Parchi eolici in Valtiberina: dopo Badia Tedalda e Pieve Santo Stefano ora anche a Sestino

Paesaggio modificato in maniera pesante dalle 14 torri alte 200 metri
Ancora progetti eolici industriali nella montagna della Valtiberina toscana. Dopo aver toccato Badia Tedalda e Pieve Santo Stefano, il tentativo di occupare ulteriori crinali appenninici si sposta a Sestino con due distinti impianti per 14 pale eoliche alte 200 metri. L'area scelta è quella di Poggio delle Campane a brevissima distanza dal confine romagnolo di Pennabilli in provincia di Rimini. I progetti sono denominati Poggio delle Campane con 8 aerogeneratori - 6 nel comune di Sestino e 2 in località Montefortino di Badia Tedalda - e Sestino con 6 torri eoliche tutte nell'omonimo comune e cavidotto e cabina di trasformazione divisi tra Badia Tedalda e i comuni pesaresi di Borgo Pace e Mercatello sul Metauro. Dalla documentazione del progetto Poggio delle Campane i luoghi scelti per le pale e quelli limitrofi sono descritti come poco frequentati e privi di “elementi storici, culturali e simbolici per cui l'opera da realizzare possa arrecare danno o diminuirne le caratteristiche intrinseche”. Non ci sembra una buona pubblicità per le amministrazioni locali e le associazioni turistiche di Badia Tedalda e Sestino che spendono tempo e risorse economiche nella promozione del territorio. Le presenza delle pale eoliche insisterà in maniera massiccia sulla Riserva naturale e sul Parco interregionale del Sasso Simone e Simoncello, con alcuni aerogeneratori dei due progetti situati a ridosso dei confini delle aree tutelate. Il paesaggio così intimamente segnato dalla presenza dei due simbolici massi, sarà modificato artificialmente dalla presenza delle 14 torri di 200 metri, due volte l'altezza del grattacielo di Rimini. Gli aerogeneratori saranno posizionati a breve distanza dai nuclei storici di Colcellalto, Petrella Massana, Ca Barboni, San Donato, Motolano, San Gianni, Miratoio, ecc... Montefortino, luogo con notevoli potenzialità archeologiche, sarà circondato da due pale collocate a circa 500 metri dal borgo. Abbiamo cercato in questi mesi di avviare un dialogo con i politici toscani in Regione e in Parlamento, ma fino ad ora non siamo stati considerati. Ci preoccupa questa metodo deciso per compiere la transizione energetica. Con tutti gli impianti già presentati tra Regione Toscana e Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica, le pale eoliche potenziali in Valtiberina e alta Valmarecchia superano le 50 unità con evidenti impatti cumulativi che devono essere tenuti in considerazione nelle procedure autorizzative. Non si può, a nostro avviso, valutare singolarmente ogni impianto in una situazione di tale saturazione del territorio. Sembra, appunto, non esistere programmazione e collegialità nella scelta delle aree da assoggettare con gli aerogeneratori, che è lasciata in buona sostanza, all'iniziativa privata. Ad esempio i due impianti Poggio delle Campane e Sestino, probabilmente ignorandosi a vicenda, si incrociano nella collocazione di alcune pale eoliche e in parti della viabilità di cantiere e servizio. La documentazione prodotta appare, quindi, limitata in una visione parziale rispetto al potenziale totale degli impatti. Se non si affronta la questione della collocazione degli impianti da FER industriali con un'attenta e reale valutazione della necessità energetica dei territori e con la partecipazione attiva e allargata dei cittadini, non è azzardato immaginare per la montagna toscana quello che sta avvenendo in Sardegna, con 30/40 progetti di grandi dimensioni presentati ogni settimana https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2023/06/07/in-sardegna-circa-300-richieste-diimpianti-da-fonti-rinnovabili_3700a935-6864-4ce1-a312-f46c05a8921a.html Rischiamo il disordine paesaggistico e i guasti ambientali che da anni colpiscono il Sud Italia con esempi eclatanti nelle aree della provincia di Benevento o della Regione Basilicata. Sappiamo che sabato 17 giugno presso il Museo di Badia Tedalda saranno presenti il Presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani e il Presidente della Provincia di Arezzo, Alessandro Polcri. Senza disturbare il convegno organizzato e chiedendo permesso, porteremo ai due amministratori le nostre istanze per cercare di dare un contributo alla risoluzione delle problematiche evidenziate. Fotosimulazione dell'area di Poggio delle Campane dal Sasso di Simone con le pale eoliche di 200 metri. Immagine tratta dal documento PESEST-P_R-0082- signed.pdf del progetto Sestino https://va.mite.gov.it/it-IT/Oggetti/Info/9782 Nella stessa area insiste anche l'altro impianto denominato Poggio delle Campane con ulteriori 8 aerogeneratori.
Comitato Appennino Sostenibile
Commenta per primo.