Notizie Locali Economia

Intervista al Direttore della Banca di Credito Cooperativo di Anghiari e Stia

Fabio Pecorari, da oltre dieci anni direttore generale

Print Friendly and PDF

Quali sono state le dinamiche che hanno caratterizzato la banca nel corso del 2022?

“L’andamento deve essere diviso in due parti. Il primo semestre è stato caratterizzato da una bella spinta economica, proveniente dagli effetti positivi del 2021, quando l’economia aveva dimostrato una certa vitalità. I primi mesi sono stati quindi impostati sulla positività in ambito economico e devo dire che, come banca, la situazione è andata bene. Nella seconda parte del mese di luglio, poi, con la revisione della politica monetaria della Banca Centrale Europea, anche legata a quanto successo pochi mesi prima con lo scoppio della guerra, la modifica dei tassi di interesse e di riferimento della politica monetaria ha un po’ cambiato l’impostazione. Nel frattempo, l’economia ha avuto qualche flessione, anche sulla spinta dell’aumento dei costi dell’energia e quindi la configurazione, nella seconda parte dell’anno, è cambiata: i tassi si stanno incrementando rapidamente, anche per fronteggiare la parte inflazionistica e adesso vediamo più ombre che luci, perchè alcune imprese stanno realmente soffrendo questo incremento dei costi, in particolare quelli energetici e un po’ tutto quello che si è generato dietro alle difficoltà indotte dal conflitto anche in termini di approvigionamento delle materie prime e di scarsità di mezzi di produzione”.

Vi sono situazioni di sofferenza fra i vostri clienti, generate dal caro energia?

“Da un lato c’è l’anomalia di questo incremento, dall’altro devo dire che – al di là di alcuni allarmi sui costi energetici, rientrati in questi ultimi giorni in alcuni casi, perché alcuni nostri clienti hanno avuto incrementi importanti sui costi di energia ma con una bolletta dell’ultimo mese meno salata – diciamo che l’economia è in una grossa fase di incertezza. Fatto sta che – considerando la platea dei nostri interessi ovviamente spostata verso le piccole e medie imprese - devo dire che in alcuni casi i costi energetici hanno spaventato non poco i nostri imprenditori. Speriamo che la situazione possa rientrare (come sembra), a seguito degli interventi di Draghi prima e del nuovo governo poi, tendenti a ridurre il costo dell’energia. L’inflazione che vediamo oggi è il risultato del periodo precedente, ma dovremmo cercare di capire cosa succede, guardando avanti”.

Cosa fa la banca per venire incontro in questo momento a imprese e famiglie?

“Abbiamo fatto, di recente, iniziative di prestiti per le piccole e medie imprese con importi fino a 50mila euro (a tassi il più possibile contenuti) da erogare in maniera snella, cioè con agevolazione nei tempi di concessione, cercando di essere molto tempestivi, per dare alle aziende la possibilità di pagare le bollette incrementate e i fornitori più strategici. Lo abbiamo fatto da poco e stiamo poi cercando di aiutare le famiglie con i mezzi che ci sono: effettivamente, le famiglie hanno avuto ripercussioni meno gravi per ciò che riguarda il capitolo energetico, poi però pagano di più a 360 gradi, perchè un quasi 12% di inflazione si riflette su tutto, a cominciare dal carrello della spesa. Ma mentre i costi energetici per le imprese possono anche tornare indietro come entità, per il carrello della spesa questo meccanismo è più difficile”.

Il Credito Cooperativo di Anghiari e Stia è rimasto di fatto l’unica banca del territorio. Che peso assume il contatto diretto e umano che da sempre c’è con la clientela?

