Opinionisti Marco Cestelli

Sansepolcro, Ohio

Alle amministrative ha vinto Fabrizio Innocenti: per me era ovvio sin dall’inizio

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Concluse le amministrative a Sansepolcro ha vinto Fabrizio Innocenti, per me era ovvio sin dall’inizio. La sinistra però ha ottenuto un ottimo risultato, oltre il 47% dei voti e invece di compiacersi si dice delusa del voto. Lo capisco, si lotta per vincere e bisogna crederci, ma hanno lottato con un nemico straordinario, anzi due: Fabrizio è troppo forte come persona e come candidato, l’altro è la sinistra stessa e la "camicia di forza" in cui l’ha chiusa la propria storia politica attuale. Succede a Sansepolcro quello che accade in buona parte dell’occidente, le periferie si ribellano alle città, la paura della globalizzazione e delle conseguenze di un progressivo impoverimento, la caduta delle certezze di un tempo che minano alla base le “magnifiche sorti e progressive” a cui avevano creduto.
Una popolazione invecchiata che si sente marginalizzata, le strade scarse, collegamenti ridotti, la ferrovia (che non prendeva nessuno) ferma. Le aziende, che in realtà stanno discretamente ma, nella convinzione diffusa, sono sempre in stato di crisi; i negozi per il corso chiudono o non riaprono (poi comprano tanto on line), ospedale depotenziato, i cinesi imperversano e gli stranieri occupano le panchine; uno stato di diffuso senso di precarietà permanente da parte di chi, ormai, veleggia verso solide pensioni garantite ma teme (eufemismo) per i figli e i nipoti. In Ohio, nella Rust Belt (cintura della ruggine) americana succede la stessa cosa (un tanto al chilo): votavano a sinistra (democratici) e Clinton aprì le porte della globalizzazione alla Cina, all’immigrazione, alla finanza dei “fighetti” e Yuppy della west e east cost; risultato fabbriche chiuse, disoccupazione, importazioni selvagge, ambientalismo penalizzante le ciminiere, nuovi ricchi e distanze sociali tra ricchi e poveri in continuo aumento. E hanno votato Trump.
In Gran Bretagna è successo qualcosa di simile: la City di Londra ha votato convinta per rimanere in UE, le periferie il contrario. A Parigi idem, sotto altri aspetti: Macron non è sicuramente di sinistra ma ha alcune visioni progressiste; impone una tassa sugli idrocarburi per finanziare una transizione verde e la provincia si ribella (Gilet Gialli): “per pagare i monopattini dei manager parigini pago di più il gasolio io che mi tocca fare 50 km per portare la madre in ospedale o per andare a lavorare!?”
Sansepolcro si è ritrovata ai margini della Toscana, proprio il Borgo che negli anni ’80 era uno dei 100 comuni che hanno fatto grande l’Italia (vi ricordate?), ricca e opulenta sotto la calda coperta della Buitoni (che ha maltrattato come ha potuto, salvo scoprire “quanto si stava meglio…”). Tutta la Valtiberina si è spostata a destra da alcuni anni e a Firenze se ne fregano abbastanza, poi in fondo siamo 30 mila votanti scarsi. Troppo toscani per allacciare rapporti con l’Umbria, troppo umbri per essere interessanti per Firenze.

E la sinistra cosa fa? Ti porta Giani in campagna elettorale (che qui ha perso contro la Ceccardi, sconosciuta ragazza leghista, sindaco del pisano) che al massimo può promettere un accordo per gli Uffizi diffusi (che non mi risulta siano di sua competenza) onde ottenere qualche mostra con qualche avanzo di magazzino. In realtà a Sansepolcro la sinistra ha ottenuto un ottimo risultato, spinta anche da un buon vento nazionale, ma che ha compattato il proprio elettorato e mantenuto la propria indole di “partito nazione”, unico nel panorama nazionale ad avere una caratura istituzionale, personaggi di livello e in grado di essere “presentabili”; hanno anche proposto persone di buonissimo livello, apprezzate e giovani, in gamba, ma erano un po’ fuori contesto per conquistare i cuori imborghesiti e pre-decadenti  della nostra realtà. Le elezioni, la sinistra, le vince quando le cose vanno bene per tutti, quando sono i temi della promozione sociale, dei diritti civili, della futuribilità e della dinamicità sociale che possano affascinare una popolazione che guarda al futuro con fiducia e che crede in se stessa. Non quando teme e si sente marginalizzata. In quel caso vince sempre l’economia, la credibilità verso un miglioramento delle proprie sicurezze sociali acquisite, la difesa del proprio spazio culturale verso gli stranieri. Ecco che slogan pieni di dignità e nobiltà culturale come “inclusività, città di tutti, visione, società aperta” non hanno funzionato fuori dal perimetro della sinistra; a Sansepolcro dimmi come mantenere alto il valore commerciale di un negozio o l’affitto della casa che mi hanno lasciato i mie genitori, non il DDL Zan.  

Redazione
© Riproduzione riservata
30/10/2021 19:01:36

Marco Cestelli

MARCO CESTELLI: Persona molto conosciuta a Sansepolcro, studi economici e commerciali a Milano, manager e imprenditore, scrittore, conferenziere e comunicatore, ha viaggiato in molte parti del mondo, ha sperimentato innovazioni e il valore della cultura. Legatissimo alla sua terra ama l’arte e la storia, la geopolitica e la cultura europea. Sa di non sapere mai abbastanza.


Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.


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