Rita Rusic: "Perché mi sono innamorata di un uomo più giovane di 30 anni"

Modella, attrice, produttrice, cantante, scrittrice, madre, giurata tv, figlia, moglie
Si definisce una "una guerriera, che non ha mai smesso di lottare" e porta sulle spalle tante vite: modella, attrice, produttrice, cantante, scrittrice, madre, giurata tv, figlia, moglie. E sul compagno Cristiano Di Luzio confessa:"mi piace forse vedere con gli occhi di chi ha visto meno il mondo"
Le tante vite di Rita Rusić: modella, attrice, produttrice, cantante, scrittrice, madre (di Vittoria e Mario), giurata tv, figlia, moglie, donna, «caparbia e dedita» soprattutto. Difficile mettere insieme tutte le cose che ha fatto e vissuto, ma non stupisce la sua capacità di reinventarsi e rinascere ogni volta, sempre più forte, di fronte ai dolori e alle separazioni. Tre anni in un campo profughi, in Italia, a soli 4 anni, arrivando da Parenzo (ex Jugoslavia) insieme alla famiglia, spostandosi da lì, direzione Milano, divisa tra gli studi in Medicina e Chirurgia (non finiti) e la moda. Tutto cambia grazie al cinema, la svolta a 360° gradi: voluta direttamente dall’allora produttore, e futuro marito (dal 1983 al 2000), Vittorio Cecchi Gori in Attila flagello di Dio (la pellicola compie quest’anno 40 anni) nel ruolo dell’affascinante barbara Uraia. Recita anche con Adriano Celentano (fu il primo a notarla) in Joan Lui - Ma un giorno nel paese arrivo io di lunedì, incidendo Sex Without Love, brano inserito nel film, ma dopo qualche titolo abbandona, dedicandosi al suo grande amore professionale, ovvero la produzione e la distribuzione
Dal 1993 arrivano così i progetti e i successi importanti, firmati con l’ex marito: Il Ciclone, Storia di una capinera di Zeffirelli, Ovosodo e Ferie d’Agosto di Virzì, Viaggi di nozze di Verdone, L’uomo delle stelle di Tornatore, e ovviamente il capolavoro per eccellenza di Roberto Benigni, La vita è bella, baciato dal Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes e da tre Premi Oscar. Tanto per citarne alcuni. Lei c’era sempre, sulla Croisette, come a Hollywood, diventa una colonna portante, forse “scomoda”, ma cruciale in tante scelte, collaborando insieme alla sorella Lierka (Angela di Roberta Torre), o semplicemente sola, supportando Federico Moccia nel doppio Scusa ma ti chiamo amore e il successivo Scusa ma ti voglio sposare.
Strategicamente Social (su Instagram conta 175.000 followers), moderna, perennemente in forma, la Rusić pare non conoscere il tempo: un’eterna ragazza, ma scandita dall’inconfondibile sguardo intenso, di chi ha dovuto però sfoderare gli artigli con coraggio per stare al passo, superare tutti e macinare esperienze. «Cosa metterei oggi nel mio zaino? Qualche film, il pallone, un televisore, un iPad». Una vera mattatrice, indomita, che adesso è tra le protagoniste della nona edizione di Pechino Express, in onda su Sky Uno, in coppia col fidanzato, Cristiano Di Luzio, di cui, scherzando, dice «Vuole sempre comandare, è un impulsivo. Però almeno mi ha portato lo zaino, che per me è stato un incubo”.
Un incontro avvenuto sotto i riflettori di un servizio fotografico, trent’anni di differenza, ma scintilla scoccata all’istante. «Prima quando non conoscevo niente, mi piacevano proprio le persone più grandi. Adesso che so tanto, mi piace forse vedere con gli occhi di chi ha visto meno il mondo in una maniera diversa, però da un’altra finestra».
Riguardo a come definirsi, su quello sembra avere le idee chiare: «una guerriera, che non ha mai smesso di lottare».
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