascismo"

"Mi ripresenterò agli elettori dicendo ve lo avevamo promesso e lo abbiamo fatto"

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"Se penso alle tante vicende che abbiamo vissuto, ai cambiamenti intorno a noi ma anche alle tantissime cose fatte mi sembra lontano. Se penso a quello che ancora vogliamo realizzare ragiono come se avessimo appena iniziato. Anche quando la stanchezza fisica prende il sopravvento, non penso mai di aver fatto abbastanza. Dopodiché, al di là delle sensazioni, c’è un dato inconfutabile: il governo che presiedo è già oggi il quinto più longevo della storia repubblicana e certamente saliremo ancora in questa classifica. È un governo stabile, che poggia su una maggioranza coesa, e questa stabilità aumenta la considerazione per l’Italia."

Qual è la cosa più importante che pensa di aver fatto per gli italiani finora?

"Potrei citare decine di provvedimenti di cui vado orgogliosa ma la cosa per me più importante è sentir dire a molti italiani che hanno ritrovato un po’ di fiducia e di orgoglioSiamo una nazione e un popolo straordinari, dobbiamo ricordarcelo sempre, diventare i migliori ambasciatori di noi stessi in un mondo in cui c’è una fame e una voglia di Italia che io tocco con mano ogni giorno e che spesso non riusciamo nemmeno a immaginare."

E quella che invece ancora fatica a realizzare?

"Vorrei poter ottenere sulla natalità gli stessi straordinari risultati che abbiamo ottenuto sul fronte dell’occupazione e su quello del contrasto all’immigrazione irregolare. Il sostegno alla natalità rimane una priorità a cui abbiamo dedicato misure importanti e risorse significative, ma non basta. I risultati sono ancora insufficienti."

Quindi?

"Occorre continuare a sostenere le madri lavoratrici e a rafforzare gli strumenti di conciliazione famiglia-lavoro. E oltre a ciò serve una grande alleanza culturale, per cambiare la narrazione secondo la quale mettere al mondo un figlio sia un carico troppo gravoso per la carriera e per le ambizioni personali, soprattutto delle donne. Poi il prezzo dell’energia. Anche qui dall’insediamento del governo abbiamo fatto molte cose, ma dobbiamo riuscire a trovare il modo di abbassare strutturalmente il costo dell’energia in Italia. È fondamentale soprattutto per la competitività del nostro sistema."

Alla fine dei 5 anni per quali risultati vuole che il suo governo venga ricordato?

"Voglio realizzare per intero il programma del centrodestra e potermi ripresentare agli elettori dicendo la cosa più banale su cui i politici andrebbero giudicati: ve lo avevamo promesso, lo abbiamo fatto. Vale per l’economia, per l’immigrazione, per la sicurezza, per il sostegno alla famiglia, per le riforme istituzionali, per la politica estera. E vale per il lavoro, perché vogliamo essere ricordati come il governo che ha aumentato il lavoro, ridotto il precariato e messo al centro la sicurezza sul posto di lavoro. Proprio su questo sono fiera che il governo abbia reperito, insieme all’INAIL, ulteriori 650 milioni, che sommati ai 600 milioni già previsti quest’anno, portano a oltre un miliardo e 250 milioni la dotazione disponibile. Ci confronteremo l’8 maggio con le parti sociali per discutere delle proposte del governo e ascoltare quelle che ci verranno sottoposte".

Il Ponte sullo Stretto si farà?

"È un punto ambizioso del nostro programma, che condivido. Siamo stati la civiltà delle grandi edificazioni che stupivano il mondo, non possiamo intimidirci per un ponte, anche se maestoso. Dopodiché sappiamo quante difficoltà comporti, ma tutto sta procedendo nella giusta direzione".

È più probabile il Ponte o la riforma del Premierato?

"Il premierato è per me la madre di tutte le riforme. Insieme alla riforma della giustizia, all’autonomia differenziata, alla riforma fiscale è l’impianto riformatore per il quale gli italiani ci hanno votato. Andremo avanti perché vogliamo rafforzare la nostra democrazia e difendere il diritto dei cittadini a scegliere da chi farsi governare. Ci riusciremo".

