L’alpinista Carlo Alberto Cimenti morto con un amico sotto una valanga a Sauze di Cesana

L’ampio distacco di neve è avvenuto nel canale che scende verso la valle Argentera
Carlo Alberto Cimenti, detto Cala, era una leggenda dell'alpinismo. E’ morto ieri pomeriggio, travolto da una valanga sulle montagne di Sestriere (Torino). Era insieme a un amico, Patrick Negro, di Pragelato, membro della direzione sportiva di Sestrieres spa. Nel 2019 Cala era giunto in cima alla nona vetta più alta del mondo: il Nanga Parbat, nel Karakorum pakistano. È una delle cime più pericolose del pianeta. Ottomilacentoventisei metri di altezza. Un’impresa. E invece a tradirlo è stata una montagna di casa: conosciuta e scalata mille volte. A 45 anni, Cala, era uno degli alpinisti professionisti più conosciuti al mondo. Da sempre si occupava di freeride per il comprensorio di Prali. Il segnale del suo arva è stato localizzato in profondità sotto la valanga che si è staccata nella zona della Cima del Bosco e di Col Chalvet, il grosso canalone che scende verso la Valle Argentera. A dare l’allarme sono stati i famigliari preoccupati per non aver visto i due amici rientrare dall’escursione sugli sci. Per ore nella zona della valanga hanno lavorato, con i carabinieri di Sestriere, decine di volontari del soccorso alpino e della Guardia di finanza, trasportati in quota da un’eliambulanza del 118.
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