Opinionisti Alessandro Ruzzi

Ministri come capita

Una tradizione storica in Italia

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Quanto sta accadendo a Sangiuliano ministro della cultura del governo Meloni sta assumendo sempre più gli aspetti della farsa: le smentite del ministro vengono regolarmente sbugiardate dalle rivelazioni di quella signora che rivendica essere stata nominata consulente per i grandi eventi proprio dal ministro Sangiuliano oltre ad avere partecipato ad alcune missioni e riunioni con il ministro stesso; il fatto che alcuni di esse riguardassero iniziative legate al raduno G7 che si è tenuto in Italia hanno gettato benzina sul fuoco dacché si presume la presenza di una senza titolo a riunioni che parlavano anche della sicurezza (tema quanto mai sensibile per tale tipo di riunioni).

Il governo Meloni ci ha già deliziato con le parole spesso improvvide, ignoranti (proprio nel senso di non conoscere), fuori luogo del ministro cognato, Lollobrigida. Autore anche della fermata fuoriprogramma di un treno freccia rossa giustificata dicendo che è un'opportunità concessa a tutti cittadini. Oltre a soliloqui per cui il ministro cerca  di legare e mettere sullo stesso piano argomenti sideralmente distanti e che si trovano frequentemente presentati sui social al pubblico ludibrio.

Ricordo che costui è Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste: il concetto di sovranità alimentare nasce in contrapposizione al modello neo-liberale del processo di globalizzazione delle imprese, venne coniato una trentina d'anni fa in centro America in contrasto alle politiche delle grandi multinazionali legate al prodotto agricolo, insomma nasce in un contesto politicamente opposto a quello delle forze politiche italiane che sostengono l'attuale governo Meloni.

Un altro passo falso dell'ultimo governo è rappresentato dalla nomina della onorevole Santanche al ministero del turismo: io non sono un supporter della onorevole, una che da decenni è nota con il cognome del marito da cui è separata da decenni, cognome che ha permesso alla signora di scalare le rampe della notorietà e fare società con personaggi del calibro di Briatore. Ma il ministro è scivolato sulla cattiva gestione delle aziende di cui è socia e amministratrice, ivi compreso un procedimento per avere truffato l'Inps ai tempi del Covid.

L'utilizzo di alias deve essere stato utile a decidere di fare coppia con uno che si dichiara principe (di questa cippa): meno regalmente, avendo avuto natali in quel di San marino dove è possibile cambiarsi i dati di immatricolazione e inventarsi il nome con cui si vuole essere chiamati. Pare infatti che la parola principe faccia parte del cognome inventato introducendo quindi la sensazione che costui sia un principe (chissà di cosa) mentre invece si fa chiamare Principe come potrebbe chiamarsi Matteo De Sta Cippa.

Sono alcuni decenni che ci troviamo governati da persone assolutamente non qualificate per il ruolo di ministro. Tornando indietro come dimenticare il signor Luigi di Maio, il signor Toninelli, parlamentari del movimento cinque stelle insediati a ministeri in virtù dei loro risultati elettorali. Anche Castelli e Azzolina, sempre provenienti dal mondo grillino.

Prima erano stati nominati al ministero dell'interno Angelino Alfano e Marco Minniti (il primo famoso per aver indicato come colpevole acclarato una persona che era stata soltanto arrestata, il secondo dapprima infamato poi copiato per l'idea di pagare le nazioni nordafricane per trattenere i migranti dall'attraversare il Mediterraneo e spiaggiarsi in Italia).

Insomma c'è da domandarsi perché meritiamo così poca considerazione.

Forse perché sprechiamo il nostro voto.

Alessandro Ruzzi
© Riproduzione riservata
05/09/2024 08:13:27

Alessandro Ruzzi

Aretino doc, ha conseguito tre lauree universitarie in ambito economico-aziendale, con esperienza in decine di Paesi del mondo. Consulente direzionale e perito del Tribunale, attento osservatore del territorio aretino, ha cessato l'attività per motivi di salute, dedicandosi alla scrittura e lavorando gratuitamente per alcune testate giornalistiche nelle vesti di opinionista. alessandroruzzi@saturnonotizie.it


Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.


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