Qual è stata la più grande delusione umana in questi 900 giorni di governo?

"Sono abituata al confronto politico, anche a quello più aspro. Quello che mi è dispiaciuto è stato vedere che, pur di colpire me e questo governo, alcune persone senza scrupoli hanno coinvolto la mia famiglia, mia sorella, il padre di mia figlia, addirittura mia figlia. In una strategia di banale character assassination.

Troppe volte sono stata oggetto di attacchi sessisti vergognosi, nel silenzio e nell’indifferenza di quelli che si riempiono la bocca dei diritti delle donne. Non bisogna abituarsi a cose di questo genere, non è giusto, non è accettabile, non dobbiamo rassegnarci a questo imbarbarimento".

Perché la narrazione sull’Italia all’estero è diversa da quella dei media italiani?

"Sono orgogliosa di aver capovolto la narrazione sull’Italia all’estero. Oggi l’Italia è sinonimo di affidabilità, lodata per stabilità e risultati ottenuti, dall’economia all’immigrazione. In Italia l’opposizione enfatizza solo ciò che non va. Non è un problema, ma uno sprone a fare meglio".

C'è un problema di libertà di stampa in Italia?

"La libertà di stampa è troppo seria per essere sminuita con propaganda politica".

In che senso?

"L’Italia ha una moltitudine di liberi organi di stampa che sanno fare benissimo il proprio lavoro e non si risparmiano negli attacchi al governo. Anche sulla TV pubblica. Non vogliamo sostituire un’egemonia di destra a quella della sinistra, ma garantire spazi di libertà a tutti. Anche a chi non ha mai potuto esprimere le proprie competenze perché non aveva la tessera giusta o non frequentava i salotti in".

Quanto contano le piattaforme digitali nella formazione del consenso?

"Tantissimo, ovviamente. È importante che la lotta alla disinformazione non si trasformi in un indottrinamento a senso unico e in una censura delle opinioni non allineateApprezzo molto l’impegno delle piattaforme a rivedere algoritmi e modalità di verifica dei contenuti. La libertà di espressione deve essere garantita, soprattutto in un tempo in cui l’intelligenza artificiale ci pone di fronte a nuove sfide".

Ha anche lei timore per l’odio e l’intolleranza che si stanno diffondendo?

"Si. Anch’io ho messo in guardia i giovani dai seminatori di odio e dai cattivi maestri che giustificano la violenza come strumento di lotta politica. Ci sono preoccupanti segnali di un nuovo odio e di una nuova intolleranza, per ora confinati a minoranze rumorose, ma che non devono mai essere sottovalutati. Gli insulti antisemiti alla senatrice Liliana Segre e le aggressioni alle forze dell'ordine e ai militanti di destra sono esempi recenti".

Gianfranco Fini disse “Tutti i democratici sono antifascisti ma non tutti gli antifascisti sono democratici”. Oggi più che mai?

"Sì, storicamente è stato così ed è così anche oggiIl vero discrimine è tra chi difende la libertà e la democrazia a tutte le latitudini e chi lo fa solo a corrente alternata. Da molto tempo a destra non c’è nessun imbarazzo a condannare ogni forma di dittatura e di violenza politica, mentre la sinistra non riesce a farlo, invocando distinguo molto preoccupanti".

Come risponde all'appello di Pier Ferdinando Casini per le condizioni dei detenuti?

"Mi hanno colpito le parole di papa Francesco quando ha detto che, vedendo i carcerati, si chiede: “Perché loro e non io?” Non dobbiamo mai perdere la nostra umanità nei confronti di chi ha sbagliato e sta scontando una pena.

