Tunisia, il presidente Saied licenzia il premier e congela le attività del Parlamento
Revocata anche l'immunità di tutti i deputati
Il Presidente della Repubblica tunisina Kais Saied, al termine di una riunione d'urgenza con i vertici della sicurezza e delle forze armate, ha annunciato in un video, in base all'articolo 80 della Costituzione, di aver congelato i lavori del Parlamento e revocato l'immunità di tutti i deputati.
Saied ha anche licenziato il premier Hichem Mechichi, assumendo temporaneamente alla guida di un esecutivo, in attesa della nomina di un nuovo capo di governo. La decisione di Saied è arrivata al termine di un’altra giornata di scontri e tensioni in diverse città nel giorno del 64esimo anniversario della proclamazione della Repubblica tunisina. La Tunisia attraversa una crisi profonda, fra il lockdown imposto dalla pandemia e gravissime difficoltà economiche.
La politica del Paese era congelata da mesi: il 16 gennaio scorso, il premier Mechichi aveva annunciato un rimpasto del governo ma Saied si era rifiutato di tenere una cerimonia per l’insediamento dei nuovi ministri. Da maggio circolavano voci sull’intenzione di Saied di rovesciare il governo e di prendere il controllo delle Forze armate. Il portale specializzato Middle East ha diffuso un documento datato 13 maggio ed etichettato come «assolutamente top secret» che conteneva nel dettaglio il piano con cui Said intendeva prendere il potere: il presidente avrebbe convocato un vertice urgente del Consiglio di Sicurezza e proclamato una «dittatura costituzionale» che avrebbe «concentrato tutti i poteri nelle mani del presidente». Netta la reazione del presidente della Camera Rashed Ghannouchi, esponente del partito islamista Ennahda: «Le istituzioni sono ancora al loro posto, i sostenitori di Ennahda e il popolo tunisino difenderanno la rivoluzione». Poco dopo l’annuncio di Saied moltissimi tunisini sono scesi in strada per festeggiare. Nel pomeriggio i manifestanti si erano raccolti davanti al Parlamento per chiederne lo scioglimento.
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