“Un peso importante. Sul contatto diretto e sulla stretta di mano basiamo da sempre la nostra ragione di vita. Come banca operativa, orientata verso i 7mila soci, non possiamo non privilegiare il rapporto umano e il dialogo con i nostri partner, i clienti, i fornitori e chi gira intorno alla banca, in primis i nostri soci. Stiamo con le antenne dritte: vogliamo capire quelle che sono le esigenze impellenti e cerchiamo di correre ai ripari con provvedimenti che sono abbastanza tempestivi, perché la banca ha una filiera corta in ambito decisionale. Dal consiglio di amministrazione al cliente, il percorso è molto breve. Come banca locale, vogliamo continuare a sostenere le nostre comunità e invitiamo i nostri territori ad agire con attenzione. Lo slogan del Covid-19 era “Per non lasciare indietro nessuno” e penso che possa essere confermato anche in questi frangenti. Vogliamo dare una mano a tutti ma in termini imprenditoriali: quando parliamo di finanziamenti, dobbiamo sempre stare attenti ai progetti e al fatto che la finanziabilità di aziende sia poi sostenuta da piani industriali e di business che ci diano garanzie sulla restituzione dei nostri soldi. Stesso discorso per le famiglie. Riteniamo che in questo momento vi siano situazioni da tenere sotto controllo e da agevolare e stimolare. Aspettiamo anche i provvedimenti del nuovo governo sull’aiuto e il sostegno alle difficoltà più forti del momento; la prima è quella energetica”.

Ci stiamo avviando verso la normalità sanitaria dopo la parentesi della pandemia, ma quando tornerà la normalità economica, ammettendo che torni?

“Sono previsioni molto difficili. In questi anni, a mio avviso, l’economia è stata impostata bene e quindi ha risposto bene. Il tessuto economico italiano in generale, ma anche quello della Valtiberina, del Casentino e di Arezzo non hanno reagito male a questi momenti difficili. E sta continuando a reagire bene. Ovviamente, abbiamo bisogno di misure che tendano a stabilizzare e a normalizzare una situazione che non può più andare avanti con la navigazione a vista. Purtroppo, devo fare una critica ai provvedimenti della Bce sugli incrementi dei tassi fatti in questi ultimi tempi, perchè hanno un difetto fortissimo: non sono stati motivati. La Bce non ha dato l’impressione di avere una visione e questo è brutto. Sta qui la differenza fra la presidenza di Mario Draghi e quella di Christine Lagarde: Draghi spiegava le motivazioni, la Lagarde fa le cose senza dire nulla. È quanto di peggio può accadere, perché i mercati finanziari sono sbandati e non hanno un riferimento sul quale basarsi. Peggio ancora per realtà quali gli Stati Uniti, che vedono l’Europa come campo di investimento”.

Nei programmi a breve, vi sono aperture o anche chiusure di filiali?

“Vi è l’apertura della filiale di Olmo, frazione di Arezzo che “guarda” la Valdichiana. L’ok è stato dato dal gruppo nel primo semestre di quest’anno, fra maggio e giugno, perché è stata fatta una richiesta supportata da un piano di sviluppo importante. Presto inizieranno i lavori per la sistemazione dei locali, ubicati lungo la regionale 71. Per i primi giorni del 2023, speriamo di riuscire ad aprire, così torneremo ad aumentare le filiali: questa sarà la infatti 14esima. Sulla base di ciò che ho appena detto, non vi saranno chiusure”.

Quante e quali sono state le iniziative supportate dalla vostra banca?

“Oltre 250 in totale, dalla più piccola alla più grande. Abbiamo cercato di mantenere un equilibrio geografico, vedi il Festival delle Nazioni e la Mostra del Fumetto a Città di Castello, i diari a Pieve Santo Stefano, il Palio della Balestra a Sansepolcro, la Mostra Mercato dell’Artigianato ad Anghiari, la Mostra del Ferro Battuto in Casentino e la rassegna estiva a Subbiano. Ad Arezzo, partecipiamo marginalmente alla Giostra del Saracino, perché sosteniamo solo i quartieri. Ci piace essere presenti soprattutto con i giovani, vedi la consegna borse di studio. E anche nello sport, sponsorizziamo i settori giovanili, perché vogliamo che le famiglie vedano il nostro logo sulle divise dei figli”.

Quale ruolo volete assegnare a un importante “contenitore” quale è Villa Gennaioli ad Anghiari?