Abbiamo ereditato una situazione pesante nelle carceri, sia per i detenuti che per gli agenti di polizia penitenziaria, ma stiamo cercando di porvi rimedio con interventi straordinari e un nuovo piano di edilizia carcerariaLa strada non è indulti o svuotacarceri, ma misure strutturali per migliorare le condizioni e ampliare gli spazi. Puntiamo ad aumentare la capienza di almeno settemila posti".

Il presidente Mattarella ha ricordato che i salari bassi sono una grande questione. Cosa farà il governo?

"Non ho sentito quelle parole del Presidente Mattarella, ma ha giustamente parlato di una dinamica salariale negativa. Sono fiera che il nostro governo abbia avviato una ripresa, soprattutto nei salari più bassi, con il taglio del cuneo fiscale, i bonus bollette, e sgravi fiscali per le aziende che assumono donne, giovani e disoccupati di lungo corso. Abbiamo creato un milione di nuovi posti di lavoro e rinnovato contratti pubblici come quelli della scuola e della difesa. La strada è tracciata, ma un gap pluridecennale non si risolve in due anni".

Come giudica i primi 100 giorni del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump?

"L’affermazione del principio “America First” non era solo uno slogan, ma un programma politico che i cittadini americani hanno premiato. Non mi ha sorpreso, una nazione difende i propri interessi. In politica estera, è ciò che facciamo anche noi, difendendo gli interessi italiani con lealtà ma senza subalternità. Un esempio è la scelta di ripristinare il Columbus Day, un gesto apprezzato dalla comunità italoamericana e che ringrazio a nome degli italiani".

Sui dazi, lei si è detta contraria ai ‘contro-dazi’. Quale dovrebbe essere la risposta dell'Europa?

"Il confronto sta andando avanti e il mio incontro con Trump ha favorito il dialogoL’Italia lavora per avvicinare le due sponde dell’Atlantico, perché crediamo nei valori dell’Occidente e in alleanze internazionali forti. La determinazione dei dazi spetta alla Commissione Ue, ma lavoriamo insieme per rilanciare investimenti e progetti comuni che possano beneficiare anche le aziende italiane".

Esistono margini per difendere gli interessi italiani?

"L’Italia è una delle principali nazioni esportatrici e siamo tra i quarti al mondo in termini di esportazioni. Sono orgogliosa dei nostri risultati, supportati dal governo con l’apertura di nuovi mercati. Continueremo a difendere un commercio globale equo nell’interesse nazionale. Con gli USA, come con gli altri partner internazionali, lavoriamo per creare grandi opportunità per le aziende italiane".

Come definirebbe il suo rapporto con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen?

"Abbiamo una collaborazione consolidata e un rapporto di stima. La Commissione ha accolto molte proposte italiane, dal Pnrr alle politiche migratorie, con risultati concreti. Quando abbiamo avuto visioni diverse, abbiamo lavorato per far valere le nostre posizioni. Credo che ora occorra un passo avanti nella rimodulazione del Green Deal, per evitare che diventi un fardello per le nostre imprese".

E con il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron?

"I nostri rapporti sono sani, figli di un'amicizia solida, con tanti interessi comuni ma anche una sana competizione. Sono pragmatico nei rapporti internazionali, e l’Italia e la Francia sono alleate in molti settori".

Con il prossimo cancelliere tedesco Friedrich Merz ha già avuto occasioni di confronto?

"Ci siamo incontrati prima delle elezioni e abbiamo avuto contatti anche dopoSono molto contenta di come stiamo collaborando, soprattutto sui temi della competitività e del Green Deal, su cui condividiamo molte visioni".

Con la Gran Bretagna del premier laburista Keir Starmer, che tipo di rapporto sta instaurando?

"Ho trovato un premier pragmatico, con cui collaboriamo su temi della difesa e sul contrasto all’immigrazione irregolare. Nonostante le differenze politiche, vediamo che sempre più governi anche di sinistra stanno abbandonando l’ideologia dell’immigrazione incontrollata".

di Davide Desario - Direttore Adnkronos   

Notizia e foto tratta da tiscali.it
© Riproduzione riservata
03/05/2025 07:24:43


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