Opinionisti Alessandro Ruzzi

Da Charlie Chaplin agli israeliani odierni

La deriva dopo il sette ottobre

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Sono tramontati gli anni in cui un gentile (un non ebreo) decideva di vestire gli abiti di un barbiere ebreo. Parlo di Charlie Chaplin (probabilmente un ateo di origine gitana): nel 1940 con "il grande dittatore" se ne uscì con una feroce critica al regime nazista di Adenoid Hynkel -e a quello fascista di Bonito Napoloni- probabilmente temendo che le frasi folli (ma premonitrici) di Hitler nel suo "mein kampf" trovassero realizzazione nello sterminio di ebrei, nomadi, malati mentali e altri gruppi sociali che furono veramente avviati ai campi di sterminio.
Anni in cui le comunità ebraiche presenti in Europa avevano espresso alcuni geni, fenomeni in campo di scienza e musica. Comunità ebraiche ashkenazite che hanno poi posto le basi per la colonizzazione di Israele dove hanno trovato rifugio (per la comodità delle nazioni occidentali) gli ebrei salvatisi dalla distruzione dei ghetti europei e dallo sterminio nei campi di concentramento: hanno costruito un paese che ha resistito alle aggressioni del 1948, '67 e '73.
Già, gli arabi confinanti oltre ad avere respinto qualunque ipotesi di accettare gli insediamenti ebraici in Palestina avevano avuto la brillante idea di provare ad invadere le terre assegnate agli ebrei, rimediando schiaffi molto dolorosi (con l'azzeramento delle forze armate panarabe) e finendo per svantaggiare i palestinesi lì rimasti che erano stati forzati a lasciare quelle terre per finire nei campi profughi di Siria, Giordania e Libano.
Perché nessuno dei paesi confinanti voleva -e vuole- gli arabi palestinesi.
Proprio la negazione da parte degli arabo palestinesi al progetto "due popoli, due stati" aveva contribuito a lasciare mano libera agli israeliani. Quello che proprio gli arabi non avevano capito era che la politica di accrescimento demografico di Israele sarebbe avvenuta attraverso l'accoglimento ed il sostentamento di comunità di ebrei sefarditi provenienti dalle più disparate parti del mondo, operazione messa in atto dai governi israeliani a partire dagli anni '80.
Ora gli arabi si trovano a fronteggiare numerose centinaia di migliaia di coloni sefarditi che incarnano il loro peggior incubo: come dice il noto giornalista israeliano Gideon Levy, forti della loro bislacca idea di essere il popolo eletto, cui è stato assegnato da un'entità soprannaturale un territorio da occupare ed animare in totale spregio di chi ci stava prima -quegli arabi che sono “non umani”, esseri inferiori insomma-, forti del senso di colpa che hanno instillato in buona parte delle popolazioni europee, sostenuti dai capitali sionisti e statunitensi, questi israeliani intendono estirpare chiunque non sia ebreo da quel territorio e buttarlo al di là delle frontiere che decideranno.
Questo comprende anche i cristiani, per capire come ragionano questi israeliani basta prendere a riferimento il nonno di Eitan (il bimbo superstite alla tragedia della funivia del Mottarone) che ha espresso il loro modo di percepire noi italiani cristiani: per loro siamo sub umani, gente da non fidarsi.
Io contraccambio di cuore, detesto quegli israeliani e auspico che nessun cittadino italiano abbia anche il passaporto con la stella di Davide: se scelgono di essere italiani, non possono essere israeliani. Perché quando troveranno un nuovo libro in cui uno dei loro profeti dice che Roma è terra di Davide, questi gentiluomini verranno a conquistarla. E io non voglio trovarmi a combattere la loro quinta colonna di falsi italiani. Non credo di essere eccessivo, questo è il loro istinto. Soggiogare ed incolpare.
Persino quando avrebbero ragione e non ci sarebbe necessità di incolpare altri popoli di essere antisemiti: quando è accaduto il 7.10.2023 fa orrore. Hamas e altri della galassia iraniana vogliono l'annientamento degli ebrei, possano venire ingoiati dal disprezzo di chi odia l'uso della violenza in tali secolari questioni, da quando gli ebrei cercare di assassinare Maometto.
Israele smetta di sterminare civili che poco hanno a che fare con queste pulsioni, salvo avere la sventura di essere vicini di Israele.
Non se ne può più. E non vedo molti Charlot pronti a vestire i loro panni, insanguinati da morti innocenti, bimbi arabi e cristiani che le famiglie non dimenticheranno. I servizi di Francesca Mannocchi lacerano il cuore, come il pensiero dei crimini di Hamas un anno fa. Un dramma che proseguirà in futuro.

Alessandro Ruzzi
© Riproduzione riservata
07/10/2024 09:06:11

Alessandro Ruzzi

Aretino doc, ha conseguito tre lauree universitarie in ambito economico-aziendale, con esperienza in decine di Paesi del mondo. Consulente direzionale e perito del Tribunale, attento osservatore del territorio aretino, ha cessato l'attività per motivi di salute, dedicandosi alla scrittura e lavorando gratuitamente per alcune testate giornalistiche nelle vesti di opinionista. alessandroruzzi@saturnonotizie.it


Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.


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