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Mondo Politica: intervista a Dario Casini ex sindaco di Sansepolcro

"Chieli e Innocenti poco attenti ai bisogni della città e alle prese con pruriti di sovranismo"

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Fra i politici più esperti della città biturgense, è stato sindaco di Sansepolcro dal 1995 al 2004 e poi presidente dell’Ato n. 4 Alto Valdarno. Dario Casini torna adesso in pista con Articolo Uno, una delle “bandiere” che sostengono la candidatura a sindaco di Andrea Laurenzi.

Casini, che realtà sta diventando Articolo Uno nel panorama politico di Sansepolcro?

“Articolo Uno si propone come soggetto politico che lavora per unire tutte le componenti del centrosinistra. Anche a Sansepolcro, fin dal suo nascere, ha lavorato in questa direzione e la coalizione che sostiene la candidatura a sindaco di Andrea Laurenzi è il compimento di un lungo lavoro d’insieme. La nostra presenza in consiglio comunale sarà garanzia di unità e di impegno in favore della città, perseguendo i principi di democrazia e di solidarietà che ci sono propri. Senz’altro riusciremo a far convergere sui nostri candidati l’attenzione di tanti cittadini elettori”.

Nonostante la volontà di Andrea Laurenzi di pescare al centro, con anche l’annunciata composizione di una lista, questa coalizione continua a essere sbilanciata ancora verso sinistra?

“Credo che le due proposte del centrodestra siano più che estreme e poco attente ai bisogni e alle esigenze che i tempi post Covid-19 ci pongono davanti. Dopo decenni di contrapposizioni, tutte le forze di sinistra si presentano unite, assieme a realtà più moderate. La proposta dell’alleanza “La Città di Tutti”, politicamente ben delineata, mi pare raccolga in modo totalmente trasversale tutte le realtà di Sansepolcro. In modo particolare, è aperta ai giovani, anche a quelli che da tempo hanno superato le divisioni schematiche; senz’altro è un nuovo e più organico centrosinistra con la volontà di includere e non di dividere”.

Da una parte, “La Città di Tutti” è apprezzata per essere la coalizione più attiva in campagna elettorale; dall’altra, però, è criticata per andare avanti a suon di slogan e con “sogni” definiti irrealizzabili quali il treno a idrogeno. Cosa risponde?

“Con la prima iniziativa vissuta negli spazi della Misericordia e prima di definire la candidatura unitaria di Andrea Laurenzi, abbiamo potuto ascoltare nei numerosissimi interventi, ciò che la città chiede, segnala e soprattutto si aspetta dalla prossima amministrazione. Da queste indicazioni nascono la struttura del nostro programma e l’individuazione delle priorità. Il lavoro svolto finora è finalizzato a dare concretezza alle idee e alle proposte; non parlerei proprio di inutili slogan elettorali: anzi, sul tema del recupero della tratta ferroviaria e della riqualificazione della zona stazione, ci misuriamo con atti concreti per essere pronti a realizzare le opportunità che il prossimo Pnrr ci offrirà se sapremo ricreare i giusti rapporti con i livelli politici regionali e nazionali. Sul tema del treno a idrogeno, credo che dobbiamo osservare e studiare bene la progettazione che sta emergendo: non è però questo ciò di cui parliamo nel nostro programma; magari, dobbiamo farci trovare preparati a recepire ciò che potrebbe accadere in positivo. Personalmente, credo che si debba lavorare sul ruolo che il trasporto pubblico deve avere alla luce della nuova gestione che partirà in Toscana entro il 2021. Per la Valtiberina sarà fondamentale risolvere i problemi di collegamento tra i vari centri, con Arezzo e con l’Umbria. Non possiamo perdere l’opportunità di valorizzazione delle nuove forme di turismo lento (cammini, trekking, bikers ecc.), che rappresentano una vera grande risorsa, dove la mobilità pubblica ne è componente essenziale e determinante”.

La mancata presenza del Movimento 5 Stelle può togliere qualcosa alla vostra coalizione? E quanto Laura Chieli può togliere al centrodestra?

“Con il Movimento 5 Stelle vogliamo perseguire il dialogo e il fatto che prima con il governo Conte 2 e poi con Draghi condividiamo responsabilità nel gestire il difficile momento è indicativo del percorso che dobbiamo costruire. Di sicuro, sono più le cose che condividiamo rispetto a quelle che ci dividono e personalmente auspico che nella seconda fase elettorale anche a Sansepolcro si avveri l’incontro positivo fra centrosinistra e 5 stelle. Le due candidature di destra presenti nella nostra realtà dimostrano come sia difficile far convivere diversi egoismi e diverse modalità di sovranismo; spero proprio che la loro stagione, fatta di slogan e di soli proclami, sia ormai incamminata verso un allontanamento degli elettori. Detto questo, vorrei però testimoniare la stima che nutro verso la signora Laura Chieli e ricordare l’ottimo rapporto che ho con Fabrizio Innocenti, vecchio compagno di scuola”.

Simboli, persone e programmi: quale di queste componenti può fare stavolta la differenza a Sansepolcro in sede di elezioni?

“Dopo l’avventura del civismo e della chiusura al suo interno, Sansepolcro deve ritrovare la spinta a ragionare come città e non come piccolo borgo; per fare questo, lo strumento rimane la “politica” e la buona politica è garantita solo da un’alleanza che fa della condivisione dei valori il suo collante, abbandonando gli egoismi e i privilegi per pochi e abbandonando la convinzione di essere sempre sotto assedio o vittima di complotti. Sansepolcro deve credere in una nuova stagione di rinascita, deve dare fiducia a una nuova classe dirigente fatta di giovani che, con coraggio e convinzione, sappiano costruire il progetto di “città” per i prossimi decenni. Donne e uomini che credono nell’impegno di essere al servizio del bene comune, come lo sono i nostri giovani candidati e il loro valore aggiunto sarà determinante non solo in fase elettorale, ma anche nel difficile percorso di una legislatura che si presenta davvero determinante per il futuro di Sansepolcro”. 

Dario Casini sarà fra i candidati, oppure preferisce rimanere uomo di Articolo Uno al servizio della coalizione, grazie anche all’esperienza politica maturata?

“Appartengo a una generazione che ha già svolto il proprio ruolo politico-amministrativo ed è con profonda convinzione che dico “Largo ai Giovani”. Nel fare attività politica, forse in troppi abbiamo perso il senso di umiltà che deve guidarci. Personalmente, metterò la mia esperienza e le mie idee al servizio dei giovani amministratori che il centrosinistra propone come nuova classe dirigente e mi occuperò attraverso Articolo Uno del lavoro certosino volto a trovare una vera unità fra le forze che compongono il variegato mondo della sinistra, vivendo come sempre la mia città nei tanti momenti di vita sociale nei quali l’amore che ad essa porto mi viene abbondantemente ricambiato”.

Redazione
© Riproduzione riservata
01/09/2021 09:59:48


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