È un altro passo significativo. Mi piacerebbe che Villa Gennaioli diventasse la “Casa delle Arti”, fruibile da chi vuol fare esperienze. Stiamo omunque facendo una riflessione di natura più strategica per il suo utilizzo. Sicuramente, siamo davanti a un edificio incantevole, dal quale si ammira la stupenda visione di Anghiari. Dobbiamo fare ancora i nostri passi, ma le cose stanno andando abbastanza bene”.

I Giovani Soci sono sempre il valore aggiunto della banca?

“Sì, anche se dobbiamo incrementare il numero, per quanto vi sia un nucleo ben formato che porta avanti tante iniziative. L’aspetto positivo è che il gruppo fondato nel 2011, in questi anni si è già rigenerato una volta, perché dopo i 40 anni non si fa più parte dei Giovani Soci, ma la rigenerazione ha creato un primo turn over. Speriamo che entrino altri giovani: una signora del nostro cda viene proprio dal gruppo dei Giovani Soci”.

Cosa vi attendete dal nuovo governo per l’attività creditizia in generale?

“Vorrei che si continuasse a operare in maniera coerente con alcune scelte fatte in passato e che se ne coreggessero altre. L’intervento del superbonus 110% non è stato azzeccato per due ordini di motivi: primo, perché non condivido la logica di un qualcosa di gratuito e in questo caso c’è un 10% che viene regalato e che a mio avviso non ha senso e quindi una correzione potrebbe essere forse auspicabile, come auspicabile è la semplificazione amministrativa della cessione del credito, perché ancora oggi non siamo in grado di capire bene alcuni passaggi burocratici. Se sorge un qualche piccolo inghippo, a chi debbono essere addebitati i soldi alla fine? Questo è uno dei motivi per i quali questa incertezza fa sì che non vi sia un vero scambio di crediti fra operatori e di conseguenza il mercato si è un po’ ingolfato. Spero che vi pongano rimedio. Il governo deve poi intervenire nelle situazioni emergenziali. Per il resto, l’attività internazionale è stata impostata bene, in direzione di una risoluzione del conflitto e di una chiusura per il bene di tutti. Ci attendiamo poi un sostegno all’economia e l’avvio di un percorso, già impostato, di semplificazione delle norme, ma anche di adeguamento della proporzionalità, per dare il giusto peso e le giuste norme in base alle varie dimensioni. Per una banca di credito cooperativo non possono vigere le stesse regole applicate sul conto di un gruppo bancario a livello europeo: non vi è coerenza. In conclusione, debbo dire che quest’anno la banca andando bene: al terzo trimestre, il risultato di esercizio è molto buono anche a livello economico per una serie di fattori dati dalla nostra buona gestione”.

Redazione
© Riproduzione riservata
09/12/2022 12:49:23


Potrebbero anche interessarti:

Ultimi video:

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Bisogna essere registrati per lasciare un commento

Crea un account

Crea un nuovo account, è facile!


Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui ora.


Accedi

0 commenti alla notizia

Commenta per primo.

Archivio Economia

Aumentano sempre più i cervelli che lasciano l'Umbria >>>

Piccini Paolo Spa al Festival dell’Identità Toscana con il progetto Must >>>

Giulio Gigli e Lorenzo Ragni, due chef stellati dall'Alberghiero di Assisi >>>

Il consuntivo 2023 dei flussi turistici per le province di Arezzo e Siena >>>

Italian Exhibition Group S.p.a approva il bilancio 2023 >>>

Prezzi alle stelle e scarsità di materia prima, il business del caffè nella tempesta perfetta >>>

Turismo ad Arezzo, Confcommercio: “Il 2024 si è aperto in salita” >>>

Cucinelli: esercizio 2023 chiuso con ricavi netti per 1,14 miliardi di euro >>>

Il Presidente della Repubblica ha ricevuto al Quirinale una delegazione di Unicoop Firenze >>>

Le esportazioni della provincia di Arezzo nel 2023 >>>